25 aprile, monito di Napolitano
"Mantenere viva la memoria"
ROMA - ’’Come ho sostenuto anche lo scorso anno a Cefalonia, credo che sia importante che gli italiani mantengano costantemente viva la memoria e consapevole la coscienza delle diverse tappe e componenti del processo di maturazione e di lotta che ha condotto il nostro Paese alla liberazione’’. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano avviando al Quirinale le celebrazioni ufficiali del 63/o anniversario della Lotta di Liberazione.
"I giovani di oggi - ha proseguito il capo dello Stato - sono chiamati a contrastare i nuovi autoritarismi e integralismi che rappresentano la negazione dei principi e dei valori che ispirarono la lotta per la liberazione". "I nostri padri - ha aggiunto - hanno realizzato il sogno dell’Italia unita, la nostra generazione ha sconfitto il nazifascismo e gettato le basi dell’Europa unita fino al superamento della lunga stagione della guerra fredda con l’abbattimento del muro di Berlino. Ai giovani di oggi toccano questi altri compiti".
Il 25 aprile del 1945, la liberazione "dall’oscuro periodo del nazifascismo e della guerra", ha sottolineato ancora Napolitano, fu la "promessa di un’Italia nuova, di una vera Costituzione dei cittadini, di una democrazia reale, di sviluppo economico e sociale per tutto il Paese". Oggi, ha proseguito il presidente della Repubblica, "siamo spronati ad un impegno maggiore per mantenere quella promessa" dobbiamo dire che "quei principi vanno vissuti quotidianamente". Tutti gli italiani, ha osservato il capo dello Stato, devono concorrere a "tenere alti i principi ed i valori anche morali che hanno ispirato la stesura del documento fondante della nostra vita democratica, principi che si esprimono nei diritti e nei doveri sanciti nella Costituzione e vanno apprezzati e coltivati".
* la Repubblica, 24 aprile 2008.
Sul tema, nel sito, si cfr.:
COSA SIGNIFICA ESSERE ITALIANI ED ITALIANE. LA LEZIONE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI
PASSATO E PRESENTE: STORIA E STORIOGRAFIA.
Franceschini replica a Berlusconi: «Non si possono equiparare repubblichini e partigiani»
Le celebrazioni del 25 aprile sono cominciate stamattina quando il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accompagnato dalle più alte cariche dello Stato, ha reso omaggio al Milite Ignoto, deponendo una corona di fiori all’Altare della Patria a Roma.
Alla cerimonia era presente, per la prima volta, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, insieme con i presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.
Successivamente le istituzioni si sono divise. Napolitano è andato a celebrare la Festa al sacrario Militare di Mignano Montelungo. «La celebrazione del 25 aprile - ha detto il capo dello Stato - deve diventare finalmente occasione di ricordo, di riconoscimento, di omaggio per tutte le componenti di quel grande moto di riscatto patriottico e civile che culminò nella riconquista della libertà e dell’indipendenza del nostro paese, per tutte le sue componenti viste e onorate nella loro unitarietà».
Berlusconi, invece, è andato in Abruzzo, ad Onna, dove ha pronunciato un discorso controverso che ha subito suscitato polemiche: ricordare oggi con rispetto tutti i caduti, anche quelli che hanno combattuto dalla parte sbagliata - ha detto il premier, riprendendo ciò che aveva già detto in mattinata sui repubblichini («La pietà deve andare anche a coloro che credendosi nel giusto hanno combattuto per una causa che era una causa persa»).
La frase di Berlusconi ha provocato l’immediata reazione del segretario del Pd, Dario Franceschini, in visita proprio a Onna: «Un conto è il rispetto umano ma non si può equiparare chi combatté dalla parte giusta e chi invece lottò per una causa tragicamente sbagliata».
«Lo dico anche per ragioni familiari - ha aggiunto Franceschini - visto che mio padre partigiano ha sposato la figlia di un repubblichino. Un conto è la comprensione, altro è l’equiparazione, che non va fatta». «È importante che il 25 aprile torni ad essere la festa di tutti. Non lo è stato negli ultimi anni mentre lo è stato per decenni quando le forze politiche mettevano da parte le contrapposizioni per ricordare le radici della nostra democrazia e costituzione e la lotta al fascismo», ha detto Franceschini. «Nel suo discorso Berlusconi metta in linea con la tradizione politica e culturale dell’Italia Repubblicana - ha detto Franceschini -. Qui come a Filetto dove sono stato per ricordare un’altra strage nazista si sente il dolore e il dramma del terremoto ma anche la voglia di ripartire e di ricostruire perchè gli abruzzesi sono gente forte». Per il leader del Pd, «bisogna trovare in questa giornata le cose che uniscono e questa dovrebbe tornare ad essere una giornata di normalità e di unità».
Anche Massimo D’Alema ha replicato alle frasi del premier: «La pietà fa parte dei sentimenti umani ma non si possono mescolare i sentimenti» a quanto è accaduto nella Storia perché altrimenti «questo è solo un modo per fare confusione e sulla confusione non si costruisce nulla». «Si torna sempre sui temi che dovrebbero essere limpidamente chiari. Noi viviamo in una Repubblica democratica che fu costruita da quella parte degli italiani che combatterono - ha detto D’Alema - per la libertà, a fianco degli alleati e contro il fascismo e il nazismo. Tutto questo si è concretizzato in una Costituzione che nella prima parte pone come fondamento comune della Repubblica proprio i valori della Resistenza».
A Roma ci sono altre polemiche. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno non parteciperà alle celebrazioni del 25 aprile a Porta San Paolo. «Purtroppo la Questura mi ha comunicato ufficialmente che i centri sociali hanno fatto una mobilitazione contro la mia presenza», ha cercato di giustificarsi il sindaco. La sua assenza non gli ha evitato però i fischi. Sul palco allestito a Porta San Paolo è salito il comandante Massimo Rendina, presidente dell’Associazione Partigiani: «Ringrazio le istituzioni, il presidente della Provincia e della Regione e anche il sindaco Alemanno, lo aspettavamo». E dalla piazza sono partiti i fischi: «Vi prego - ha detto Rendina - noi abbiamo rispetto per le istituzioni. Quello che ha detto il sindaco due giorni fa è consolante, il fatto cioè che la Costituzione sia il fondamento dello Stato democratico. Ma siamo perplessi, ci inquieta l’attenzione verso i centri sociali fascisti».
Sul tema, nel sito, si cfr.:
25 aprile: manifestazioni, iniziative e cortei in tutt’Italia
Tutta Italia si mobilita per festeggiare il 63simo anniversario della Liberazione. E l’Arci, che ha in programma una serie di manifestazioni (trovi qui tutto l’elenco), ha scelto di dedicarle alla memoria di Arrigo Boldrini, il comandante partigiano Bulow, recentemente scomparso.
A Roma, venerdì mattina, il Presidente della Repubblica Napolitano, dopo aver deposto una corona d’alloro all’Altare della Patria, consegnerà le medaglie d’Oro al Merito Civile dedicate alla Resistenza e alla Liberazione. Nel pomeriggio sarà a Genova dove, dopo avere reso omaggio al Sacrario dei Caduti Partigiani, partecipa a Palazzo Ducale, nel salone del Maggior Consiglio, alla cerimonia ufficiale, poi andrà a Villa Migone, San Fruttuoso, dove fu firmato l’atto di resa delle truppe tedesche, la sera concerto con Teresa De Sio in piazza Matteotti. A partire dalle ore 15, presso il circolo Arci Guglielmetti, verranno letti ai giovani alcuni pensieri scritti da Giorgio Amendola, Piero Calamandrei, Giuseppe Dossetti, Michele Foglino, Antonio Gramsci, Giacomo Matteotti, Giorgio Napolitano, Ferruccio Parri, Sandro Pertini, Carlo Rosselli, Oscar Luigi Scalfaro, Nadia Spano, Umberto Terracini, Palmiro Togliatti.
È a Milano la manifestazione nazionale: concentramento sui Bastioni di Porta Venezia dalle 14.45, alle 15 corteo con alla testa i labari dei Comuni ed i medaglieri delle Associazioni Partigiane partirà per piazza del Duomo. Ma le iniziative in Lombardia sono moltissime: inizierà giovedì il programma del Consiglio di Zona 6 e dell’Anpi. Domani al consiglio di zona 5 (via Tibaldi) incontro «Oltre quel muro: la Resistenza nel lager di Bolzano» con Dario Venegoni e Leonardo Visco Gilardi, autori della mostra sulla Resistenza in quel lager, Gianfranco Restelli, studioso dei lager nazisti, Giovani Ferrari, presidente del Consiglio di Zona 5. Zona 8: le sezioni Anpi hanno elaborato un percorso sui sentieri della Liberazione. In particolare il Sentiero Alpe Cambacciolo 947, ove Nello Olivieri, partecipante alla lotta di Liberazione fu colpito a morte dai nazifascisti il 27 agosto 1944.
Grande festa a Roma, dove il corteo muoverà da Porta S. Paolo (appuntamento alle 11) e terminerà in piazza del Campidoglio. L’assemblea degli antifascisti e delle antifasciste di Roma parteciperà al corteo, a cui seguiranno una serie di iniziativa in alcuni centri sociali della capitale. Da Porta San Paolo partirà anche un gruppo di biciclette che passando sotto il museo di via Tasso, luogo di tortura durante l’occupazione nazifascista, arriverà fino a piazza Nuccitelli-Persiani, nel quartiere Pigneto, dove per tutto il giorno si terrà una grande festa per la liberazione da ogni fascismo. L’idea è quella di una «nuova resistenza contro la deriva autoritaria, contro la precarietà, contro le morti sul lavoro, contro l’omofobia». Insomma una giornata «per aprire nuovi spazi di libertà», perché «l’antifascismo vive nelle lotte sociali».
Sempre per quanto riguarda le bici si corre il tradizionale Gran Premio della Liberazione, una delle prove più importanti per i Dilettanti. Organizzato dall’instancabile Eugenio Bomboni, ex giornalista de L’Unità, la 63esima edizione avrà come percorso un circuito che quest’anno prevede il passaggio al Colosseo e, come da tradizione, che il vincitore sia premiato al monumento dei caduti a San Paolo.
A Torino, la festa comincia il 24: con una fiaccolata promossa da Comune e Anpi, a cui aderiscono anche le realtà giovanili territoriali di Acmos, Gioventù Resistente, Libera Piemonte e Terra del Fuoco. Al termine della fiaccolata ci sarà la “festa” in onore della Costituzione, che sarà simboleggiata da un’enorme torta di compleanno con sessanta candeline, che verrà donata ai partigiani. Il ritrovo è alle ore 20 del 24 aprile, in piazza Arbarello a Torino. Il 25, invece, il sindaco Sergio Chiamparino farà omaggio ai caduti e alle vittime della guerra alle 11 al cimitero monumentale, poi corone al Cippo della Deportazione, al Cippo dei caduti nei lager nazisti, al campo della Gloria, al Cippo dei caduti dei reparti regolari delle Forze Armate, al monumento alle vittime civili di guerra e alla lapide in ricordo degli ebrei periti nei campi di sterminio. Nel pomeriggio, alle 16, in piazza Castello concerti e letture teatrali dedicate alla Resistenza.
Celebrazioni dell’anniversario a Bologna, in piazza Maggiore, a cui parteciperanno anche una delegazione del Pd con il segretario De Maria e il presidente del Senato, Franco Marini. A San Lazzaro di Savena, nel bolognese, la cerimonia ufficiale ha un manifesto d’autore, firmato da Luigi Ontani; diverse le iniziative che inizieranno alle 9 in piazza Bracci con l’intervento del sindaco Marco Macciantelli e si concluderanno a Cà de mandorli con «ciao bella ciao», con Pino Cacucci ed il monaco tibetano Alak Rinpoche. A Ozzano dell’Emilia, sempre in provincia di Bologna, a partire dalle 10.30 si terrà la 35sima Camminata della Resistenza, alla quale parteciperanno anche le figlie di Enzo Biagi, Carla e Bice.
Reggio Emilia consegnerà il Primo Tricolore, massima onorificenza della città, al presidente del Consorzio cooperative sociali della Locride Goel, Vincenzo Linarello per sottolineare la vicinanza della città ai giovani e alle cooperative della Locride impegnati nel riscatto dalla ’ndrangheta. Prima della cerimonia a cui parteciperà anche Luciano Violante, corteo fino a piazza Martiri del 7 luglio. Infine, grande festa organizzata dall’Arci, giunta ormai alla sua sesta edizione.
Serravalle Scrivia (Alessandria) manifesta il 28 aprile con i lavoratori della KME in ricordo dei compagni caduti nella guerra di liberazione, con Antonio Pizzinato. Incontri, presentazioni di libri, mostre e concerti in tutta la Lombardia.
In piazza tutt’Italia, da Catania a Como, da Lastra a Signa (in provincia di Firenze con la mostra «Una storia partigiana», rassegna delle opere del disegnatore Alberto Pagliaro pubblicate su Il vernacolierenei locali dello Spedale di s.Antonio), a Forlì (marcia della pace sui luoghi della memoria: Tavolicci-Fragheto), a Sarzana (Camminata lungo i percorsi della Resistenza). Ad Arezzo si festeggia con un concerto di Caparezza, nella piazza antistante allo stadio comunale.
A Bolzano il sindaco depositerà una corona al muro del lager di via Resia e a Venezia bis di festeggiamenti poichè la celebrazione coincide con la festività del patrono San Marco.
A Trieste il 25 aprile sarà celebrato alla Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio nazista in italia con forno crematorio. A Trento il ricordo sarà affidato anche a uno spettacolo di satira politica con Paolo Rossi mentre a Firenze, oltre alle tradizionali cerimonie, è prevista la distribuzione, a cura dell’Arci, della Costituzione tradotta in 11 lingue.
Tra le manifestazioni più significative per il 25 aprile, l’Abruzzo ricorderà la strage di sant’Agata a Gessopalena (Chieti) dove il 21 gennaio ’44 i soldati tedeschi trucidarono 42 persone, soprattutto donne e bambini. Passeggiate della memoria nelle Marche e in Basilicata la manifestazione più importante si svolgerà a Matera, prima città del Mezzogiorno a insorgere contro le truppe di occupazione.
A Napoli, in piazza del Gesù, grande concerto patrocinato da Comune, Provincia, Regione e Arci: suoneranno per Liberi dell’indifferenza Jovine, Co’sang, Sos, Capatosta, Andrea Lucisiano Silvio Talamo, con la presentazione di Gaetano Gaudiero.
A Palermo come ogni anno l’Anpi organizza una manifestazione al Giardino Inglese, davanti al cippo che ricorda Pompeo Colajanni, il comandante partigiano «Andrea barbato», avvocato di Caltanissetta e parlamentare del Pci morto nell’87, il quale guidò le formazioni che liberarono Torino.
In Sardegna attenzione tutta concentrata su Alghero per le polemiche scoppiate in seguito alla decisione del sindaco Marco Tedde (Forza Italia) di attenersi al cerimoniale che non prevede «Bella ciao» tra i brani da eseguire durante la manifestazioni ufficiali.
E ancora Carpi, Pisa, Prato, Nocera, Sassari, Vittorio Veneto, Asiago. Si mobilitano anche gli studenti: Rete, studenti di sinistra, Uds e Udu hanno organizzato più di 60 iniziative «per rispondere con forza a mesi difficili, in cui sono avvenuti troppi episodi di intolleranza, violenza, sopraffazione nelle scuole, nelle università e nelle città da parte di organizzazioni neofasciste» e parteciperanno convinti al corteo di Milano. Infine, sta ricevendo centinaia di adesioni l’appello lanciato dall’associazione Articolo21 affinché il 25 aprile sia un giorno di libertà per tutti.
* l’Unità, Pubblicato il: 23.04.08, Modificato il: 24.04.08 alle ore 17.18 - parziale, clicca sul rosso