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Un test anche per noi ...

MILANO: UNA SCUOLA ARABA, NON CORANICA !!! Una nota di CHIARA SARACENO

lunedì 4 settembre 2006 di Federico La Sala
[...] Si tratta di una scelta insieme saggia e rischiosa, a seconda della vicenda migratoria. Se i genitori poi non tornano al Paese d’origine i ragazzi si trovano disadattati, spesso anche sul piano linguistico. E frequentare una scuola diversa da quella frequentata dalla maggioranza rischia comunque di creare dei ghetti, più o meno privilegiati. Ma se lo abbiamo accettato per altri, perché non dovremmo consentirlo ai ragazzini di lingua e cultura arabe? [...] (...)

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lunedì 16 ottobre 2006

Scuola egiziana - Un’altra integrazione è possibile *

Caro direttore, in merito alla scuola egiziana di via Ventura abbiamo assistito in questi giorni ad una semplificazione del dibattito, che ha visto contrapporsi favorevoli e contrari all’apertura della scuola in relazione alla concessione delle relative autorizzazioni. Entrando nel merito della questione, non vi è alcuna ragione per respingere l’avvio di questa scuola, visto che dal punto di vista normativo ne è contemplata l’esistenza. Il problema reale da affrontare è piuttosto quello dell’integrazione interculturale degli studenti stranieri, che non si può certo affrontare con l’apertura di istituti egiziani, tedeschi, americani o di qualsiasi altra nazionalità, perché questa prassi tende a ghettizzare etnie e culture invece di avvicinarle. E’ proprio in virtù di questa ghettizzazione che la destra ha poi gioco facile a fomentare lo scontro di civiltà, attraverso una colpevolizzazione di chi professa religioni diverse da quella cattolica, arrivando a sostenere in modo irresponsabile che si tratta di “una scuola per piccoli terroristi”. Non è dunque sufficiente che la sinistra dica che la scuola ha diritto di esistere e che aprirà solo in possesso delle relative autorizzazioni, ma è necessario avviare una riflessione per favorire l’integrazione tra studenti di diversi Paesi, rinforzando la scuola pubblica, adeguando la proposta formativa ad una realtà sociale che è profondamente mutata, con la presenza in alcuni quartieri di scuole in cui i ragazzi italiani sono ormai la metà degli alunni iscritti. Anche se coloro che hanno scelto di iscrivere i propri figli alla scuola di via Ventura, preferendola alla scuola pubblica, sono un numero tutto sommato esiguo di famiglie, non possiamo non interrogarci su cosa si debba migliorare per rendere la scuola pubblica più attrattiva e vicina ai bisogni dei cittadini. La Provincia di Milano in questa direzione ha sperimentato nelle scuole superiori laboratori di accoglienza, laboratori linguistici e percorsi di integrazione che mirano a trasformare le diverse provenienze culturali in un’opportunità per tutti.

Giansandro Barzaghi assessore all’Istruzione ed Edilizia scolastica della Provincia di Milano


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