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EVANGELO E LIBERAZIONE. Lo spirito di Assisi ... e lo spirito di Monaco?!

"Dominus Iesus": RATZINGER, LO "STERMINATORE DI ECUMENISMO". Un ’vecchio’ commento del teologo francescano Leonard Boff - a cura di Federico La Sala

sabato 16 settembre 2006 di Federico La Sala
[...] ecco il riassunto della sua opera: "Cristo è l’unica via di salvezza e la Chiesa è il pedaggio esclusivo. Nessuno percorrerà il cammino se prima non pagherà il pedaggio". Altrimenti formulato: "Cristo è il telefono ma solo la Chiesa è la telefonista. Tutte le comunicazioni di corta e lunga distanza passano necessariamente attraverso di lei". Chiesa e Cristo formano "un unico Cristo totale" (n. 16), perché, "così come esiste un solo Cristo, esiste un solo corpo e una sola sua Sposa, (...)

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> RATZINGER, LO "STERMINATORE DI ECUMENISMO". --- SEMORE L’IMBROGLIO DEL LATINO. La strategia autoritaria del pontefice romano rappresenta un atto grave di potere (di Giancarlo Codrignani).

domenica 2 settembre 2012

Sempre l’imbroglio del latino

di Giancarla Codrignani *

Un’amica mi ha segnalato con sua grande afflizione l’ultimo recupero del Concilio di Trento da parte di Benedetto XVI: ha stabilito che, nella formula della consacrazione, il valore salvifico vada limitato a "molti" e non "a tutti", come era diventato abituale dopo il Concilio Vaticano II e come, nell’assemblea plenaria del novembre 2010, 171 vescovi su 182, avevano "votato" di preferire.

A me importano poco le precisazioni filologiche anche perché, non avendo registrazioni dell’ultima cena del Signore, il testo greco è già una traduzione e quella latina di Girolamo è la traduzione di una traduzione. Il guaio è che il praticante cattolico, quello che "sente essa" recitando il rosario o pensando ai casi suoi o a niente, non si accorge di questo genere di cambiamenti, dato che, evidentemente (altrimenti si ribellerebbe), non capisce neppure la differenza di condividere la "comunione" accogliendola con la mano o di riceverla come il bimbo che si fa imboccare. Per questo il cambiamento è grave. Il papa può giustificare la sua scelta raccontando che, andando in giro per il mondo, si è accorto che le parole rituali subiscono impatti linguistici diversi e ha sentito il dovere di definire una volta per tutte il testo del Messale Romano: tanto varrebbe tornare al latino per tutti i paesi del mondo, così si eliminerebbe definitivamente urbi et orbi la possibilità di comprendere il senso della consacrazione. Tuttavia chi si informa sulla vita della sua chiesa pensa che si tratti di un’altra risposta indiretta al clero austro-tedesco in fermento per le marce indietro del Papa e ritenuto disubbidiente.

La strategia autoritaria del pontefice romano rappresenta un atto grave di potere: se il sangue di Gesù è stato versato "per molti" e non per tutti, per salvarsi i peccatori dovrebbero obbligatoriamente farsi assolvere dal prete della Chiesa cattolica e le altre religioni passare per la conversione. Con l’aggravante che il provvedimento va non solo contro il Vaticano II e il suo Spirito, ma anche contro l’ecumenismo e contro tutti gli "infedeli". Di questi tempi abbastanza temerario per un Papa che crede che Dio sia amore.

* http://www.mosaicodipace.it/. 10 maggio 2012


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