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Cittadinanza attiva

PER UN’ECONOMIA GIUSTA. A BARI LA ’CONTRO-CERNOBBIO’, IL FORUM DI "SBILANCIAMOCI"!

martedì 29 agosto 2006 di Federico La Sala
[...] ("Sbilanciamoci!") come ad ogni compleanno, dal 2003 ad oggi, dà appuntamento a studiosi, politici, economisti e cittadini attivi ad una quattro giorni di dibattito e confronto. Dopo Bagnoli, Parma e Roma, quest’anno tocca a Bari. Il capoluogo pugliese ospiterà da giovedì 31 agosto a domenica 4 settembre un’immensa tavola rotonda sulle altre prospettive con cui guardare le politiche pubbliche [...]

A Bari, Sbilanciamoci al tempo del (...)

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> PER UN’ECONOMIA GIUSTA. A BARI LA ’CONTRO-CERNOBBIO’, IL FORUM DI "SBILANCIAMOCI"!

venerdì 1 settembre 2006

«Sbilanciamo» l’economia per le periferie dimenticate di Paola Zanca *

È partita dalle periferie la quattro giorni di Bari dedicata a «l’impresa di un’economia diversa». Il IV forum organizzato dalla campagna Sbilanciamoci! giovedì mattina ha scelto di iniziare il suo giro di incontri e dibattiti dai luoghi lontani dal centro cittadino. Quindici chilometri, non molti, ma quanto basta per aprire gli occhi sui problemi di una città e di una regione che stanno sperimentando con difficoltà la sfida di un nuovo rapporto con la legalità, con lo sviluppo, con i diritti e con l’ambiente. I temi, insomma, che il forum vuole mettere sotto la lente d’ingrandimento.

I quindici chilometri che separano il centro di Bari da Enziteto, quartiere tristemente noto per una vicenda di cronaca accaduta un anno fa, quella della morte per fame, freddo e incuria di una bambina di sedici mesi, Eleonora. Proprio dalla drammatica fine di questa neonata è partita la riqualificazione territoriale e sociale di questa periferia abbandonata. Una periferia che non ha nulla di più di una scuola elementare, un piccola bottega, una macelleria, un bar. E cinquemila abitanti, quasi tutti senza lavoro. È anche a questo disagio che vuole provare a rispondere il forum di Bari, che si svolge in concomitanza con l’incontro degli industriali di Cernobbio, a questi «esempi di quel mezzogiorno, di quelle periferie, dei luoghi ormai "non luoghi" - secondo Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci! - che per l’establishment di Cernobbio sono solo degli "effetti collaterali" dello sviluppo economico».

E per parlare di questa regione, la Puglia, che ha iniziato a "sbilanciarsi", arriva al forum il presidente Niki Vendola. Dalle periferie alla facoltà di Scienze politiche, dove hanno sede i dibattiti del forum, per parlare del tema giorno, i beni comuni: Vendola non ha voluto discutere solo di acqua, di energia, di ambiente - e quindi, nel caso pugliese, soprattutto di rigassificatori, di abusivismo edilizio, di lotta alla privatizzazione delle coste - ma soprattutto ha voluto parlare dei beni comuni più a rischio mercificazione: il lavoro e la cittadinanza. Dunque, spiega Vendola, la tutela dei beni comuni è innanzitutto tutela della vita: le morti nelle fabbriche e nei cantieri, i diritti negati dell’infanzia. L’Ilva ed Enziteto, purtroppo, insegnano.

Ma ad animare la discussione del tavolo d’incontro, sono anche i temi legati alle scelte economiche del governo Prodi. Un governo "amico" certamente, ma a cui la campagna Sbilanciamoci! non ha mancato di tirare le orecchie: «Il Dpef presenta luci ed ombre - dicono da Bari - particolarmente pesanti sono quelle dei previsti tagli al sociale, alla sanità, agli enti locali». La ricetta alternativa proposta dal forum è un nuovo piano di giustizia fiscale, «da un aumento dell’imposizione sulle rendite e sugli scaglioni più alti di reddito, alla reintroduzione della tassa di successione per i grandi patrimoni». L’economia diversa che dà il titolo al convegno, insomma, non chiede cose così rivoluzionarie: chiede un fisco giusto e un mercato sano, dove, per usare le parole di Alex Zanotelli, missionario comboniano intervenuto al convegno «non possa esistere che solo un quarto dell’attività finanziaria è reale, mentre il resto dei soldi sono solo fantasia». O dove, come ha spiegato Riccardo Petrella, presidente dell’acquedotto pugliese, «l’acqua non sia considerata solo un bene economico ma venga riconosciuta la sua natura di bene sociale comune».

* www.unita.it, Pubblicato il: 31.08.06 Modificato il: 31.08.06 alle ore 21.11


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