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Il giorno amaro - da non dimenticare! Una ’nota’ di Bertolt Brecht

domenica 27 agosto 2006 di Federico La Sala
ECCO GLI ELMI DEI VINTI, ABBANDONATI
di BERTOLT BRECHT*
Ecco gli elmi dei vinti, abbandonati
in piedi, di traverso o capovolti.
E il giorno amaro in cui voi siete stati vinti non e’
quando ve li hanno tolti,
ma fu quel primo giorno in cui ve li
siete infilati senza altri commenti,
quando vi siete messi sull’attenti
e avete cominciato a dire si’.
*
POESIA E VERITA’. BERTOLT BRECHT: ECCO GLI ELMI DEI VINTI, ABBANDONATI [Da Bertolt Brecht, L’abici’ della guerra. Immagini della seconda (...)

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domenica 27 agosto 2006

Bertolt Brecht (Da Wikipedia, l’enciclopedia libera:http://it.wikipedia.org/wiki/Bertolt_Brecht)

Bertolt BrechtBertolt (Bert) Brecht (Augusta, 10 febbraio 1898 - Berlino, 14 agosto 1956) pseudonimo di Eugen Berthold Friedrich Brecht, è considerato il più influente drammaturgo, regista e poeta tedesco del XX secolo.

Indice 1 Biografia 2 Tamburi nella notte 3 L’opera da tre soldi 4 Berliner Ensemble 5 Opere 6 Collegamenti esterni

Biografia

Brecht nasce da Berthold Friederich, direttore della cartiera Haindl e Sophie Brezing. I nonni paterni sono originari del Baden, mentre quelli materni provengono da Bad Waldsee, nell’Alta Svevia.

Il 20 marzo Bertolt viene battezzato nella chiesa evangelica Barfüßerkirche e il 18 settembre la famiglia trasloca nella nuova abitazione nella città bassa vicino a Perlachberg, quartiere di artigiani e artisti.

Il 29 giugno del 1900 nasce il fratello Walter, che più tardi diventerà professore di tecnologia cartaria al Politecnico di Darmstadt e il 12 settembre dello stesso anno la famiglia si trasferisce in un appartamento più grande nella Bleichstraße 2, in una casa della Fondazione Haindl, costruite qualche anno prima per i dipendenti nel sobborgo di Klancke.

Ebbe un’infanzia poco felice a causa del carattere schivo e di frequenti problemi di salute. Dopo la scuola elementare frequentò il Realgymnasium Augsburg fino al 1917, quando ottenne il cosiddetto Notabitur (diploma d’emergenza concesso anzitempo agli studenti che intendevano arruolarsi) a causa degli eventi bellici. Frequentò in modo discontinuo le facoltà di Scienze Naturali, Medicina e Letteratura. Dovette interrompere gli studi perché arruolato e distaccato al corpo sanitario, in un ospedale militare di Augusta. In questo periodo conobbe Paula Banholzer che nel 1919 gli diede un figlio, Frank, che cadde nel 1943 sul fronte russo.

Nel 1920 morì sua madre. Nello stesso anno divenne amico del celebre cabarettista Karl Valentin. Il lavoro con Valentin influenzò molto le sue opere successive. In quegli anni si recò spesso a Berlino costruendo importanti relazioni con persone che gravitavano intorno all’ambiente teatrale.

Bertolt Brecht L’avete conosciuto? Indossava una giacchetta grigia per essere dimesso, perché lottava per l’uguaglianza. Quando un gigante si batte per l’uguaglianza Ci rende tutti uguali a giganti. Peter Hacks, Brecht.

Nacque a Augsburg (Augusta) il 10 febbraio 1898 da Berthold Friedrich Brecht e da Sophie Brezing, una famiglia di recente borghesia. Il padre era cattolico, sua madre era protestante e il giovane Brecht fu educato nella fede della madre. Come città industriale e commerciale, Augusta si distinse, oltre che le sue imprese bancarie, per i tessili, per l’industria dei coloranti e per cartiere. Il padre emigrò dalla Foresta nera per lavorare nella cartiera Haindll, di cui diventò il direttore. La fede protestante della madre segnò l’educazione culturale e linguistica del figlio, nella quale la lirica religiosa evangelica e il tedesco di Lutero lasciarono un’impronta decisiva sulla formazione linguistica e culturale di Brecht. Nel 1908 diventò allievo del ginnasio di Augsburg. Alcuni suoi compagni di classe furono: Caspar Neher, Rudolf Prestel e altri. Nel 1913 cominciò a scrivere le prime poesie, tra cui “L’albero in fiamme”. Tra il 1914 e il 1915 scrive altre poesie, imbevute di patriottismo e di entusiasmo per la guerra e di tutto ciò che è tedesco. Nel 1916 in un tema in classe sul verso Oraziano Dulce et decorum est pro patria mori, Brecht espresse un giudizio negativo sulla morte eroica affermando tra l’altro: Il detto che dolce e onorevole morire per la patria può essere considerato solo come propaganda con determinati fini... solo degli stupidi possono essere così vanitosi da desiderare la morte, tanto più che pronunciano simili affermazioni quando si ritengono ancora ben lontani dall’ultima ora. Ma quando la comare morte si avvicina, ecco che se la squagliano con lo scudo in spalla come fece nella battaglia di Filippi l’inventore di questa massima, il grasso giullare dell’imperatore. L’episodio provocò un piccolo scandalo e Brecht evitò l’espulsione dalla scuola solo grazie all’intervento del padre benedettino Romuald Sauer, amico di famiglia. Nel 1917 conseguì la maturità liceale. Scrisse altre poesie, tra cui “La leggenda della prostituta Evelin Roe, e L’“Inno a Dio”. Caspar Neher tornò in licenza. Il clan brechtiano festeggiò con canzoni, che Brecht compose e suonò con la chitarra e scorribande notturne. Già al liceo Brecht mostrò un comportamento indipendente, anticonformista, polemico e tendende a primeggiare sui suoi compagni di classe. Insieme ad alcuni compagni di classe Brecht scriveva la musica per le sue poesie e tutti insieme giravano per la città. Nel 1917 si iscrisse alla facoltà di filosofia poi nella facoltà di medicina, ma solo per rinviare la partenza per la guerra. Partecipò ai funerali del drammaturgo Wedekind a Monaco. Poco dopo gli dedicò la quartina “Alla sepoltura di Wedekind” Nel 1918 scrisse la commedia Baal. Prestò il servizio militare in un ospedale di Augusta, dove si curavano malattie veneree. Scrisse la “Canzone per i cavalieri del reparto D”. Nel novembre scrisse la poesia la “Leggenda del soldato morto”. Nel 1919 scrisse critiche teatrali per il giornale socialista “Augusburger Volkswille”; si avvicinò al movimento spartachista. Si esibiva, intanto, come clarinista nella compagnia del comico Karl Valentin.

Brecht passò i primi vent’anni della sua vita ad Augsbrg che lo segnarono profondamente: nemmeno gli anni dell’esilio servirono a fargli imparare decentemente una lingua straniera, né a liberare il suo tedesco dal forte accento dialettale, e il vitto frugale rimase sempre quello cui si era avvezzato da bambino. Il gusto dell’insipido, del dimesso, del disadorno aveva le sue radici nella periferia di questa città. Nel 1920 andò a Monaco per consegnare il manoscritto di Baal in un teatro. Il 1° maggio muore la madre di Brecht. Il giorno dopo Brecht scrisse la poesia Canzone di mia madre. Scrisse la tragedia “Tamburi nella notte”. Nel 1921 Brecht conobbe il drammaturgo Arnolt Bronnen, di cui diverrà grande amico. Nel 1922 Brecht scrissee la poesia “Del povero Bertolt Brecht”. Va a Berlino. Il 3 novembre sposò la cantante Marianne Zoff. Nel 1923 scrisse il dramma Vita di Edoardo secondo di Inghileterra. Conosce la futura moglie Helene Weigel. Nel 1924 Brecht si trasferì definitivamente a Berlino. A novembre conobbe la futura collaboratrice Elisabeth Hauptmann. Nel 1925 scrisse la commedia “Un uomo è un uomo”. Nel 1926 legge testi di economia. Nel 1927 uscì il primo libro di poesie “Il libro di devozioni domestiche”. Conobbe il sociologo Fritz Stengerg che lo stimola ad approfondire gli studi di marxismo. Scrisse la tragedia Mahagonny. Collabora con Erwin Piscator all’interno di un collettivo di un teatro di cui fanno parte anche Tucholsky, Kisch e altri. Il 2 novembre divorzia da Marianne Zoff. Nel 1928 scrisse la commedia “L’opera da tre soldi” che va in scena il 31 agosto ed ottiene un clamoroso successo. Nel 1929 sposa, in aprile, Helene Weigel. Il 1° maggio assiste ad una manifestazione di operai che vengono maltrattati dalla polizia tedesca. Nel 1930 andò in scena la commedia “Ascesa e rovina della città di Mahagonny”. Scrisse il dramma didattico “La linea di condotta”, dove Brecht ormai mette in scena tematiche marxiste. Scrive il dramma “Santa Giovanna dei Macelli” e il dramma didattico “L’eccezione e la regola.” Scrisse, anche, il dramma didattico “Il consenziente”. A ottobre gli nasce la seconda figlia Barbara. Nel 1931 terminò la sceggiatura del film Kule Wampe. Scrisse il dramma La Madre. Nel 1932 Brecht andò a Mosca per la rappresentazione di Kule Wampe. Da novembre con Doblin, Brecht frequentò un ciclo di otto lezioni sul marxismo tenute dal filosofo Karl Korsch. Tiene discussioni con Korsch anche a casa sua per approfondire la dialettica materialistica. Scrisse la commedia Teste tonde e teste a punta. Conosce Margarete Steffin (Grete). Nel 1933, il 28 febbraio, Brecht lascia Berlino insieme alla moglie e al figlio Stefan. Si recò dapprima in Svizzera e poi a giugno a Parigi, dove andava in scena il balletto I sette peccati capitali. Arrivò anche Margarete Steffin. L’amica Karin Michaelis invitò la Weigel a trasferirsi in Danimarca. Ad agosto Brecht comprò una casa a Skovsbostrand vicino a Svendborg sull’isola di Funen. Ritornò a Parigi e incontra Margerete Steffin e si mette d’accordo con l’editore Willy Munzberg per pubblicare una raccolta di poesie “Canzoni, poesie, cori” che sarà pubblicata l’anno seguente. In autunno l’attrice danese Ruth Berlau andò a conoscere Brecht per invitarlo a una lettura nella capitale danese. A dicembre Brecht si trasferì nella casa di Svendborg dove arrivò anche Margerete Steffin.

Nel 1934 pubblicò il Romanzo da tre soldi, scrive il dramma didattico Gli Orazi e i Curiazi. Scrisse anche il breve saggio Cinque difficoltà per scrivere la verità. Nel 1935 partecipò a Parigi al Congresso internazionale degli scrittori antifascisti, dove lessee un suo testo per la difesa della cultura e contro il nazismo. Nel 1936 dirisse una rivista pubblicata a Mosca “La parola”. Nel 1937 scrisse il dramma I fucili di Madre Carrar. Nel 1938 scrisse il dramma Terrore e miseria del terzo Reich. Nel 1939 fuggì dalla Danimarca e si recò a Stoccolma nell’isola di Lidingo. Pubblica il libro di poesie “Poesie di Svendborg”. Scrive la tragedia Madre Courage e i suoi figli. Nel 1940 fuggì dalla Svezia e andò in Finlandia. Scrisse il dramma La resistibile ascesa di Arturo Ui, ultima opera scritta in collaborazione con Margerete Staffin. Nel 1941 fuggì dalla Finlandia e passa per Mosca dove il 30 maggio muore Margarete Steffin. Attraversa la Russia, imbarcandosi a Vladivostok. Si stabilisce a Los Angeles. Tra il 1942 e il 1945 scrive il dramma Le visioni di Simona Machard e il dramma Schweyk nella seconda guerra mondiale. Nel 1946 scrisse la seconda redazione della Vita di Galileo. Nel 1947, il 30 ottobre, camparse davanti al “Comitato per le attività antiamericane”. A novembre ritornò a Zurigo, dove mise in scena L’Antigone di Sofocle. Nel 1948 ritornò a Berlino Est dove fondò il teatro Berliner Ensemble che diventò una delle più importanti compagnie teatrali europea e si dedicò soprattutto alla attività di regista. Completò il dramma I giorni della Comune. Nel 1953 assistette all’insurrezione degli operai di Berlino e scrisse una lettera in cui difendeva il partito comunista. Scriss le poesie Elegie di Buckow. Nel 1956 Brecht era da tempo in cattive condizioni di salute. All’inizio di maggio si era fatto ricoverare all’Ospedale della Charitè per curare i postumi di un’influenza da virus. Morì il 14 agosto a causa di un infarto cardiaco. Secondo la sua volontà, Brecht fu seppellito senza cerimonie nel cimitero di Dorothenfriedhof, che si scorgeva dalle finestre della sua abitazione. Alla sera, alle sei, perse conoscenza, poco prima di mezzanotte morì. Là giace in un angolo adiacente la strada, di fronte alle tombe di Hegel e di Fichte, sotto una pietra dai contorni irregolari, che porta incise soltanto le lettere del suo nome: Bertolt Brecht. Il 17 agosto alle nove del mattino ebbero luogo i funerali in forma strettamente privata. La famiglia, i collaboratori più stretti, come pure gli amici Hanna Eisler, Erich Engel. J. Becher accompagnarono il feretro alla tomba. Alla tomba, al cimitero lì vicino, per giorni si poté osservare un continuo andirivieni. Accanto alla tomba di Brecht ora riposano che le persone che lo hanno voluto bene e che hanno lavorato con lui: la moglie Helene Weigel, Elisabeth Hauptmann, Ruth Berlau, Kurt Engel, Gaspar Neher.

Tamburi nella notte

Nel 1922, anno in cui vinse il Premio Kleist con il dramma "Tamburi nella notte", sposò l’attrice e cantante d’opera Marianne Zoff. Un anno dopo nacque la loro figlia Hanne. Poco dopo conobbe la sua futura moglie Helene Weigel.

Nel 1924 si trasferì definitivamente a Berlino dove lavorò con Carl Zuckmayer come drammaturgo presso il Deutsches Theater, e - sempre nel medesimo anno - nacque suo figlio Stefan; tre anni dopo Brecht divorziò da Marianne Zoffe per sposare Helene Weigel. Nel 1929 sarebbe nata sua figlia Barbara.

L’opera da tre soldi

Dal 1926 intrattenne stretti contatti con artisti di tendenza socialista e ciò influenzò molto la sua Weltanschauung. Le sue prime opere furono influenzate dallo studio degli scritti di Hegel e Marx. A 29 anni pubblicò la sua prima raccolta di poesie intitolata Sermoni domestici (Hauspostille). L’anno successivo venne rappresentata per la prima volta l’Opera da tre soldi (musica di Kurt Weill) che divenne il maggior successo teatrale della Repubblica di Weimar.

All’inizio del 1933 la rappresentazione di Linea di condotta (Maßnahme) venne interrotta da un’irruzione della polizia e i produttori vennero accusati di alto tradimento. Il giorno successivo al rogo del Reichstag Brecht, insieme con i famigliari e alcuni amici, abbandonò Berlino e fuggì a Praga, Vienna, Zurigo e infine Skovsbostrand presso Svendborg in Danimarca dove rimase per cinque anni. Nel maggio dello stesso anno i suoi libri vennero messi al rogo.

L’esilio fu molto duro anche se in quegli anni produsse le sue opere più note. Viaggiò molto a Parigi, Londra e New York per rappresentare i suoi testi teatrali. Scrisse numerosi articoli su giornali per rifugiati ed emigranti di Praga, Parigi ed Amsterdam.

Nel 1939 lasciò la Danimarca e visse per un anno in una fattoria presso Stoccolma e successivamente ad Helsinki. A questo periodo risale Vita di Galileo.

Nell’estate del 1941 si recò da Mosca a Vladivostok. Da lì si imbarcò per la California. Per cinque anni abitò a Santa Monica, non lontano da Hollywood. Il suo tentativo di entrare nel mondo del cinema non ebbe successo per cui si limitò ad organizzare alcune rappresentazioni teatrali per piccoli teatri.

In seguito decise di concentrare la sua attenzione sulle sue opere maggiori. Il 9 settembre 1943 a Zurigo esordì Vita di Galileo.

Berliner Ensemble

Accusato di avere opinioni comuniste, il 30 ottobre 1947 fu interrogato dallo House Committee on Un-american Activities. Il giorno successivo, durante la prima di Vita di Galileo a New York, fuggì a Zurigo, dove rimase per un anno (l’ingresso in Germania gli fu proibito). Tre anni dopo ottenne la cittadinanza austriaca.

All’inizio del 1949 si trasferì a Berlino Est. Qui, nell’autunno dello stesso anno fonda, insieme a Helene Weigel, la compagnia teatrale del "Berliner Ensemble". Gli anni successivi lo vedono impegnarsi molto per il teatro. Alcune rappresentazioni in città europee gli crearono delle tensioni con i vertici del partito SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands). Alcuni suoi pezzi teatrali furono rifiutati.

Nel maggio del 1956 Brecht venne ricoverato con una forte influenza in un ospedale di Berlino. Morì il 14 agosto dello stesso anno a causa di un infarto.

Opere

Baal (1919) - Scritto nel 1919 ma rappresentato per la prima volta a Lipsia nel 1923 Im Dickicht der Städte (1921) - La prima stesura fu del 1921 ma la prima rappresentazione ebbe luogo nel 1923 a Monaco di Baviera. Tamburi nella notte (Trommeln in der Nacht) (1922) - Viene rappresentato per la prima volta il 29 settembre 1922 a Monaco. La prima versione del pezzo si chiamava "Spartakus" in quanto ispirata dalla rivolta spartachista di Berlino (5-12 gennaio 1919) Libro di devozioni domestiche (1927) L’Opera da tre soldi (Die Dreigroschenoper) (1928) - La versione cinematografica seguirà nel 1931. Ascesa e caduta della città di Mahagonny (Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny) (1929) - Nel 1930 a Lipsia la prima di quest’opera crea uno scandalo teatrale. Santa Giovanna dei macelli (Die heilige Johanna der Schlachthöfe) (1930) La madre (Die Mutter) (1932) Canzoni, poesie, cori. (Lieder, Gedichte, Chore)(1934) Poesie di Svendborg (Svendborger Gedichte) (1934) (Die Gewehre der Frau Carrar) (1937) - La prima viene rappresentata a Parigi Madre Coraggio e i suoi figli (Mutter Courage und ihre Kinder) (1939) - La prima viene rappresentata a Zurigo nel 1941. L’anima buona di Sezuan (Der gute Mensch von Sezuan) 1938-40 Poesie 1938 - 1941 (1938 - 1941) Raccolta Steffin (1938 - 1941) Vita di Galileo (Leben des Galilei) (1938-56) - Esistono tre versioni differenti di quest’opera. La prima è quella danese, poi vi è quella americana (1945) infine quella berlinese (1956) La resistibile ascesa di Arturo Ui (Der aufhaltsame Aufstieg des Arturo Ui) (1941) Il cerchio di gesso nel Caucaso (Der kaukasische Kreidekreis) (1944-45) Storie da calendario (Kalendergeschichten) (1949) Gli affari del signor Giulio Cesare (1937-1939; pubblicato postumo). Scritti sulla letteratura e sull’arte (raccolta di saggi postumi).


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