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EVANGELO E LIBERAZIONE. Lo spirito di Assisi ... e lo spirito di Monaco?!

"Dominus Iesus": RATZINGER, LO "STERMINATORE DI ECUMENISMO". Un ’vecchio’ commento del teologo francescano Leonard Boff - a cura di Federico La Sala

sabato 16 settembre 2006 di Federico La Sala
[...] ecco il riassunto della sua opera: "Cristo è l’unica via di salvezza e la Chiesa è il pedaggio esclusivo. Nessuno percorrerà il cammino se prima non pagherà il pedaggio". Altrimenti formulato: "Cristo è il telefono ma solo la Chiesa è la telefonista. Tutte le comunicazioni di corta e lunga distanza passano necessariamente attraverso di lei". Chiesa e Cristo formano "un unico Cristo totale" (n. 16), perché, "così come esiste un solo Cristo, esiste un solo corpo e una sola sua Sposa, (...)

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> "Dominus Iesus": RATZINGER, LO "STERMINATORE DI ECUMENISMO". ---- RABBINI, CON RATZINGER CANCELLATI 50 ANNI DI DIALOGO.

martedì 13 gennaio 2009

Ansa» 2009-01-13 18:39

RABBINI, CON RATZINGER CANCELLATI 50 ANNI DI DIALOGO

ROMA, 13 GEN - Con Benedetto XVI, la Chiesa sta cancellando i suoi ultimi "cinquanta anni di storia" nel dialogo tra ebraismo e cattolicesimo: a lanciare la critica è il rabbino capo di Venezia, Elia Enrico Richetti, che - in un editoriale per il mensile dei gesuiti "Popoli", ha spiegato i motivi che hanno portato il rabbinato italiano a non partecipare alla prossima Giornata sull’ebraismo, indetta per il 17 gennaio dalla Confrenza episcopale italiana.

Il rabbino di Venezia ricorda innanzitutto la decisione di Benedetto XVI di reintrodurre, con il messale pre-conciliare, la preghiera del Venerdì Santo per la conversione degli ebrei. Il rabbinato italiano - riferisce Richetti - ha chiesto spiegazioni ed un ripensamento: con risposte ufficiose, "una risposta della Conferenza episcopale, sia pure sollecitata, è mancata", la Chiesa - afferma l’esponente ebraico - ha fatto presente che "gli ebrei non hanno niente da temere", in quanto "la speranza espressa dalla preghiera ’Pro Judaeis’ è ’puramente escatologica’, è una speranza relativa alla ’fine dei tempi’ e non invita a fare proselitismo attivo". "Queste risposte - osserva tuttavia rav. Richetti - non hanno affatto accontentato il Rabbinato italiano. Se io ritengo, sia pure in chiave escatologica, che il mio vicino debba diventare come me per essere degno di salvezza, non rispetto la sua identità. Non si tratta, quindi, di ipersensibilità: si tratta del più banale senso del rispetto dovuto all’altro come creatura di Dio".

"Se a ciò aggiungiamo - aggiunge - le più recenti prese di posizione del Papa in merito al dialogo, definito inutile perché in ogni caso va testimoniata la superiorità della fede cristiana, è evidente che stiamo andando verso la cancellazione degli ultimi cinquant’anni di storia della Chiesa". "In quest’ottica, l’interruzione della collaborazione tra ebraismo italiano e Chiesa è la logica conseguenza del pensiero ecclesiastico espresso dalla sua somma autorità", ha concluso.


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