Mourinho, Marco Branca, Massimo Moratti: Inter Campione d’Italia

sabato 3 luglio 2010.
 

di Federico Succi

Il campionato si è conclusa con la fine meno aspettata. La faccia da duro di Mourinho attraversata dalle lacrime. La lunga corsa sotto la curva nerazzura ad abbracciare i tifosi che stanno vivendo una stagione da sogno. Un campionato che , sebbene si sia concluso solo all’ultima giornata ha visto una squadra, l’Inter, dominatrice incontrastata che ha concluso con il miglior attacco (75 gol fatti) e la miglior difesa (34 gol subiti).

Una squadra costruita per vincere, ma soprattutto una società che appare sempre più matura grazie alla regia di Mourinho ed alla collaborazione di un grande uomo mercato come Marco Branca, in grado di soddisfare appieno le esigenze del tecnico. I tifosi inneggiano a Josè ancor prima che alla squadra, con le magliette raffiguranti il tecnico portoghese andate a ruba durante la festa nerazzurra. Sicuramente è stato lo scudetto più sofferto, grazie anche ad una Roma dei miracoli guidata ottimamente da un signore della panchina come Ranieri.

Una vittoria maturata solo all’ultima giornata perché la Champions ha tolto energie preziose ai nerazzurri che altrimenti avrebbero archiviato il quinto scudetto consecutivo, eguagliato il record del grande Torino, molto prima. L’unico momento di paura, secondo il tecnico portoghese, si è avuto quando l’Inter ha pareggiato a Firenze e la Roma ha sorpassato i nerazzurri. Ma la paura durata poco. Il tempo che bastava alla Roma di perdere in casa contro la Samp e consentire all’Inter di riportarsi in vetta e tornare ad essere padroni del proprio destino.

Un campionato all’insegna delle polemiche soprattutto tra Mourinho e Ranieri, contrassegnato da vari battibecchi tra i due. Mentre il Presidente Moratti era impegnato a spegnere i continui focolai accesi dal proprio tecnico. Un Presidente in evidente visibilio quello visto a Siena, che dopo aver speso cifre folli vede la sua creatura finalmente ripagare di tutti gli sforzi fatti. Ha costruito una squadra che sembra non avere limiti. E manca ancora la Champions, staremo a vedere, anche se il Bayern non sembra all’altezza dei nerazzurri.

Una festa che è iniziata a Siena e si è conclusa a Milano nel solito ritrovo in piazzas Duomo dove ad attendere la squadra c’erano 50 mila persone con slogan vari e sfottò che non sembrano essere passati inosservati soprattutto agli sconfitti, che evidentemente non hanno presso proprio bene la vittoria avversaria più che la sconfitta altrui. Anche perché per la Roma non si può parlare di sconfitta visto che hanno fatto un campionato al di sopra di ogni aspettativa riuscendo a lottare con una squadra nettamente superiore come stanno a dimostrare le parole di De Rossi e Ranieri che hanno comunque reso omaggio agli avversari ammettendo che le forze in campo pendevano nettamente a favore dei nerazzurri.

Per l’anno prossimo vediamo se ci saranno ribaltoni sulla panchina dell’Inter visto che le lacrime di Mourinho sono state interpretate come un addio. Staremo a vedere. Complimenti all’Inter ed in bocca al lupo per la Champions!


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