Scuola - Ma quale Costituzione ha letto il ministro Fioroni? *
Caro direttore,
il ministro Fioroni ormai ripete ogni giorno che nella Finanziaria, pur in mancanza di risorse adeguate per la scuola e l’università, deve essere previsto un incremento di contributi per le scuole private; recentemente il ministro ha anche precisato che tale finanziamento per le scuole private (in gran parte cattoliche) sarebbe necessario per «garantire il diritto costituzionale all’istruzione»! Ma quale Costituzione ha letto il ministro Fioroni? Certamente non quella italiana che all’art. 33 non solo afferma che «la Repubblica... istituisce scuole statali per ogni ordine e grado», ma precisa anche che ai privati deve essere riconosciuto il diritto di istituire scuole, ma «senza oneri per lo Stato». La Costituzione senza dubbio prevede il «diritto all’istruzione», ma nelle scuole statali che lo Stato, e quindi il ministro della Pubblica Istruzione, ha l’obbligo di istituire per tutti. Lo Stato deve difatti garantire il diritto all’istruzione con proprie scuole e non può appaltare l’istruzione pubblica a privati e, tanto meno, a scuole di orientamento confessionale che non possono garantire una formazione libera e pluralista che invece la scuola statale deve obbligatoriamente garantire. Un ministro della Repubblica, deve anzitutto conoscere la Costituzione della Repubblica e quindi applicarla, consentendo a tutti di poter accedere alla scuola pubblica ed evitando che, per carenze di adeguate strutture pubbliche (anche perché risorse pubbliche sono illeggittimamente destinate a privati), si renda necessario usufruire di quelle private, in gran parte confessionali. In questi giorni si discute la Finanziaria; è auspicabile che le forze politiche dell’Unione, che in campagna elettorale avevano affermato il ruolo primario della scuola statale, richiamino il ministro Fioroni al rispetto del programma dell’Unione e soprattutto della Costituzione che, lo ripetiamo, assicura il diritto all’istruzione, ma anzitutto all’istruzione statale; la frequenza delle scuole private non può essere pertanto necessitata dalla colpevole carenza di strutture pubbliche e dalla distrazione di risorse pubbliche a favore delle scuole private.
Il Comitato dell’Associazione “Per la scuola della Repubblica” Firenze
* Liberazione, 15.11.2006