Britney Spears è depressa e ha tentato il suicidio. Mi dispiace come essere umano e mi domando come mai la sua amica Paris Hilton non le stia accanto. Vittima della droga e preda di crisi isteriche Britney, che ha fatto sognare i teenagers di tutto il mondo, si sta lasciando andare. La CNN lancia un appello a Bono degli U2 e chiede al mondo di aiutarla. Quanta gente depressa che ha tentato il suicidio c’è nel mondo? Quanti poveracci che muoiono nella solitudine della propria casa, senza un amico, abbandonati da ex coniugi marciscono dentro quattro mura o addirittura per la strada? Non credo che la rock star, come essere umano, debba essere considerata più importante di qualsiasi altra persona nelle stesse condizioni. Quello che ha fatto la CNN è inconcepibile e, conscio di essere impopolare di fronte ai numerosi fans ,chiedo che organi così importanti come emittenti televisive si occupino in maniera approfondita di tutti. In che modo? Parlando di depressione, ad esempio, educando la gente a come comportarsi con chiunque sia vittima di questo male oscuro; di malattie trasmissibili sessualmente e del dilagare della droga sotto forma di pasticche e caramelle, che è la causa maggiore degli incidenti del sabato sera. Mi dispiace per la cantante ma credo che le priorità siano altre. Troppo ricca e ricercata, fino ad un mese fa veniva ripresa nelle feste americane insieme a Paris Hilton con cui si scambiava effusioni mentre ruttava senza ritegno. Capisco che l’ubriachezza possa fare anche questo, che il troppo denaro ti riduca così, che la vita sia dura. Se è dura per lei quanto dev’essere dura per chi non arriva a fine mese con i soldi e per chi si confronta ogni giorno con malattie incurabili? Non sono luoghi comuni, ma sinceramente sono alquanto scandalizzato che un network mondiale si sia mosso per Britney Spears e non abbia invece mai speso una parola per i milioni di padri che si sono suicidati, in tutto il mondo, perché privati di stare con i propri figli. Speriamo che la beniamina di tanti ragazzini possa riprendersi presto e che in seguito abbia a ravvedersi e a vergognarsi per quello che ha tentato di fare, soprattutto perché come madre non avrebbe dovuto pensare soltanto a sé stessa, ma in primo luogo ai suoi figli, visto che anche lei, come la maggioranza delle donne, non aveva voluto saperne di lasciarli in affidamento al padre.
Cosmo de La Fuente
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