1 - FATALE PER NAVARRO VALLS LA BATTUTA SU ZAPATERO
Ha cercato l’incidente diplomatico, oppure si è tolto un sassolino dalla scarpa per accattivarsi il mondo spagnolo dell’Opus Dei? E’ questa la domanda che gira negli ambienti vaticani e sulla stampa di Madrid dopo la gaffe che Navarro Valls ha compiuto sabato scorso durante la visita del Papa a Valencia. In quell’occasione il medico-giornalista che per ventidue anni è stato il portavoce d’Oltretevere ha fatto una battuta sull’assenza di Zapatero alla messa di Benedetto XVI, che ha lasciato di stucco la Curia e la diplomazia internazionale: "perfino Fidel Castro, Ortega e Jaruzlescki hanno partecipato alla messa del Santo Padre", così ha detto Navarro strizzando l’occhio ai cattolici integralisti della sua Spagna.
Resta il fatto che dopo questa battuta, inconsueta e infelice, il portavoce vaticano ha alzato i tacchi. La sua sostituzione era nell’aria da tempo, ma l’incidente di Valencia ha accelerato i tempi. Adesso arriva la notizia che si dedicherà alla lettura e alle consulenze "senza più l’ansia del telefonino". Oltre a quella garantita dall’amico industriale Polegato che un anno fa lo ha inserito nel Comitato Etico della sua azienda, il giornalista-medico dell’Opus Dei siederà (così scrive il Sole24Ore) nell’organismo dei saggi che guidano il Progetto Italia di Telecom. Nel Comitato si troverà accanto a Paolino Mieli, Susanna Agnelli, Umberto Veronesi, Sergio Romano e al nipote di Gandhi.
E ORA RATZINGA SISTEMERA’ LO IOR
Nella sua mitezza teutonica Bendetto XVI porta avanti come un bulldozer il nuovo assetto del potere vaticano. Dopo la nomina di Tarcisio Bertone alla Segreteria di Stato e la liquidazione preannunciata e accelerata di Navarro Valls, si attende da un momento all’altro la nomina del nuovo presidente dello IOR, l’Istituto di Opere Religiose, che dal 2005 il professore e banchiere cattolico Angelo Caloia, sta gestendo in regime prorogatio. I giornali tedeschi continuano a dare in pole position Hans Tietmeyer, l’ex presidente della Bundesbank, che oltre ad essere connazionale di Papa Ratzinger, è considerato in Vaticano una colonna di fede e di cultura.
Lo IOR investe oggi soprattutto in obbligazioni e opera sulle valute in base al nuovo statuto entrato in vigore nel 1990 che affida, al presidente e al consiglio di sovrintendenza, compiti operativi. La politica strategica della finanza vaticana è invece demandata alla commissione cardinalizia di vigilanza presieduta dal Segretario di Stato. Gli altri membri del Consiglio di sovrintendenza che dovranno affiancare Tietmeyer sono attualmente l’americano Virgil Dechant dei Cavalieri di Colombo, il tedesco della Deutsche Bank Theodor Pietzcker, lo spagnolo del Banco Bilbao-Vizcaya, José Angel Sanchez Aslain, e lo svizzero Robert Studer dell’Union de Banques Suisse. Il direttore generale è Lelio Scaletti, il suo vice è Dario Sabbioni.
(www.dagospia.com)