Intervista a Filippo Monaco.

lunedì 22 novembre 2010.
 

Termoli. “ I sottoscritti cittadini chiedono, in applicazione dell’art. 7 della Legge Regionale n. 8 dell’8 Aprile 2004 e dell’art. 7 dello Statuto Consortile, che venga disposto l’urgente Commissariamento del Nucleo Industriale di Termoli stante le notizie pubblicate su diversi organi di informazione nazionali e locali circa lo smaltimento di rifiuti extra - regionali presso l’impianto di depurazione del COSIB”. Questo l’oggetto della petizione firme indetta dal comitato “Libera Molise” partita stamane (ieri per chi legge) in piazza Monumento Termoli. L’appuntamento era per le 11.00 e il comitato promotore puntualmente non si è fatto attendere tanto da raccogliere in pochi minuti decine e decine di firme che poi verranno inviate al Presidente della Giunta Regionale Michele Iorio. Uno dei promotori è il consigliere di opposizione a Palazzo Sant’ Antonio Filippo Monaco con il quale abbiamo chiesto le sue impressioni sul caso Cosib, di come il suo partito (Pd) si sta comportando in merito ed ovviamente l’importanza il fine di questa raccolta firme.

Consigliere Monaco dopo l’inchiesta di primonumero.it e le rivelazioni alquanto scottanti che ne vengono fuori che idea si è fatto Lei della gestione del Cosib?

L’idea che mi son fatto leggendo tutta l’inchiesta fatta è che la gestione del Cosib è alquanto “maliziosa” tanto che noi come consiglieri di opposizione del comune di Termoli abbiamo chiesto le dimissioni dell’intero direttivo del Cosib non solo le dimissioni del dott. Del Torto ma anche di tutti i suoi consiglieri compresi quelli vicini al centrosinistra.

Come dire una pulizia trasversale?

Certamente perché, vede, il problema in questo caso più che politico è umano. Noi tutti dobbiamo in primis tutelare il bene comune, i cittadini, l’ambiente e tutto ciò che circonda e sicuramente l’atteggiamento di chi ora amministra l’ente sub- regionale non va verso questa direzione. Se è vero, ed io come tutti mi auguro che non sia così, che nel nostro nucleo industriale vengono svernare i rifiuti di dubbia provenienza bisogna riportare un equilibrio di legalità. Come? Con il commissariamento dell’ente affidandolo a terzi. Solo così si potranno verificare e far chiarezza fino in fondo i dubbi e gli intrecci che l’inchiesta di primonumero.it ha portato alla luce.

Giustamente lei parlava di un ente sub -regionale. Quindi la questione è anche politica non crede?

Ovviamente sì. Ma, in certi casi i colori politici vanno messi un attimo da parte per dare priorità a cose più umane come i cittadini appunto.

Il silenzio della politica che conta, e mi riferisco a tutti i membri del Consiglio regionale sul caso Cosib, non è imbarazzante o per lo meno preoccupante?

Io dico che è un silenzio mortificante perché mortifica tutti quei cittadini che ogni volta entrano nella cabina elettorale e pongono la loro fiducia nelle mani di persone che ripeto dovrebbe tutelare i loro interessi e in questo caso quale interesse maggiore rispetto alla tutela dell’ambiente e della salute. Io ho trovato come un senso di menefreghismo da parte degli amministratori regionali verso il caso Cosib.

Mi scusi se l’ha interrompo però mi sembra di capire che secondo lei abbiano fatto questo ragionamento: il morto è vostro piangetelo voi?

Giusto, con un’operazione piratesca vogliono lavarsi le mani ma ripeto il Cosib è un ente sub -regionale è quando fu commissariato il presidente Iorio nominò Del Torto come commissario dell’ente. Oggi potrebbe, almeno fino al termine delle indagini, commissariare l’ente e affidarlo a terzi per il suo normale funzionamento. C’è da aggiungere e da sottolineare che dopo la nostra conferenza stampa svoltasi nel piazzale del nucleo industriale abbiamo impegnato ed avuto la certezza che il caso verrà discusso in regione o meglio in terza commissione, commissione ambiente, presieduta dal dott. Adelmo Berardo che ci ha dimostrato molta disponibilità dichiarandosi disponibile ad ascoltarci nel giro di una decina di giorni dove potranno partecipare non solo i consiglieri di opposizione al comune di Termoli ma tutti gli amministratori dei comuni limitrofi al Nucleo Industriale e soprattutto gli operatori e responsabili del settore ambiente.

Direi una buona notizia che premia il vostro impegno ma, allo stesso tempo c’è chi come il segretario di federazione pd del basso Molise, Occhionero Antonella, vi critica aspramente per aver condiviso il documento di maggioranza stilato da Antonio Di Brino e il suo staff. Come la presa?

Come l’ho presa? Sorridendo. Bisogna dire in premessa 2 cose. La prima Antonella Occhionero parla a titolo personale perché il Pd è composto dalla segreteria regionale, il suo ufficio politico, i dipartimenti e i circoli costituiti sul territorio ( ricordo che Termoli tra l’altra non c’è attualmente un circolo Pd) questo perché quando c’è stato il commissariamento del partito con Bocci tutte le cariche sono state congelate e di conseguenza la Federazione Bassomolisana non esiste più. Posso tranquillamente affermare che Antonella Occhionero è una semplice tesserata al partito che ha una militanza impegnata come tanti altri. La seconda cosa da dire è che dopo l’incontro dell’altro giorno Guglionesi della base militante del Pd adriatico si è deciso di presentare e di impegnare il Segretario Regionale del Pd Danilo Leva e tutto il partito, domani 2 novembre -oggi per chi legge - ci sarà un incontro con tutti i segretari cittadini bassomolisani del Pd ma anche di amministratori del partito, di chiedere con forza il commissariamento del nucleo industriale e di conseguenza le dimissioni non solo di Del Torto ma dell’intero direttivo. Infine confermo la nostra adesione come gruppo di opposizione al comune di Termoli al documento di maggioranza perché è un documento forte contro il “traffico” del nucleo industriale e aggiungo che lo proporremo come ordine del giorno al prossimo consiglio comunale perché vogliamo far seguire i fatti alle parole cose che Di Brino e la sua maggioranza ancora oggi non fa.

Una proposta che rafforzerete con questa petizione popolare?

Assolutamente. Trovo utile e necessaria questa raccolta firme per due ordini di fattori. Il primo perché tutti ma dico proprio tutti possono aderire perché si tratta non di dare forza ad un partito piuttosto che ad un altro ma di dare forza al bene comune. La seconda è una conseguenza della prima: più firme raccoglieremo più dimostreremo al nostro Governatore regionale, Michele Iorio, che la sua gestione è ricca di insofferenze e di incomprensioni e di ombre e che, soprattutto, il popolo bassomolisana ha una gran voglia di chiarezza e di cambiamento. Alessandro Corroppoli - 1-11-10 Ambiti sempre più ... (a)sociali

Domenica 7 Novembre mentre tutti i quotidiani locali con annesse televisioni sono impegnate a immortalare l’ing. Antonio Del Torto - Presidente del Cosib - a sorseggiare l’acqua del depuratore la notizia che l’Assessorato alle Politiche Sociale del comune di Termoli con l’aiuto di quello regionale avevano risolto il dannoso, ma non considerato da nessun Gran Politicante Regionale, degli stipendi ai lavoratori della cooperativa Sirio, ditta appaltante i lavori del suddetto comune, i quali non percepivano, a noi risulta che non percepiscono ancora, stipendio dal mese di luglio. 85 mila euro è la cifra che avrebbe stanziato la Regione Molise attraverso lo sblocco dei fondi Governativi destinati al sociale. Mettiamo che questi fondi, come annunciava l’assessore al ramo del comune adriatico Cocomazzi, avrebbero risolto il problema nell’immediato, cosa tutta da verificare ovviamente, come proseguire i pagamenti nei mesi avvenire e riuscire a mantenere gli impegni economici e lavorativi con le ditte appaltanti i loro dipendenti e gli utenti? Facciamo un pò di chiarezza sulla storia degli ambiti e di quello di Termoli..pardon di Portocannone ricordandone numeri e cifre. Che cos’è un Piano Sociale di Zona? Il Piano di Zona è lo strumento che la legislazione indica per l’attivazione di un “rete di servizi integrati” in ambito sociale e socio sanitario. L’Articolo 19 delle legge 328/2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali - GU n. 265 del 13 Novembre 2000) assegna ai comuni associati il compito di tutelare i diritti della popolazione attraverso la definizione - d’intesa con l’azienda unità sanitaria locale - di un Piano di Zona degli interventi sociali e socio sanitari. Nel medesimo articolo si richiede alla Regione di provvedere alla preventiva determinazione - concertata con gli Enti locali interessati - degli ambiti territoriali, delle modalità e degli strumenti per la gestione unitaria del sistema locale a favore dell’esercizio associato delle funzioni sociali in ambiti territoriali di norma coincidenti con i distretti sanitari già operanti per le prestazioni sanitarie. In questo contesto si muoveva anche la Regione Molise la quale applicando la legge regionale n. 1 del 7 Gennaio 2000, relativa al riordino delle attività socio -assistenziali, il 12 Novembre 2004 (quindi esattamente 6 anni fa) definiva il Piano sociale regionale a cadenza triennale 2004/ 2006 individuando 11 ambiti territoriali perché 6 anni fa avevamo 11 distretti sanitari. Ora invece ne abbiamo sette, in virtù di un riordino sanitario che potesse fermare o quantomeno tamponare il debito economico del settore, sia di distretti sanitari che di ambiti territoriali: Agnone, Bojano, Campobasso, Isernia, Larino, Termoli, Venafro. Precedentemente al 1 gennaio 2010, il comune di Termoli, per quanto riguarda diversi servizi, faceva corpo a sé. Dal 1 gennaio 2010, con la ridefinizione degli ambiti territoriali, il comune di Termoli, insieme ad altri comuni, quali Montenero di Bisaccia, Palata, Guglionesi, Lupara, Portocannone Acquaviva Collecroce, Campomarino, Castelmauro, Civitacampomarano, Guardialfiera, Guglionesi, Mafalda, Montecilfone, Montefalcone nel Sannio, Montemitro, Petacciato, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, Tavenna sono confluiti nel nuovo ambito che vede come comune capofila, quello di Portocannone. Tutti gli appalti precedenti (ambito di Montenero di B., ambito di Guglionesi, comune di Termoli), al nuovo ambito vedevano come aggiudicataria la Cooperativa Sirio cosa che non è cambiata del tutto con l’arrivo del nuovo ambito. Infatti aggiudicataria dell’appalto per i diversi servizi del nuovo ambito è la Cooperativa Sirio che svolge l’appalto insieme alla Cooperativa Nuova Assistenza.Tale ambito conta una popolazione, Fonte: Istat - Elaborazione Osservatorio Fenomeni Sociali - Regione Molise, di 71.129 abitanti dove il comune di Termoli fa la parte del leone con i suoi 31.451 abitanti. Sul comune di Termoli incidono il 50% circa dei servizi totali erogati dalla Cooperativa Sirio. Tra questi ci sono:
-  il San Damiano (per disabili);
-  la Ludoteca che, oltre ai servizi per l’infanzia, eroga servizi di assistenza agli infanti disabili;
-  l’Assistenza Domiciliare Anziani (A.D.A.);
-  servizi di Segretariato Sociale (per tutti i comuni del nuovo ambito) e l’Ufficio di Cittadinanza. Ed allora viene spontaneo domandarsi perché il comune capofila è il comune di Portocannone e non quello di Termoli? Presto detto. La scelta del comune di Portocannone quale comune capofila dell’ambito nasce dalla disputa tra gli enti di centrosinistra e quelli di centrodestra. All’epoca del bando, sindaco di Termoli era Greco. Quindi, pur avendo Termoli più di 31.000 abitanti la scelta politica di comune capofila è caduta su Portocannone. Il quale risulta essere privo di competenze, conoscenze e strumenti e risorse per poter assolvere nel migliore dei modi il compito politico affidatogli. Ma come viene finanziato un ambito sociale? Tutti i comuni che incidono nell’ambito di Portocannone sono tenuti a versare al comune capofila le rispettive quote di partecipazione per il finanziamento dell’ambito. Le quote di partecipazione sono composte da: 1) quote derivanti dalla compartecipazione delle famiglie, secondo reddito; 2) quote di spettanza comunale per i servizi; 3) quote di spettanza regionale (Assessorato Regionale alle Politiche del Welfare). Quasi tutti i comuni incidenti nell’ambito non versano le quote né quelle di compartecipazione delle famiglie (che comunque vengono puntualmente versate nelle casse comunali), né quelle di spettanza del comune (poste messe in bilancio per i servizi). Per quanto riguarda le quote di spettanza regionale risultano pagate quelle relative ai mesi di gennaio e febbraio 2010. È giusto ricordare che la quota Regionale per questo ambito di zona aveva prestabilito tale quota: anno 2009 euro 850.026,22; anno 2010 euro 940.909,07, anno 2011 euro 1.094.127,26. Il 2 luglio 2010 l’Assessorato Regionale al Welfare, quello che vede a capo l’Assessore Fusco Perrella, ha provveduto, dietro insistenze della Cooperativa, ad emettere un mandato di pagamento, il n. 84.894. Il citato mandato è rimasto inevaso, in quanto la ragioneria regionale dell’Assessorato alle Finanze, non ha liquidità per pagarlo. Ad oggi il credito della Cooperativa Sirio, solo per quanto riguarda l’ambito di Zona di Portocannone, si aggira intorno a euro 800.000,00. Dalla Cooperativa. Sirio sono state anticipate le spettanze fino al mese di luglio 2010. Restano non pagate le spettanze relative ai mesi di Agosto-Settembre e, adesso, anche di Ottobre Questi mancati pagamenti causano forte disagio degli operatori che comunque continuano, con passione, ad erogare il servizio. La Cooperativa. Sirio, per quanto riguarda il mese di dicembre 2009 - mese ancora di competenza del comune di Termoli -, ha provveduto a farne richiesta. L’ammontare di tale fattura, ancora inevasa, è pari a euro 55.000,00. Ricordiamo che da Gennaio 2010 ad oggi il comune di Termoli non ha ancora versato un euro della sua quota nelle casse dell’ambito per un ammontare totale di euro 550.000,00. Il comune di Termoli, a giustificazione del ritardo, porta:
-  criteri di cronologia nel pagamento;
-  che la lavorazione della fattura è di febbraio 2010;
-  che i tempi di erogazione ancora non sono certi;
-  che i servizi sono ritenuti non essenziali in base ad una Circolare del Ministero dell’Interno. Risulta, inoltre, che fino a febbraio 2011 non ci saranno pagamenti di quote da parte della Regione Molise, stante il fatto che precedenti mandati sono rimasti inevasi per mancanza di liquidità. Ma nel concreto come funziona il finanziamento? La modalità del finanziamento è: 1) quota di compartecipazione dell’utenza; 2) la quota è versata direttamente al comune incidente nell’ambito; 3) il comune che riceve il versamento di compartecipazione è tenuto a versarlo al comune capofila; 4) che ricevute le quote evade le fatture emesse dalla Cooperativa. Sirio.

In altri termini: per esempio, comune di Termoli emette il bollettino di pagamento della quota di compartecipazione della famiglia al servizio in base al reddito; l’utenza effettua il pagamento e la quota versata viene incassata dalla tesoreria del comune di Termoli. Questa procedura è in vigore dal mese di gennaio 2010 e vale per tutti i comuni incidenti nell’ambito. Chi sono e quanti sono gli operatori che lavorano nell’ambito di Portocannone? Gli operatori che prestano lavoro per la Cooperativa Sirio nell’ambito di Portocannone sono complessivamente n. 125. Le tipologie di lavoro attivate dalla Cooperativa Sirio sono le seguenti:
-  n. 59 tempi indeterminati, di cui 43 in Termoli e 16 a Montenero di B.;
-  n. 53 Co.co.pro, di cui 20 nell’ex ambito di Montenero di Bisaccia., 8 a Guglionesi, 13 a Portocannone, 12 a Campomarino;
-  n. 13 tempi determinati, di cui 5 in relazione al Segretariato professionale di Termoli e 8 nel Servizio ai Cittadini. I 13 tempi determinati scadranno il prossimo 31 dicembre 2010, ma la Cooperativa Sirio prorogherà a tutti i termini. Cosa fare se i pagamenti non ritorneranno ad essere puntuali? Visto perdurare di una situazione più che instabile per gli operatori abbiamo chiesto al Segretario Regionale della Funzione Pubblica della Cgil Molise, Guglielmo Di Lembo, quali possano essere le azioni rivendicative che il sindacato può compiere se la situazione, appunto, non dovesse migliorare. “Prima di qualsiasi considerazione di merito sull’ambito di Portocannone c’è da fare una premessa di carattere generale su Piani Sociali. Tutti i Piani Sociali sono considerati ‘scatole vuote .Le cose peggioreranno per via dei tagli a Regioni e al sistema delle autonomie locali. Il fondo della ‘non autosufficienza compensa, in parte, il taglio all’assistenza agli anziani ma ovviamente non aiuterà quest’ultimi e chi dovrà lavorare per loro ad essere autosufficienti. Passando invece nello specifico dell’ambito di Portocannone dico che noi come Cgil ci stiamo muovendo in concerto con la Cooperativa Sirio la quale ha ospitato, nei locali in suo possesso, una nostra prima riunione dove abbiamo abbozzato il seguente piano di lavoro: 1) convocare un’assemblea anche pubblica (davanti al comune? In una sala?) che veda anche il coinvolgimento dell’utenza e dei familiari; 2) aspettare brevemente gli effetti; 3) se negativi, preparare, a cura della Fp Cgil Molise, un tentativo di conciliazione obbligatorio davanti al Prefetto di Campobasso chiedendo la presenza: a) dell’Assessore alle Politiche Sociali; b) del rappresentante legale del comune di Termoli (per quanto riguarda la mensilità di dicembre 2009); c) del rappresentante legale del comune capofila; della Cooperativa. Sirio; 4) aspettare gli esiti della conciliazione “. Alla luce dei dati e dei fatti riportati non sarà il caso che qualcuno chieda lumi e spiegazioni al titolare dell’assessorato al welfare e alle politiche sociali? E dati alla mano possiamo tranquillamente affermare che i Piani Sociali di Zona sono diventati Piani Asociali in Tutto.

Alessandro Corroppoli - 22.11.10


Rispondere all'articolo

Forum