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Pubblica istruzione ... ed eu-angélo!!!

La SCUOLA della casa della libertà di "Mammasantissima" o la SCUOLA del PATTO dei nostri ’Padri’ e delle nostre ’Madri’ Costituenti?! La Costituzione, la nostra "Bibbia civile", ancora sotto assedio - da parte del patriarca di Venezia, Angelo Scola. La risposta del Ministro della PUBBLICA Istruzione, Giuseppe Fioroni.

domenica 16 luglio 2006 di Federico La Sala
[...] grande rispetto per il ruolo del cardinale, ma deciso dissenso sulle sue parole. E’ il tono del presidente della Camera, Fausto Bertinotti: "Si tratta di una intervista impegnativa di un’ecclesiasta così autorevole come l’arcivescovo di Venezia. Io la penso, però, molto diversamente, penso che la scuola in una società che diventa sempre più meticcia debba essere unitaria e cioè pubblica per comprendere tutte le etnie, le religioni e i punti di vista in una costruzione unitaria che è (...)

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> La SCUOLA della casa della libertà di "Mammasantissima" o la SCUOLA del PATTO dei nostri ’Padri’ e delle nostre ’Madri’ Costituenti?! La Costituzione, la nostra "Bibbia civile", ancora sotto assedio - da parte del patriarca di Venezia, Angelo Scola. La risposta del Ministro della PUBBLICA Istruzione, Giuseppe Fioroni.

lunedì 17 luglio 2006

IL PATRIARCA SCOLA DI VENEZIA: GIU’ LE MANI DALLA SCUOLA PUBBLICA di Aurelio Mancuso (Gaynews, 16.07.2006)

Il prelato la vuole gestita dalla lobby cattolica per distruggere la laicità dello Stato. Con l’intervista rilasciata sul Corriere d’oggi, il patriarca cattolico di Venezia, cardinale Scola, ripropone l’equazione meno Stato più chiesa cattolica, anche nel sistema formativo italiano.

Per fortuna che c’è la Costituzione e, che questa minoranza aggressiva contraria al pluralismo e alle libertà individuali, non potrà agevolmente portare avanti i suoi propositi di annettersi la formazione delle nuove generazioni.

Non paga di gestire direttamente tutti gli insegnanti di religione, di ottenere lauti finanziamenti per la scuola privata, (in barba alle stesse disposizioni costituzionali), la gerarchia si sente pronta a gestire direttamente, per conto dello Stato, la scuola pubblica italiana.

A parte l’enorme bisness di cui sarebbe la capofila indiscussa, la chiesa italiana, punta alla formazione delle coscienze, terreno strategico individuato per fermare la secolarizzazione e, per indirizzare una finta laicità delle istituzioni, tutta tesa a riconoscere i dettami del cattolicesimo come preminenti rispetto al pluralismo e alla multiculturalità.

D’altronde Scola è chiaro: bisogna avere stima della verità (cattolica), la politica deve essere meno partigiana (ovvero essere neutralizzato il confronto democratico) e devono primeggiare la bellezza, la bontà e il pudore. Dietro queste parole miti, si nasconde la volontà di bloccare ogni tipo di riforma civile, di riconoscimento dei diritti civili (non è un caso il richiamo negativo rispetto a Zapatero), per costruire una società governata dai buoni pastori cattolici. Solamente l’amnesia storica da cui sono affetti il ceto politico ed intellettuale italiani, può permettere impunemente alle gerarchie cattoliche di proporsi come guida morale del Paese; solamente il provincialismo e l’auto censura della gran parte dei media italiani, impedisce di far conoscere alla società quanto siano inadeguate le strutture clericali cattoliche ad occuparsi d’educazione dei minori, colpevoli in molte parti del mondo di crimini come la pedofilia, di cui si è tentato in tutti i modi di nascondere l’enorme e gravissima portata.


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