Caro Federico, non facciamo gli ipocriti. Sappiamo tutti che la scuola statale è un feudo rosso e chi canta fuori dal coro rischia l’ostracismo. Le organizzazioni studentesche non sono altro che mezzi usati da certi partiti per i loro fini politici o per essere usate dai professori stessi per difendere qualche loro privilegio.
Come dimenticare quel rettore dell’Università di Torino che diede le chiavi delle sue facoltà ai cosidetti "squatter" per farne scempio? Sono tantissimi i professori che invece di fare il loro dovere buttano continuamente benzina sul fuoco per galoppare l’insofferenza e il desiderio di libertà degli studenti. Giocano con la vita di chi studia per difendere la propria poltroncina, la propria cattedra; altro che libertà d’insegnamento, altro che Costituzione !
Saluti cordiali. Biasi