Inviare un messaggio

In risposta a:
No al SUPERMAN...ismo israeliano

Il sionismo non è l’ebraismo!!! Lettera a ISRAELE - di Moni Ovadia

sabato 5 agosto 2006 di Federico La Sala
[...] Israele è tutto fuorché un paese «normale». La sua collocazione geografica è in Medio Oriente ma in questo momento la sua vocazione è occidentale. Per certi aspetti potrebbe essere uno stato degli Stati Uniti, anche se più di metà della sua popolazione viene da stati arabi e il 17% di essa è arabo-palestinese. La sua politica, in grande misura coincide con quella delle amministrazioni americane. [...]

Lettera di un ebreo a Israele (...)

In risposta a:

> Il sionismo non è l’ebraismo!!! --- “Fosse per me farei una Comunità degli ebrei italiani democratici”. Il giorno dopo le dimissioni in blocco dei consiglieri di minoranza della Comunità ebraica romana, Moni Ovadia festeggia: “Sia lode a loro, non aspettavo altro” (di Paola Zanca).

martedì 23 marzo 2010

Ovadia: bene hanno fatto a contestare Pacifici

di Paola Zanca (il Fatto Quotidiano, 23 marzo 2010)

“Fosse per me farei una Comunità degli ebrei italiani democratici”. Il giorno dopo le dimissioni in blocco dei consiglieri di minoranza della Comunità ebraica romana, Moni Ovadia festeggia: “Sia lode a loro, non aspettavo altro”. Può sembrare una questione da addetti ai lavori, ma dietro lo scontro che si sta consumando tra gli ebrei romani, c’è una chiave di lettura interessante per leggere i rapporti tra politica e religione. Sia chiaro, i motivi che hanno spinto gli undici consiglieri eletti nella lista “Per i giovani insieme” a mettersi di traverso alla gestione del presidente Riccardo Pacifici non sono solo politici. C’è a chi - come Roberto Coen, il primo ad andarsene - non è andata giù la visita del Pontefice in Sinagoga, nel gennaio scorso. Qualcun’altro non può più sopportare di “ratificare decisioni prese in altre sedi, di solito nella stanza del presidente”.

Altri ancora sono atterriti dal vedere trasformata la Consulta in “uno strumento per organizzare riunioni politiche col sindaco in Campidoglio, invitare a conferenze del presidente della Camera, organizzare manifestazioni a cui intervengono e fanno passerella i politici e non solo”. Insomma, la Comunità ebraica romana - almeno una minoranza - è stanca di fare da “lavatrice per molti politici dalle frequentazioni impresentabili”. Anche ai cattolici il Papa chiede di essere “intransigenti con il peccato”, ma “indulgenti con le persone”, si dirà. Ma va detto che, con la destra al potere e la quantità di soggetti in cerca di patenti da antifascista, il gioco è ancora più facile.

Nei mesi scorsi, decine di famiglie si sono cancellate dalla Comunità ebraica romana. Ora i consiglieri si sono dimessi, e l’aria che tira, per la gioia di Moni Ovadia, è quella di fare armi e bagagli e fondare un’altra comunità. Gad Lerner, par di capire, non la vedrebbe di cattivo occhio: “Condivido
-  spiega - il percorso di Victor Magiar e Claudia Fellus (anche loro usciti dal Consiglio, ndr) e la loro concezione del ruolo che l’ebraismo può avere in Italia”. Di tutt’altra partita la deputata Pdl Fiamma Nirenstein: “Sono stupefatta - dice - delle accuse che gli vengono rivolte. Riccardo Pacifici è una persona di grande generosità e sincerità nel suo lavoro”. “È un po’ che dovevano svegliarsi, meglio tardi che mai”, insiste invece Moni Ovadia. “Da tempo sono disinteressato alle questioni che riguardano le Comunità ebraiche, ma sono sempre stato convinto che Riccardo Pacifici, se non fosse ebreo, sarebbe in un partito di destra. Ma il problema non sono tanto i partiti - prosegue Ovadia - è che le Comunità sono disposte a svendere qualsiasi cosa pur di andar dietro a chi fa le moine al governo israeliano. Hanno accettato una legge di stampo nazista sugli immigrati, non dicono quasi nulla sulla discriminazione dei nostri fratelli rom. C’è un ex-fascista che vuole la ‘photo opportunity’? E loro stendono i tappeti. Poi questi stessi politici li vedi che vanno ad Auschiwitz, escono dai cancelli e dicono ‘Mi sento israeliano’. Perchè non ebreo? Perchè non sinti, non rom, non slavo, non testimone di Geova? È una bizzarra dichiarazione. Il ruolo delle Comunità ebraiche oggi - sostiene Ovadia - è tutto in subordine alle politiche del governo di Israele. Non vedo vivacità, non riconosco la linea vibrante e rivoluzionaria dell’ebraismo. Vedo solo pavida autoconservazione, senza nessun afflato morale. Ma l’ebraismo è uno schianto, non è una lagna. Invece qui basta dire che le 1600 case che Netanyahu vuole costruire a Gerusalemme est sono uno schifo per sentirsi dare dell’antisemita”.


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: