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Lo Spirito di Assisi ... Verso quale futuro vuole incamminarsi il genere UmaNO? Quello della guerra infinita !? LA TERRA E’ FINITA !!! Una riflessione (... e un appello) del teologo francescano Leonard BOFF

sabato 16 settembre 2006 di Federico La Sala
[...] L’essere umano (la cui origine filologica viene da humus=terra fertile e buona) è la Terra stessa che sente, pensa, ama, si prende cura e venera. La missione dell’essere umano, come portatore di coscienza, intelligenza, volontà e amore, è prendersi cura della Terra, essere il giardiniere di questo splendido giardino dell’Eden. Questa missione deve essere oggi urgentemente risvegliata, perché la Terra, la vita e l’Umanità sono malate e minacciate nella loro integrità [...] (...)

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> Verso quale futuro vuole incamminarsi il genere UmaNO? Quello della guerra infinita !? LA TERRA E’ FINITA !!! Una riflessione (... e un appello) del teologo francescano Leonard BOFF

lunedì 18 settembre 2006

“E noi, di chi siamo mani?”

di Mario Mariotti (www.ildialogo.org/editoriali, 18.09.2006)

17 settembre 2006

Abbiamo sotto agli occhi:
-  l’efficacia delle religioni in rapporto alla pace (il Dio cristiano, Allah e Iavé, in Medio Oriente, rischiano l’esaurimento nervoso per depressione, viste le opere dei loro rispettivi “fedeli").
-  l’evidenza che Nostro Signore é stato assassinato dalla religione, dai custodi della Legge, dai sacerdoti che, sempre in buona fede, svolgono il pio esercizio di “iene della Verità”.
-  l’evidenza che questo assassinio di Nostro Signore indica nella religione il principale ostacolo, il più maligno, nemico dell’Incarnazione, che, a sua volta, é sostanziata da una laicità fraterna, razionale e solidale.
-  l’evidenza che il Vangelo indica la casta sacerdotale come il soggetto più refrattario ad accogliere la Parola (fra i ricchi ce n’é uno: Zaccheo, che si converte, e restituisce il quadruplo di quanto ha rapinato; qualche scriba o fariseo che cambi atteggiamento in rapporto al Signore io devo, ancora trovarlo.)
-  quale sia l’efficacia delle religioni in rapporto alla Giustizia, alla Libertà, all’Eguaglianza ed alla Fraternità, (il nostro mondo diviso in modo che il 20% della popolazione divora l’80% delle ricchezze del pianeta, mentre la sterminata moltitudine dei poveri deve stare attenta che i fedeli-credenti del Nord non le .freghino anche le briciole).
-  l’evidenza che una pace che non fosse accompagnata dalla Giustizia sarebbe una pace blasfema (anche senza guerre la rapina dello “scambio ineguale” e l’usura del debito estero dei Paesi poveri provocano la morte di un enorme numero di piccini nella grande favela del Sud).
-  l’evidenza che non é stato Dio a fare l’uomo a sua immagine, ma l’uomo stesso a fare Dio a propria, immagine, e questo per. poterlo usare a proprio vantaggio e a danno di altri uomini. ’. .
-  l’evidenza che la religione é una, espressione di cripto-egoismo, usata per distinguersi dagli altri e per non condividere con loro i doni del Padre comune (per contrastare l’incarnazione dell’Amore nella realtà concreta di queste nostro terribile mondo, saturo di sofferenza generata dall’ingiustizia e dall’alienazione religiosa).
-  l’evidenza che Gesù é un laico, che non ha portato un nuova religione, ma un modo di giudicare, di scegliere, di con tutti gli altri viventi; che é venuto per liberarci dalla religione, dalla mediazione sacerdotale, e per farci capire la nostra collocazione strutturale di mani dell’amore di Dio per noi.
-  l’evidenza, infine, che senza cultura del necessario e condivisione con amore non avremo la giustizia, la quale, a sua volta, é la Madre della Pace. Nonostante tutto questo:
-  continuiamo a dare credito alle religioni, a seguire le guide religiose.
-  continuiamo a chiedere la pace prima della giustizia, e questo perché siamo allergici alla condivisione.
-  insistiamo a chiedere agli altri quello che rifiutiamo di praticare noi stessi.
-  insistiamo a voler conciliare la fede in Dio con la pratica del Beati i ricchi, di fatto o di desiderio.
-  persistiamo a trovare fisiologica e positiva la trinità maligna della ricchezza, del potere e della religione.
-  persistiamo nell’accostamento assurdo del Dio dell’Antico Testamento quello che manda l’Angelo sterminatore a controllare che gli agnelli siano stati sgozzati e che i piccoli primogeniti degli Egizi crepino, col Dio di Gesù, Padre buono, non onnipotente perché aspetta il nostro “si” per operare nel mondo, portatore di un amore incondizionato per tutti, anche se, come il figliuol prodigo, egoisti e viziati. ’ Quando arriverà il momento in cui capiremo che Dio é Spirito, che noi siamo corpo, che la Vita é Spirito e corpo, e che noi dobbiamo dare corpo ­allo Spirito, in modo che prenda vita e operatività l’Amore incarnato, e venga portata a compimento la trasformazione di questo nostro mondo in Regno? Quando capiremo la tremenda realtà, la più dimenticata e la più rifiutata, che noi siamo sempre “mani” di qualcuno; che il positivo o il negativo passano per i nostri giudizi, per le nostre scelte, per i nostri comportamenti; che se Hitler ha potuto fare quello che ha fatto e Bush può fare quello che sta facendo oggi, è perché c’è sempre chi da corpo, che da vita, chi immette nella concretezza storica i loro progetti maligni? Quando cominceremo a riflettere sulla nostra condizione strutturale di “mani”, e a chiederci a chi stiamo prestando le nostre “mani”? Balzerà mai evidente che mentre molti si dichiarano “fedeli e credenti” in Dio nella realtà si ritrovano ad essere mani di Mammona, zelanti servitori degli idoli di questo mondo, cioè della ricchezza. Del potere e del piacere? E noi stessi, quale progetto stiamo materializzando, a quale spirito stiamo dando corpo, per quale futuro prestiamo le nostre mani? Se ci renderemo conto di stare dando corpo ad un rapporto religioso e quindi alienato con Dio, di stare materializzando il capitalismo moderato, l’interclassismo politico, la soggettività dei bisogni, il servizio a tutti i miti proposti da questo nostro brutto mondo, che bestemmia la Verità e lascia morire le “piccole vite”, sapremo prenderne le distanze? Di chi sceglieremo, in futuro, di essere “mani”?

Mario Mariotti


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