ORIANA FALLACI, INTERVISTA CON LA STORIA
MILANO - "Una mostra su di me? E perché no? Sarebbe divertente". Questa risposta di Oriana Fallaci, sorridente a poche settimane dalla morte, è stata riferita da Alessandro Cannavò, giornalista del Corriere della Sera, proprio nel giorno in cui la rassegna dedicata alla Fallaci si inaugura davvero, nelle sale di Palazzo Litta a Milano. Una mostra - voluta dal Ministero dei Beni Culturali e da Rcs Media Group e allestita sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica - che da un lato è un modo di rivedere un’ epoca storica attraverso gli occhi di Oriana Fallaci, dall’altro é anche un modo di parlare di lei, raccontando le sue prese di posizione, le sue idee rispetto ai grandi fatti del mondo di cui si è occupata nel corso del suo lavoro, anche quelle che hanno fatto discutere, che hanno diviso l’opinione pubblica.
Del resto, la mostra si intitola Intervista con la Storia, che fa pensare a un modo di rappresentare la storia, ma sempre con gli occhi dell’intervistatore. Il titolo è rubato al suo libro del 1974, quello in cui raccoglie le interviste realizzate per ’L’Europeo’ con diversi personaggi dell’epoca, da Henry Kissinger a Golda Meir, a Indira Gandhi e ad Alekos Panagulis.
Nata dal progetto di Alessandro Cannavò, Alessandro Nicosia (presidente di Comunicare Operando) e Edoardo Perazzi, nipote della giornalista, la mostra è la terza in ordine di tempo fra le iniziative intraprese per ricordarne la figura a un anno dalla morte: la prima è stata l’ inaugurazione, da parte dell’Istituto Italiano di Cultura, della mostra La Mia America il 28 giugno scorso a New York, sua città d’adozione, con la proiezione del documentario ’Oriana e l’ Americà. La seconda è del giorno successivo, sempre a New York presso la Public Library, con la Giornata di studio Ricordare Oriana Fallaci. La mostra milanese resterà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 20 (l’ingresso è gratuito) da sabato 15 - anniversario della morte - al 18 novembre.
Dal 14 dicembre la rassegna sarà allestita a Roma nel complesso monumentale del Vittoriano. E’ divisa in 12 sezioni. ’Oriana parla’ è la prima, in cui il visitatore viene investito da immagini della giornalista intervistata in diverse occasioni. Tutte riprese televisive di anni recenti e passati, recuperate dai tecnici delle teche della Rai. Seguono ’Firenze e la vita’, ’le prime grandi inchieste’, ’la corsa alla luna’, ’il Vietnam’, ’nei punti caldi del mondo’, ’i libri’ (ne ha scritti 14), ’star tra le star’, ’un uomo’, ’Libano e Golfo’, ’le grandi interviste’, ’La Rabbia e l’ Orgoglio, ’l’amore per la scritturà. Vi si possono vedere fotografie e lettere originali, oggetti personali, copie di giornali con sue interviste, manoscritti, dattiloscritti, le sue macchine per scrivere. Il catalogo è edito da Rcs Libri.
"Possiamo sentirci più o meno vicini al mondo delle passioni della Fallaci - ha scritto il ministro dei Beni culturali, Francesco Rutelli che oggi pomeriggio sarà a Milano per l’inaugurazione - ma il suo lascito culturale e la sua vicenda umana e professionale costituiscono un patrimonio unico se si vuole comprendere una parte importante della storia e del costume del nostro Paese e delle dinamiche che profondamente segnano il mondo contemporaneo".
* ANSA» 2007-09-13 19:10