VICINO A STONEHENGE, BLUESTONEHENGE. Per gli studiosi inglesi il ritrovamento conferma la funzione funeraria dell’uno e dell’altro monumento.

giovedì 8 ottobre 2009.


-  Stonehenge
-  Portato alla luce un nuovo sito: Bluestonehenge, risalente al 3.000 a.C

-  Aveva 25 massi in formazione circolare Per gli studiosi inglesi il ritrovamento conferma la funzione funeraria dell’insediamento neolitico sull’Avon
-  Scoperto il cerchio "gemello" che svela il mistero più antico
-  Nei buchi sono stati rinvenuti residui di carbonella "Qui si cremavano i corpi dei defunti"

-  di Cinzia Dal Maso (la Repubblica, 08.10.2009)

L’hanno già battezzato Bluestonehenge, la Stonehenge blu. È un nuovo circolo di pietre scoperto a poca distanza dal monumento preistorico più famoso al mondo. Una scoperta epocale, si è subito detto. Incredibile. E costringerà a nuove riletture e nuove ipotesi anche su Stonehenge.

Gli scopritori, però, hanno già le idee chiare. Sono gli archeologi di sei università riuniti nello Stonehenge Riverside Project diretto da Mike Parker-Pearsons dell’Università di Sheffield. Dal 2003 indagano la piana del fiume Avon per dimostrare che Stonehenge fu un grande cimitero, e la tappa finale di un complesso rituale funebre che conduceva i defunti da Durrington Walls, enorme terrapieno con circoli di pali di legno dove si svolgevano feste e banchetti funebri, fino al fiume Avon e poi da questo a Stonehenge lungo la via processionale di 2,8 chilometri chiamata Avenue. Dal regno dei vivi, costruito ancora in vivo legno, il defunto passava dunque attraverso il fiume al regno dei morti di dura e gelida pietra.

Bluestonehenge s’inserisce a perfezione in questo quadro. È situato infatti sulla riva del fiume Avon all’attacco della Avenue, proprio dove, secondo Parker-Pearsons, i defunti terminavano la navigazione fluviale. Gli archeologi hanno trovato solo le fosse che ospitavano le pietre del circolo, venticinque fosse per un diametro di 10 metri. Ma le pietre erano a loro volta circondate da un fossato e un terrapieno. Ed erano pietre molto speciali: le bluestones, le "pietre blu", massi di dolerite (roccia vulcanica dai riflessi bluastri) alti quasi due metri e pesanti fino a 4 tonnellate ciascuno. Quelle che oggi si vedono a Stonehenge e che furono portate dalle Preseli Mountains nel Galles con un viaggio di oltre 350 chilometri.

Un viaggio faticosissimo. Secondo Parker-Pearsons, si fece già nel 3.000 a.C., circa 500 anni prima della data finora accettata dagli studiosi. Allora, sostiene l’esperto, si trasportarono un’ottantina di queste pietre particolari per costruire due circoli di 25 e 56 pietre, Bluestonehenge e Stonehenge.

Del primo si attendono ancora le datazioni ufficiali ma i pochi oggetti trovati indicano proprio il 3.000 a.C. Di Stonehenge, invece, si conoscono da tempo le 56 fosse di un primo circolo mai compiutamente descritto. Poi, probabilmente cinquecento anni dopo, Bluestonehenge fu smantellato, le sue pietre portate a Stonehenge e unite alle altre nella composizione di 80 pietre che noi conosciamo. Dunque, tutto combacia.

Del resto a Bluestonehenge, nelle fosse lasciate dalle pietre, gli archeologi hanno trovato tantissima carbonella. Per Parker-Pearsons è la prova che questo sito «era il luogo di cremazione dei defunti prima che le loro ceneri venissero sepolte a Stonehenge». Azzarda, ma in fondo ci crede.


Rispondere a questa breve

Forum