Caro Biasi,
non studio teologia a Parigi nè intendo prendere le difese del Prof. La Sala, il quale non ne abbisogna in quanto già prolifico. Vorrei solo porti delle domande: e forse l’essere omosessuale il peccato per un religioso o il fare sesso? Se la risposta è la seconda che differenza c’è tra l’essere eterosessule o omosessuale per un insegnante seminarista? Certo mi dirai che in un posto dove ci sono uomini un omosessuale sarebbe più tentato. Chiedo: è con la chiusura e le segregazioni che bisogna ricorerre per vivere da cristiani, intendo dire non è preferibile affrontare a petto nudo il peccato, per evitarlo con autenticità, piuttosto che chiudersi in una campana di vetro? E poi chi lo esclude che un eterosessuale non sia più "voglioso" di un omosessuale? Non troverà quindi sfogo nella società o in carezze illecite? Grazie anticipatamente per le risposte che vorrai darmi.
Vincenzo Tiano