Milingo: "Respingo la scomunica ho agito come gli apostoli"
"Il celibato? Una regola medievale della Chiesa, 39 papi erano sposati"
(www.repubblica.it, 27.09.2006)
WASHINGTON - Milingo respinge la scomunica. L’ex arcivescovo di Lusaka ha annunciato, oggi, a Washington, di rimandare indietro insieme ai quattro vescovi da lui nominati domenica, la scomunica comminata dalla Santa Sede. "Io sono stato consacrato vescovo da Papa Giovanni Paolo II e ho consacrato come vescovi quattro uomini la cui consacrazione è lecita e valida", ha affermato Milingo in una conferenza stampa nel tempio cattolico Imani di Washington.
"Non accettiamo la scomunica - ha detto Milingo alla conferenza stampa tenuta con i quattro vescovi - e amorevolmente la rimandiamo al nostro amato Santo Padre, perché la riconsideri". Milingo ha aggiunto di avere agito "come gli apostoli", nel nominare i vescovi, e ha esortato papa Benedetto XVI a riaccogliere i preti sposati nella Chiesa cattolica. Il gesto è stato lo strappo finale nel lungo braccio di ferro tra Milingo e le autorità ecclesiastiche, cominciato nel 2001 quando si era unito in matrimonio a un’agopunturista coreana, Maria Sung, in una cerimonia celebrata a New York dal reverendo Moon.
Il vescovo esorcista ha comunque sottolineato "l’intenzione di essere fedele alla Chiesa e di rispettare e onorare il Santo Padre", che ha ringraziato per "il suo amore fraterno". Nello stesso tempo, però, pur sostenendo di ritenersi ancora parte della chiesa, ha insistito sulla necessità che il Vaticano cambi direzione e richiami in servizio i preti sposati di tutto il mondo.
I vescovi ’ribelli’ hanno ribadito più volte di ritenersi ancora all’interno della Chiesa cattolica e di non essere impegnati in uno scisma. Ma le condizioni elencate da Milingo sono apparse in netto contrasto con le parole di apparente disponibilità al dialogo. "Il nostro unico obiettivo - ha detto il religioso dello Zambia - è riportare il sacerdozio sposato nella Chiesa. L’età media dei preti è di circa 74 anni, in 20 anni resteranno pochi preti. Chi potrà portare i sacramenti e l’eucaristia alla gente?". Milingo ha citato il caso degli scandali degli abusi sessuali come un segno di "ciò che è sbagliato" nella gerarchia cattolica e ha sostenuto che ci sono 150.000 preti sposati nel mondo che non possono esercitare il loro servizio "per colpa di una regola medievale della Chiesa che impone loro il celibato".
La Chiesa, ha incalzato Milingo, "ha sempre avuto preti sposati, era la norma per 12 secoli, 39 papi erano sposati: come madre, la Chiesa non può essere indifferente di fronte alla situazione dei preti sposati, che vengono invece umiliati". "Chiediamo al Santo Padre - ha aggiunto l’ex arcivescovo - di richiamare questi sacerdoti, con dignità e onore: il matrimonio è un sacramento ed è una vocazione più alta del celibato". (27 settembre 2006)
Milingo: «Rifiuto la scomunica e la rimando al Papa»
«Il nostro amato Papa si unisca a noi nel richiamare esclusi»
(www.lastampa.it , 27.09.2006)
WASHINGTON. «Non accettiamo la scomunica e la rimandiamo con amore indietro al nostro amato Papa Benedetto XVI, perché la riconsideri, la ritiri, e si unisca a noi nel richiamare i preti sposati al servizio sacerdotale». Questo uno dei passaggi chiave della conferenza stampa tenuta oggi a Washignton dall’arcivescovo Emanuel Milingo, scomunicato ieri da Papa Benedetto XVI per aver consacrato vescovi quattro preti sposati.
«Noi siamo e continueremo ad essere devoti all’Unità della Chiesa», prosegue Milingo nel suo comunicato, letto da un suo portavoce nell’Imani Temple di Capitol Hill, lo stesso luogo in cui sono stati consacrati i 4 vescovi. «Richiamiamo indietro tutti quelli che la Chiesa ha rifiutato e vogliamo offrire loro protezione, cura e accettazione. Questo è un grande ministero e abbiamo intenzione di continuare con la nostra missione a chiediamo sia ai laici che ai preti spostati di unirsi a noi.»