Inviare un messaggio

In risposta a:
Eu-manità, Eu-ropa ... ed Eu-angelo

EUROPA: ITALIA. RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULL’OMOFOBIA

lunedì 10 luglio 2006 di Federico La Sala
(...) è necessaria un’ulteriore azione a livello dell’UE nonché negli Stati membri per sradicare l’omofobia e promuovere una cultura di libertà, tolleranza e uguaglianza tra i cittadini e nella legislazione (...)

Risoluzione del Parlamento europeo sull’omofobia nell’Unione europea (18 gennaio 2006)*
Il Parlamento europeo,
visti gli obblighi internazionali ed europei in materia di diritti umani, come quelli contenuti nelle convenzioni (...)

In risposta a:

> EU-ROPA: ITALIA. RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULL’OMOFOBIA ---- Fanalino di coda (di Moni Ovadia).

sabato 14 agosto 2010

Fanalino di coda

di Moni Ovadia (l’Unità, 14 agosto 2010)

Gli episodi di intolleranza nei confronti dei cittadini gay continuano a offendere la dignità civile della nostra società. I motivi più innocenti come un bacio, la più universale e diffusa manifestazione d’affetto e d’amore, o tratti dell’abbigliamento sono sufficienti a scatenare insulti violenti, reazioni di disgusto e spesso di brutale violenza . La questione non riguarda solo la minoranza oggetto delle varie forme di aggressione, come probabilmente pensano molte persone che pure aborrono le violenze sui gay o su altre minoranze, ma riguarda tutti noi cittadini. È una questione di civiltà generale.

Una nazione democratica, come l’Italia si fregia di essere, non dovrebbe permettere manifestazioni di odio o di discriminazione come quelle che hanno luogo nei confronti dei gay perché esse sono il segno di patologie democratiche, di illiberalità che influiscono sulla qualità della vita di tutto il paese. Sarebbero necessarie al riguardo leggi severissime non solo al fine di reprimere la natura delittuosa delle aggressioni, ma anche per contribuire al formarsi di una nuova sensibilità collettiva sull’uguaglianza di tutti i cittadini. Ma tali provvedimenti sono inefficaci se non si mette mano in modo inequivoco ad una legge sulle unioni gay nella forma del matrimonio civile. È ora di abbandonare titubanze e pavidità che servono solo a creare ambiguità tossiche, le ridicole prudenze nominalistiche sono segno di contorsioni idiote e riescono solo a ritardare processi di civiltà giuridica che sono iscritti nel cammino di una cultura universale del diritto che sta manifestando tutta la sua naturale forza in ogni parte del mondo come dimostra il caso del Portogallo e soprattutto il luminoso esempio dell’Argentina. Risparmiamoci per una volta l’umiliante condizione del fanalino di coda.


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: