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STORIA D’ITALIA (1994-2018). "For Shame"!!! Che vergogna planetaria!!! Vivi, o Italia!!! W o Italy!!!

LUNGA VITA ALL’ITALIA: "RESTITUITEMI IL MIO URLO"!!! Dalla Cina, la lezione di Huang Jianxiang. A Lui, in omaggio perenne (2006) - a c. di Federico La Sala

IN ITALIA E’ LA FESTA DELL’UNITÀ E DELLA REPUBBLICA, MA IN ITALIA C’E’ ANCORA CHI FA IL FURBO E HA IL COPYRIGHT SULLA PAROLA "ITALIA", E SU "POPOLO DELLA LIBERTÀ"!!! NON E’ ORA DI FARE CHIAREZZA?!
sabato 2 giugno 2018
[...] La prima reazione era stata quella ufficiale dell’Australia (il cui premier John Howard proprio il giorno dopo arrivava per una visita alle città di Shenzhen e Canton, ndr) poi erano arrivate le accuse dei telespettatori cinesi, urtati non tanto per il tifo eccessivo, ma per l’utilizzo del termine "Yidali Wan Sui" (Lunga Vita all’Italia) usato rigorosamente solo vicino al nome del presidente Mao, della Repubblica Popolare Cinese e del partito Comunista.[...]
LA COSTITUZIONE, "I DUE (...)

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> Lunga vita all’ ITALIA: "Restituitemi il mio urlo" !!! Huang Jianxiang, dalla CINA, con furore...

domenica 26 novembre 2006

Firmato protocollo d’intesa Italia-Cina.

da dsonline.it, 13 Novembre 2006

Entra oggi nel vivo la missione cinese del ministro degli Esteri Massimo D’Alema, arrivato nel fine settimana a Pechino con l’obiettivo di dare più slancio agli scambi tra i due paesi. Il vicepremier ha incontrato il primo ministro Wen Jiabao e il ministro degli Esteri Li Zhaoxing, dopo aver visto il ministro dell’amministrazione di Stato per il Patrimonio culturale, Shan Jixiang e il direttore dl Dipartimento internazionale del Partito comunista cinese, Wang Jiarui.

«Abbiamo molte cose da fare insieme e non intendiamo alimentare la paura verso la Cina ma spingere invece il sistema produttivo italiano a impegnarsi per cogliere questa grande opportunità». Così il titolare della Farnesina ha presentato alla stampa, insieme al suo omologo Li Zhaoxing, il protocollo di intesa sottoscritto al termine della seconda riunione congiunta del comitato governativo Italia-Cina.

Una soddisfazione, quella mostrata dal ministro italiano, che si rispecchia anche nelle parole di Li Zhaoxing, che ha riaffermando «le ampie visioni comuni» dei due Stati, ha fatto notare che «le relazioni tra Cina e Italia stanno vivendo il periodo migliore della loro storia».

Il documento sottoscritto oggi in sostanza elenca un maggiore dettaglio di campi in cui la collaborazione si materializzerà, demandando poi a tavoli bilaterali la risoluzione sugli aspetti operativi. Nell’accordo si conferma l’impegno, preso durante la missione del settembre scorso del premier Prodi, per un raddoppio nei prossimi cinque anni del volume dell’interscambio, con l’obiettivo di un graduale riequilibrio della bilancia commerciale, in questo momento fortemente a favore dei prodotti cinesi e con un forte impulso degli investimenti reciproci. La parte cinese auspica che le imprese italiane partecipino attivamente in particolare allo sviluppo della parte occidentale e del centro del Paese, alla riconversione della vecchia base industriale nel nordest e alla crescita delle campagne.

Il governo cinese ha individuato nel turismo, la logistica, i trasporti, la scienza della vita, la meccatronica, i campi in cui è possibile accrescere gli investimenti verso l’Italia e la delegazione italiana da questo punto di vista ha auspicato che il flusso maggiore sia indirizzato al centro-sud. E’ stata individuata inoltre la localizzazione di parchi industriali dove favorire l’insediamento delle piccole e medie imprese italiane, in particolare nella città di Tianjin, Shanghai e nella provincia del Guangdong.

Una particolare sottolineatura è stata posta dagli italiani alla necessità di sviluppare di più la tutela della proprietà intellettuale: come è noto in Cina è particolarmente sviluppata la produzione di beni clone, griffati con i maggiori marchi italiani. Il forte sviluppo infrastrutturale in atto in Cina attrae l’interesse italiano, che ha concordato oggi la partecipazione ai programmi cinesi, in particolare nel settore delle ferrovie, dei sistemi di misura e diagnostica, nelle telecomunicazioni e nella tecnologia e il know-how per la realizzazione di gallerie ferroviarie.

Nel protocollo un capitolo importante è stato dedicato alla collaborazione verso insediamenti e servizi urbani in Cina. La sostenibilità ambientale ed energetica è un argomento particolarmente sentito in Cina, oltre a quello collegato del recupero urbano e dei trasporti. I porti e la logistica in Italia sono in questo contesto di sviluppo dell’interscambio l’elemento determinante che richiama il governo italiano al potenziamento delle infrastrutture sul proprio territorio, mentre i cinesi si augurano che le loro merci possano godere di facilitazioni doganali maggiori.

Altri punti toccati dall’accordo sono il settore agroalimentare e la cooperazione allo sviluppo attraverso i crediti di aiuto. L’Italia sta finanziando programmi sanitari, di protezione dei beni culturali, ambientali, di formazione professionale e di sviluppo rurale per circa 140 milioni di euro. Anche il settore aeronautico sembra destinato ad essere una voce importante nel rapporto tra i due Paesi. Nel protocollo firmato oggi si citano esplicitamente accordi per acquisto di elicotteri Augusta e aerei ATR, attraverso uno sviluppo della collaborazione con il consorzio italo-francese.

Nel documento si richiama l’attenzione anche sul settore orafo-argentiero e sulle caratteristiche produttive in questo campo dei due Paesi. Uno, l’Italia per il design e l’altro, la Cina, tra i più importanti produttori di oro e metalli preziosi al mondo.

La cultura, l’educazione, lo sport, i media, il turismo, l’istruzione e la formazione sono capitoli specifici su cui Italia e Cina intendono rafforzare i rapporti. In arrivo a Pechino vengono segnalati il ministro della Salute Livia Turco e in febbraio il ministro dei Beni culturali e vice premier Francesco Rutelli. Novità anche per le adozioni: i due Paesi hanno auspicato la pronta firma di un accordo e l’invio di una missione tecnica cinese in Italia.

In un breve discorso rivolto a una platea di funzionari e imprenditori italiani, ieri sera, D’Alema aveva ricordato che l’Italia è il paese europeo che ha sofferto di più della competizione cinese, «per la scarsa innovazione della nostra economia fondata sull’industria manifatturiera». Nel 2005 il nostro paese è stato per la Cina il 19esimo partner commerciale, con un disavanzo, a nostro svantaggio di oltre nove miliardi di euro. Compriamo molto più di quanto vendiamo. «Siamo in credito verso i cinesi e dovremo cercare ora di invitarli a investire in Italia per ristabilire una parità», ha sintetizzato il titolare della Farnesina.

Accanto al protocollo di collaborazione economica, nella riunione del comitato Italia-Cina sono stati affrontati altri importanti temi, quale quello delicato riguardate il rispetto dei diritti umani. «Abbiamo incoraggiato gli amici cinesi - ha detto D’Alema - a dialogare con l’Unione europea su tutti i temi, compresi i diritti umani, la modernizzazione delle istituzioni e il rafforzamento dello Stato di diritto». Il vicepremier ha espresso la convinzione che «si potrà stabilire così quel rapporto con l’Ue, forte e strategico in un mondo multilaterale con più forti istituzioni internazionali e un più equilibrato governo della globalizzazione economica».


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