Costituzione. Eu-angelo ed Eu-democrazia ...

ROMA, IL PAPA E VELTRONI. CHE CONFUSIONE NEL CIELO DELLA POLITICA ITALIANA E DELLA POLITICA VATICANA!!! Tra doppi opportunismi e doppie strumentalizzazioni, una sola verità avanza: la totale e definitiva devastazione dell’Italia intera!!! - a cura di pfls

venerdì 11 gennaio 2008.
 
[...] "’Desta meraviglia - si legge nel comunicato diffuso dalla sala stampa della Santa Sede - la strumentalizzazione politica che ha fatto seguito alle parole rivolte dal Santo Padre ai Rappresentanti della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma. Non era certo intenzione del Papa - prosegue la nota - sottovalutare l’azione sociale che i responsabili della Città di Roma e della Regione stanno compiendo con apprezzabile impegno [...]


-  La precisazione della Santa Sede: "Non era intenzione del Pontefice
-  sottovalutare l’azione sociale che si sta compiendo con apprezzabile impegno"

-  Il Papa: "Strumentalizzato
-  il discorso su Roma"

-  Veltroni: "Parole molto belle di apprezzamento, e ora
-  basta con le polemiche"

CITTA’ DEL VATICANO - Il Vaticano denuncia la "strumentalizzazione politica che ha fatto seguito alle parole rivolte dal Santo Padre" a Veltroni, Marrazzo e Gasbarra e rimarca che "non era certo intenzione del Papa sottovalutare l’azione sociale che i responsabili della Città di Roma e della Regione stanno compiendo con apprezzabile impegno". Lo afferma un comunicato della sala stampa vaticana, che sembra correggere il tiro dopo le polemiche suscitate dalle dichiarazioni di ieri del Pontefice.

"’Desta meraviglia - si legge nel comunicato diffuso dalla sala stampa della Santa Sede - la strumentalizzazione politica che ha fatto seguito alle parole rivolte dal Santo Padre ai Rappresentanti della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma. Non era certo intenzione del Papa - prosegue la nota - sottovalutare l’azione sociale che i responsabili della Città di Roma e della Regione stanno compiendo con apprezzabile impegno. Egli infatti, nella sua qualità di Vescovo di Roma, - spiega il testo - in diverse circostanze, e anche di recente, ha posto in luce le realizzazioni compiute al servizio della cittadinanza, realizzazioni che ha tenuto a sottolineare anche nel discorso di ieri. Ugualmente però - aggiunge il comunicato - Egli non poteva non evocare, dando voce a quanti a Lui si rivolgono, alcune problematiche umane particolarmente urgenti, che vanno affrontate con il contributo di tutti. La Chiesa, come Sua Santità ha assicurato - è la conclusione - non farà mancare il proprio apporto e la propria collaborazione".

La schiarita è stata accolta con piacere dal sindaco: “Vorrei esprimere al Santo Padre la mia gratitudine per le parole pronunciate questa mattina, che rappresentano un riconoscimento al lavoro ed all’impegno profuso in questi anni dall’Amministrazione Comunale, dalle altre istituzioni locali e da tutte quelle forze sociali che hanno collaborato a far crescere la città, a migliorarne la qualità della vita senza perdere mai di vista i bisogni ed i diritti dei più deboli, delle fasce più disagiate.

Ho definito pubblicamente il discorso pronunciato ieri dal Pontefice, durante l’incontro con gli amministratori di Roma e del Lazio, come uno stimolo ulteriore per il nostro lavoro. Oggi si possono chiudere le polemiche causate da odiose e strumentali reazioni politiche al discorso del Papa”, ha commentato Walter Veltroni.

Il monito del Papa ieri denunciava l’aumento della povertà" nelle grandi periferie urbane, la "drammatica situazione" delle strutture sanitarie cattoliche nel Lazio, cui Benedetto XVI aveva aggiunto la rischiesta di difendere la famiglia da "attacchi e incomprensioni nei confronti di questa fondamentale realtà umana e sociale".

Il sindaco Walter Veltroni aveva replicato sottolineando come il Comune sia da anni impegnato a non dimenticare "il dolore degli ’invisibili’, la disperazione di chi vive ai margini, ma anche le difficoltà di molte famiglie dove lo stipendio non basta ad arrivare alla fine del mese, dei giovani che devono misurare il loro sogno di sposarsi e avere dei figli con la realtà dei prezzi di una casa o con l’insufficienza dei servizi".

* la Repubblica, 11 gennaio 2008.


il discorso

-  Tra le priorità da affrontare, costo della vita, carenza di lavoro, sicurezza

-  Sostenere in modo «convinto e concreto» la famiglia fondata sul matrimonio

«Gravissimo degrado in alcune aree di Roma»

Pubblichiamo il discorso rivolto ieri mattina da Be­nedetto XVI agli ammini­­stratori della Regione La­zio, del Comune e della Provincia di Roma ricevu­ti in udienza nella Sala Clementina del Palazzo A­postolico Vaticano in occa­sione del tradizionale scambio di auguri per il nuovo anno. *

Illustri signori e gentili signore, sono lieto di ricevervi, all’inizio del nuovo anno, per il tradizionale scambio di auguri. Vi ringrazio di essere qui e porgo il mio saluto deferente e cordia­le al presidente della Giun­ta regionale del Lazio, si­gnor Pietro Marrazzo, al sindaco di Roma, onore­vole Walter Veltroni, e al presidente della Provincia di Roma, signor Enrico Ga­sbarra, ai quali desidero e­sprimere sentimenti di vi­va gratitudine per le genti­li parole che mi hanno ri­volto anche a nome delle amministrazioni da essi guidate. Con loro, saluto i presidenti delle rispettive assemblee consiliari e tut­ti voi qui riuniti.

Questo appuntamento an­nuale ci offre l’opportunità di riflettere su alcune ma­terie di comune interesse e di grande importanza e at­tualità, che toccano da vi­cino la vita delle popola­zioni di Roma e del Lazio. A loro, a ciascuna persona e famiglia, rivolgo per vo­stro tramite un pensiero di affetto, di incoraggiamen­to e di attenzione pastora­le, facendomi interprete di quei sentimenti e di quei legami che hanno unito at­traverso i secoli i Succes­sori dell’apostolo Pietro al­la città di Roma, alla sua provincia e a tutta la re­gione del Lazio. Cambiano i tempi e le situazioni, ma non si indeboliscono e non si attenuano l’amore e la sollecitudine del Papa per tutti coloro che vivono in queste terre, tanto profondamente segnate dalla grande e vivente ere­dità del cristianesimo.

Un criterio fondamentale, sul quale possiamo facil­mente convenire nell’a­dempimento dei nostri di­versi compiti, è quello del­la centralità della persona umana. Come afferma il Concilio Vaticano II, l’uo­mo è, sulla terra, «la sola creatura che Dio ab­bia voluto per se stes­sa » ( Gaudium et spes, 24). A sua volta il mio ama­to prede­cessore, il servo di Dio Giovanni Paolo II, nell’encicli­ca Centesi­mus annus scriveva giustamen­te che «la principale risorsa del­l’uomo... è l’uomo stesso» (n. 32). Conse­guenza evi­dente di tutto ciò è l’im­portanza decisiva che ri­vestono l’educazione e la formazione della persona, anzitutto nella prima par­te della vita, ma anche lun­go tutto l’arco dell’esisten­za. Se guardiamo però alla realtà della nostra situa­zione, non possiamo ne­gare che ci troviamo di fronte a una vera e grande «emergenza educativa», come sottolineavo l’11 giu­gno dello scorso anno par­lando al Convegno della diocesi di Roma. Sembra infatti sempre più difficile proporre in maniera con­vincente alle nuove gene­razioni solide certezze e criteri su cui costruire la propria vita. Lo sanno be­ne sia i genitori sia gli in­segnanti, che anche per questo sono spesso tenta­ti di abdicare ai propri compiti educativi. Essi stessi, del resto, nell’attua­le contesto sociale e cultu­rale impregnato di relati­vismo e anche di nichili­smo, difficilmente riesco­no a trovare sicuri punti di riferimento, che li possa­no sostenere e guidare nel­la missione di educatori come in tutta la loro con­dotta di vita. Una simile emergenza, il­lustri rappresentanti delle amministrazioni di Roma e del Lazio, non può la­sciare indifferenti né la Chiesa né le vostre ammi­nistrazioni.

Sono infatti chiaramente in gioco, con la formazione delle perso­ne, le basi stesse della convivenza e il futuro della so­cietà. Per parte sua la diocesi di Roma sta dedicando a questo diffi­cile compito un’attenzio­ne davvero peculiare, che si esplica nei diversi ambi­ti educativi, dalla famiglia e dalla scuola alle parroc­chie, associazioni e movi­menti, agli oratori, alle i­niziative culturali, allo sport e al tempo libero. In questo contesto esprimo viva gratitudine alla Re­gione Lazio per il sostegno offerto agli oratori e ai cen­tri per l’infanzia promossi dalle parrocchie e comu­nità ecclesiali, come anche per i contributi finalizzati alla realizzazione di nuovi complessi parrocchiali nelle aree del Lazio che ne sono ancora prive. Vorrei però soprattutto incorag­giare ad un impegno con­vergente e di ampio respi­ro, attraverso il quale le i­stituzioni civili, ciascuna secondo le proprie com­petenze, moltiplichino gli sforzi per affrontare ai di­versi livelli l’attuale emer­genza educativa, ispiran­dosi co­stante­mente al criterio­guida della centralità della per­sona uma­na.

Hanno qui chiaramente un’importanza prioritaria il rispetto e il sostegno per la famiglia fondata sul ma­trimonio. Come ho scritto nel recente Messaggio per la Giornata Mondiale del­la Pace (n. 2), «La famiglia naturale, quale intima co­munione di vita e d’amo­re, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, costituisce «il luogo pri­mario dell’umanizzazione della persona e della so­cietà », la ’culla della vita e dell’amore’». Vediamo o­gni giorno, purtroppo, quanto siano insistenti e minacciosi gli attacchi e le incomprensioni nei con­fronti di questa fonda­mentale realtà umana e sociale. E’ quindi quanto mai necessario che le pub­bliche Am­ministra­zioni non assecondi­no simili tendenze negative, ma al con­trario offra­no alle fa­miglie un sostegno convinto e concreto, nella cer­tezza di o­perare così per il bene comune.

Un’altra e­mergenza che si ag­grava è quella della povertà: es­sa aumenta soprattutto nelle grandi periferie ur­bane, ma comincia ad es­sere presente anche in al­tri contesti e situazioni, che sembravano esserne al riparo. La Chiesa partecipa di tutto cuore allo sforzo per alleviarla, collaboran­do volentieri con le istitu­zioni civili, ma l’aumento del costo della vita, in par­ticolare i prezzi degli al­loggi, le sacche persisten­ti di mancanza di lavoro, e anche i salari e le pensio­ni spesso inadeguati ren­dono davvero difficili le condizioni di vita di tante persone e famiglie.

Un evento tragico come l’uccisione, a Tor di Quin­to, di Giovanna Reggiani, ha inoltre posto brusca­mente la nostra cittadi­nanza di fronte al proble­ma non solo della sicurez­za, ma anche del gravissi­mo degrado di alcune aree di Roma: specialmente qui è necessaria, ben al di là dell’emozione del mo­mento, un’opera costante e concreta, che abbia la duplice e inseparabile fi­nalità di garantire la sicu­rezza dei cittadini e di as­sicurare a tutti, in partico­lare agli immigrati, alme­no il minimo indispensa­bile per una vita onesta e dignitosa. La Chiesa, at­traverso la Caritas e molte altre realtà di volontariato, animate da laici e da reli­giosi e religiose, si prodiga anche su questa difficile frontiera, sulla quale ri­mangono evidentemente insostituibili le responsa­bilità e possibilità di inter­vento dei pubblici poteri.

Un’altra sollecitudine che riguarda sia la Chiesa sia le vostre amministrazioni è quella verso gli ammalati. Sappiamo bene quanto siano gravi le difficoltà che deve affrontare nell’ambi­to della sanità la Regione Lazio, ma dobbiamo u­gualmente constatare co­me sia non di rado dram­matica la situazione delle strutture sanitarie cattoli­che, anche assai prestigio­se e di riconosciuta eccel­lenza nazionale. Non pos­so pertanto non chiedere che nella distribuzione delle risorse esse non sia­no penalizzate, non per un interesse della Chiesa, ma per non compromettere un servizio indispensabile alle nostre popolazioni.

Distinte autorità, mentre ancora vi ringrazio per la vostra visita gentile e ap­prezzata, vi assicuro la mia cordiale vicinanza e la mia preghiera, per voi e per le alte responsabilità che vi sono affidate. Il Signore so­stenga il vostro impegno e illumini i vostri propositi di bene. Con questi senti­menti, imparto di cuore a ciascuno di voi la benedi­zione apostolica, che e­stendo volentieri alle vo­stre famiglie e a quanti vi­vono e operano a Roma, nella sua provincia e in tut­to il Lazio.

Benedetto XVI

* Powered by TECNAVIA / HIT-MP Copyright (c) Avvenire


Sul tema, nel sito, si cfr.:

PER UN RI-ORIENTAMENTO TEOLOGICO-POLITICO ... E ANTROPOLOGICO


Rispondere all'articolo

Forum