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Eco-nomia

PENSIONI: L’INUTILE TORTURA. Un commento di TITO BOERI

martedì 5 settembre 2006 di Federico La Sala
[...]
Viene da pensare che i nostri politici e sindacalisti siano afflitti, come lo Zeno di Svevo, dalla «malattia dell’ultima sigaretta»: dicono sempre che sarà l’ultima per poterla fumare con grande voluttà, ben sapendo, in cuor loro, che non è così, che non sarà davvero l’ultima volta che si parla di riforma delle pensioni. Bene invece che sia davvero l’ultima e che la smettano di torturare inutilmente gli italiani [...]
L’inutile tortura
di Tito Boeri (La Stampa, 05.09.2006)
Succede, (...)

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> PENSIONI: L’INUTILE TORTURA. --- Da luglio le “quote” previste dalla legge 247. E da gennaio più leggere

martedì 16 giugno 2009

Pensioni, da luglio le “quote” E da gennaio più leggere

Tra pochi giorni entreranno in vigore le quote previste dalla legge 247. Per andare in pensione si dovrà toccare “quota” 95: almeno 60 anni e 35 anni di contributi. E dall’inizio dell’anno prossimo entreranno in vigore i nuovi coefficienti per il calcolo della pensione. Riduzioni stimate tra il 6 e l’8 per cento. INTERATTIVO PENSIONE: CALCOLA QUANDO E QUANTO. TABELLA: i requisiti minimi

Mancano pochi giorni e per andare in pensione si dovranno rispettare le “quote”. Da luglio prenderà via il meccanismo delle quote per l’accesso al pensionamento di anzianità definito dalla legge 247 del 24 dicembre del 2007 che prevede la necessità di soddisfare il requisito relativo alla somma data dall’età anagrafica e dall’anzianità contributiva.

Le norme introdotte dalla legge Damiano prevedono che a partire dal primo giorno di luglio potranno andare in pensione coloro che hanno compiuto almeno 59 anni e abbiano 36 anni di contributi. Il meccanismo delle quote fa sì quindi che si potrà andare con 35 anni di contributi ma solo se si sono compiuti almeno i 60 anni d’età. Fino alla fine di giugno 2009, i requisiti minimi rimangono di 58 anni con 35 anni di contributi.

Le condizioni fissate a “quota” 95, qualora non vengano introdotte novità, saranno quelle che avranno validità anche per il 2010. A partire dal gennaio 2011 invece, per andare in pensione di anzianità, si dovrà toccare quota “96”: ovvero potrà andarci chi avrà compiuto 60 anni di età e avrà 36 anni di contributi o 61 anni con 35 anni di contributi. Di seguito la tabella con la somma di età anagrafica e anzianità contributiva e l’età anagrafica minima secondo la legge 247 (vedi tabella).

L’altra novità prenderà il via a gennaio 2010 quando entreranno in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione delle pensioni (vedi tabella). Ovvero quei parametri che vengono utilizzati per calcolare il valore della pensione. Secono le stime effettuate dal Nucleo valutazione spesa previdenziale la riduzione varrà, a seconda dell’età, tra il 6,38 per cento e l’8,41 per cento.

Per calcolare la data di pensionamento e l’importo della pensione netta annua (vedi dettaglio) è possibile utilizzare lo strumento del Calcola Pensione che dà la possibilità anche di scoprire quanto vale la pensione netta in termini percentuali rispetto all’ultimo stipendio netto.

Per utilizzare il calcolatore si dovrà specificare la data di nascita, il sesso, il codice di avviamento postale, la data di inizio di iscrizione alla previdenza obbligatoria, la categoria, la professione, e il reddito annuo. E’ utile precisare che, per una corretta lettura delle previsioni, l’importo del reddito da lavoro dell’anno in corso va imputato al netto di tasse e contributi. Sarà inoltre sempre l’utente a definire l’ipotesi del percorso di carriera - assestato, medio o brillante - da qui alla data di pensionamento.

-  INTERATTIVO:
-  Calcola Pensione

-  TABELLE:
-  Le "quote"
-  I coefficienti

-  DOCUMENTI:
-  La legge 247 del 2007

* FONTE: la Repubblica, 16.06.2009 - ripresa parziale.


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