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Stanotte è morta Oriana Fallaci

La scrittrice e giornalista italiana si e’ spenta questa notte in un ospedale di Firenze. Aveva 77 anni e da anni soffriva di un male incurabile
venerdì 15 settembre 2006 di Emiliano Morrone
Firenze, 15 set. (Adnkronos) - E’ morta Oriana Fallaci. La scrittrice e giornalista italiana si è spenta questa notte in un ospedale di Firenze. Aveva 77 anni e da anni soffriva di un male incurabile. I familiari hanno già fatto sapere che la volontà della scrittrice giornalista era di avere esequie in forma strettamente privata, e che loro intendono rispettare questo suo desiderio. Nel più stretto riserbo anche la degenza. Sembra infatti che la giornalista fosse stata ricoverata la scorsa (...)

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> Stanotte è morta Oriana Fallaci

domenica 17 settembre 2006

VERITA’, GIUSTIZIA, E LIBERTA’: ONORE ALLA ORIANA - LIBERA e SOVRANA CITTADINA ITALIANA, MA NON ALL’ ORIANA ACCECATA E RABBIOSA TALEBANA OCCIDENTALE!!! Una nota di commento all’art. di E. GALLI DELLA LOGGIA *

"Quell’impertinente donna italiana, sfidando un supposto precetto della religione islamica, anticipava simbolicamente le decine e decine-chissà, forse, nel segreto dei loro cuori le migliaia e migliaia - di donne della medesima religione, che approdate nella libera Europa" ... VA BENISSIMO, MA va assolutamente e altrettanto - come per il ’papa’ della religione islamica - malissimo per il papa della "libera" Chiesa cattolico-romana, ove la questione della regalità e del sacerdozio delle donne è ancora tabù, e il riconoscimento dell’uguaglianza delle persone (tra uomo e donna, tra eterosessuale e omosessuale) e della loro dignità è ancora affrontata in modo preistorico e pre-evangelico !!! Cosa c’entra la LIBERA EUROPA, con la Chiesa ’Cattolica’?! Sciogliamo i nostri nodi - solo così potremo dialogare meglio, con gli altri e le altre!!! Distinguiamo: e non buttiamo via il bambino (Gesù - il messaggio evangelico) con l’acqua sporca (il ’cattolicesimo’ - il van-gélo dell’universalimo imperialista-romano)!!! Queste le sfide su cui non possiamo e non dobbiamo mollare - non su altre.... cerchiamo di non fare altrettanto con Oriana - e con noi stessi e con noi stesse!!! E con la nostra Eu-ropa!!!

Federico La Sala __________________________________________________________________________________________________

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Mentre Ratzinger è sotto attacco

A PROPOSITO DI ORIANA

di ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA (www.corriere.it, 17.09.2006)

C’è una forte suggestione simbolica - lo ha già notato ieri Magdi Allam - nella coincidenza tra la morte di Oriana Fallaci e gli attacchi islamici al Papa per il suo discorso di Ratisbona. Una suggestione che appare legata a un episodio preciso accaduto durante una delle celeberrime interviste della Fallaci, quella all’imam Khomeini nel remoto 1979. Quando cioè, di fronte al nuovo padrone dell’Iran che aveva accettato di incontrarla solo a patto che lei si coprisse il capo con il velo, Oriana, giunta alla sua presenza, se lo levò d’impeto dandogli seccamente del «tiranno ». In quel gesto, che si concentrava sul particolare dello chador e ne faceva il centro dello scontro, era anticipato il senso di quanto da lì a non molto sarebbe divenuto il motivo dominante del rapporto difficile tra l’Occidente e l’Islam: l’urto delle mentalità e delle culture, l’urto tra due concezioni antitetiche dell’eguaglianza tra le persone (tra uomo e donna, tra eterosessuale e omosessuale) e della loro dignità.

Quell’impertinente donna italiana, sfidando un supposto precetto della religione islamica, anticipava simbolicamente le decine e decine-chissà, forse, nel segreto dei loro cuori le migliaia e migliaia - di donne della medesima religione, che approdate nella libera Europa sarebbero, un giorno, arrivate in qualche caso a preferire la morte piuttosto che sottostare a obblighi e consuetudini mortificanti per il loro corpo e la loro autonomia. Con l’intuizione di chi per mestiere è chiamata a interpretare i segni dei tempi, la Fallaci capì che lì, su quell’apparentemente innocuo pezzo di stoffa, tra lei e l’imam si giocava una partita importantissima, che era poi la stessa che più tardi si sarebbe giocata tra le due culture: e di quel pezzo di stoffa fece la bandiera da agitare in faccia all’avversario. Capì- a quell’intuizione rimanendo fedele come pochi - che il futuro ci avrebbe sempre più richiesto la consapevolezza irrinunciabile della nostra identità, anche a costo di sfidare l’incomprensione e l’ira dell’altra parte. Sono l’incomprensione e l’ira che oggi si abbattono su Benedetto XVI.

Semplicemente per aver espresso, ha osservato uno studioso come Giovanni Filoramo intervistato dall’Unità, «un giudizio legittimo rispetto a un’altra religione, sulla quale ha dato una valutazione teologica ». Per aver cioè ribadito - oh quale sconvenienza inaudita per un pontefice cattolico! - la propria convinzione circa l’ unicità e superiorità della Cristologia; e che forse c’è qualche differenza tra una fede che pone Dio in una dimensione di arbitrio assoluto e un’altra che invece lo associa intimamente al Logos, alla ragione. I toni irati e intimidatori che oggi si rovesciano sul Papa sono analoghi a quelli levatisi ieri a proposito delle vignette su Maometto o l’altro ieri a proposito dei «Versetti Satanici» di Salman Rushdie. Essi servono solo a confermare quanto sia difficile il rapporto tra la nostra cultura, che tra molte altre cose conosce da secoli, anche in campo religioso, la filologia, la critica dei testi, la discussione libera, e una cultura, invece, che non avendo né larga né lunga esperienza di ciò, scambia tutto permalosissimamente per bestemmia e per offesa. Una cultura che, dando quasi a vedere di non saper rispondere in altro modo, subito minaccia, esige pentimenti, assalta e promette morte. Guai però a farsi spaventare. Ci sono sfide - ci ricorda oggi l’antica staffetta di Giustizia e Libertà Oriana Fallaci - alle quali c’è una sola risposta possibile e ragionevole: «non mollare». (17 settembre 2006)


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