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Per l’inizio del dialogo, quello vero (B. Spinelli)

ITALIA E PAKISTAN: LA DIVINA COMMEDIA (Dante Alighieri) E IL POEMA CELESTE (Muhammad Iqbal). Ri-leggiamo insieme... le due opere e i due Autori! Un’ipotesi di rilettura di DANTE .... e un appello per un convegno e per il Pakistan!!!

DANTE PER LA PACE, PER LA PACE TRA LE RELIGIONI E TUTTI I POPOLI.
venerdì 9 novembre 2007 di Federico La Sala
[...] W O ITALY ... Dopo di lui, in Vaticano, è tornata la confusione, la paura, e la volontà di potenza e di dominio. Un delirio grande, al di qua e al di là del Tevere, ma La Legge dei nostri ‘Padri’ e delle nostre ‘Madri’ Costituenti è sana e robusta ... Dante è riascoltato a Firenze, come in tutta Italia - e nel mondo. Anche nel Pakistan - memori del “Poema Celeste” (Muhammad Iqbal) - la Commedia non è stata dimenticata!!! [...]
PENSARE UN ALTRO ABRAMO: GUARIRE LA NOSTRA (...)

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> ITALIA E PAKISTAN ---- L’INIZIATIVA DI CHANGE.ORG. Nobel per la Pace a Malala. Franca Rame: Il canto dell’allodola sapiente (di Dario Fo - Diamo a Malala il premio nobel per la pace)

sabato 17 novembre 2012


-  L’INIZIATIVA DI CHANGE.ORG

-  Nobel per la Pace a Malala Yousufzai
-  firmano anche Dario Fo e Franca Rame

"La ferocia e la crudeltà travolgono ogni dimensione umana quando si scontrano con la voglia di libertà e la bellezza", ha detto il grande commediografo che ha ottenuto il riconoscimento per la Letteratura nel 1997. Continua la campagna che ha già raccolto 130mila firme nel mondo. L’appello ai parlamentari italiani *

ROMA - "La ferocia e la crudeltà travolgono ogni dimensione umana quando si scontrano con la voglia di libertà e la bellezza". Dario Fo e Franca Rame hanno sottoscritto la petizione su Change.org per chiedere che Malala Yousufzai venga candidata al Premio Nobel per la Pace. Malala è la ragazza pakistana di 15 anni che lo scorso 9 ottobre, è stata ferita gravemente alla testa da un colpo di pistola sparato da un commando di talebani che volevano "mettere fine alle sue oscenità". Le "oscenita" di Malala consistono nell’aver difeso con i suoi scritti il diritto delle ragazzine di andare a scuola. Nella sua zona, la valle di Swat, una femmina istruita può diventare oggetto della stupida ferocia dell’integralismo religioso. Malala, ricoverata in Inghilterra e sottoposta a un delicato intervento chirurgico, adesso sta meglio e, probabilmente, non porterà conseguenze della sua terribile avventura.

"Guardate il volto di Malala - dice il premio Nobel per la Letteratura 1997 : - è una ragazzina di quindici anni, si batte per la dignità delle donne del Pakistan, mette per iscritto pensieri colmi di sogni aperti e irrinunciabili. La osservo e nel suo sorriso vedo una dolcezza inarrestabile, leggo la voglia di vivere di un’adolescente che sa intonare canti e muoversi nella danza. Chiedeva per sé e per le sue amiche che le si concedesse la dignità di essere libera e festosa. Hanno cercato di eliminare il suo cervello. E’ un miracolo che non ci siano riusciti. Io non sono un credente ma ogni tanto penso che l’impossibile, il magico esista e si faccia vivo quando serve".

La campagna italiana per la candidatura al Premio Nobel per la Pace di Malala Yousufzai è stata lanciata su Change. org da Giovanna Fiume, Professoressa di Storia moderna all’Università di Palermo. La petizione richiede ai leader dei maggiori partiti presenti nel Parlamento Italiano di sostenere tutti insieme questa candidatura. I parlamentari, infatti, sono tra coloro che possono presentare le candidature per il Premio Nobel per la Pace. Destinatari della petizione sono quindi Pier Luigi Bersani, Angelino Alfano, Roberto Maroni, Antonio Di Pietro, Pier Ferdinando Casini, Mario Staderini, Gianfranco Fini, i leader, cioé della forze politiche rappresentate in Parlamento.

L’iniziativa fa parte di una campagna internazionale iniziata dallo scrittore canadese Terek Fatah su Change. org. In totale, ad oggi, quasi 130.000 persone hanno firmato in Canada, Inghilterra, Francia e Germania per chiedere ai propri rappresentanti politici di fare lo stesso. "Ho sempre considerato l’istruzione e, per suo tramite, la cultura tra le più potenti armi di avanzamento della società in generale e della condizione delle donne in particolare.", ha commentato Giovanna Fiume, "Per questo non posso restare indifferente di fronte al coraggio di Malala in Pakistan, e ho iniziato questa petizione perché credo che la politica italiana debba dimostrare il proprio deciso sostegno verso questa causa."

Che cos’è Change. org? Change. org è una piattaforma aperta che permette a chiunque di lanciare, promuovere e vincere una campagna per realizzare il cambiamento che vuole vedere. Con oltre 20 milioni di membri in tutto il mondo, di cui circa 200.000 nel nostro paese, Change. org è la piattaforma online per l’attivismo che cresce più velocemente al mondo. Dallo scorso luglio Change. org è anche in Italia con un sito tutto in italiano e un team di esperti in attivismo online.

* la Repubblica, 13 novembre 2012


L’appello per il riconoscimento alla ragazza pachistana

Diamo a Malala il premio nobel per la pace

di Dario Fo (la Repubblica, 17 novembre 2012)

Scrive Shady Hamadi: «Malala Yousafzai è una ragazza pakistana di 14 anni che ha rischiato di morire per un colpo di pistola sparatogli da breve distanza da un gruppo di Talebani; la ragione è che Malala ha chiesto il diritto di andare a scuola. Per questa gente richieste del genere sono contrarie alla shari’a e offendono Allah. Di certo il Dio di cui parlano i Talebani dev’essere un omonimo del mio Allah e di quello delle centinaia di migliaia di persone che sono scese in piazza a manifestare per Malala. Non tengono in alcun valore la conoscenza, questi integralisti, e impongono agli altri, specie alle donne, di farsene una. Sono imprenditori della paura, falsificatori dell’Islam che tendono ad imporre a tutti noi la loro visione squilibrata affumicando di dogmi la libertà».

Malala non è una ragazzina qualunque: non era ancora uscita dalla pubertà e già lottava per i sacrosanti diritti alla ragione, per convincere le compagne a lottare per guadagnarsi il piacere di essere libere, immenso dono di Allah. All’età di 13 anni è diventata celebre per il blog scritto per laBBCdove documentava il regime, contrario ai diritti delle donne, dei Talebani Pakistani e la loro occupazione militare del distretto dello Swat. Per questo è stata colpita dai fanatici sul pullman sul quale tornava a casa da scuola. Ricoverata nell’ospedale militare di Peshawar, si è salvata solo dopo la rimozione chirurgica dei proiettili.

Inoltre, è stata nominata per l’International Children’s Peace Prize, premio assegnato da KidsRights Foundation per la lotta ai diritti dei giovani. Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani pakistani, ha rivendicato la responsabilità del-l’attentato, dicendo che la ragazza «è il simbolo degli infedeli e dell’oscenità », aggiungendo che se fosse sopravvissuta, sarebbe stata nuovamente attaccata. La ragazza è stata in seguito trasferita in un ospedale di Londra che si è offerto di curarla.

Franca (Franca Rame, ndr) ha scritto una poesia in solidarietà a Malala.
-  Si intitola Il canto della allodola sapiente.
-  Eccola:

-  «La ferocia e la crudeltà travolgono ogni dimensione umana quando si scontrano con la voglia di libertà e la bellezza.
-  Guardate il volto di Malala: è una ragazzina di quindici anni, si batte per la dignità delle donne del Pakistan, mette per iscritto pensieri colmi di sogni aperti e irrinunciabili.

-  La osservo e nel suo sorriso vedo una dolcezza inarrestabile, leggo la voglia di vivere di un’adolescente che sa intonare canti e muoversi nella danza. Chiedeva per sé e per le sue amiche che le si concedesse la dignità di essere libera e festosa.
-  Hanno cercato di eliminare il suo cervello. È un miracolo che non ci siano riusciti.
-  Io non sono una donna credente ma ogni tanto penso che l’impossibile, il magico esista e si faccia vivo quando serve.
-  Ho visto una ragazza di quattordici anni che con altre figliole danzava sotto le piante di cedro sull’argine del fiume.
-  La leggerezza del loro gestire faceva pensare al volo delle allodole. L’allodola canta al tramonto, muovendo alla tenerezza gli amanti.
-  Alcuni religiosi tristi sono convinti che quel volatile sia non gradito da dio e che sia quando canta al tramonto che quando si muove nel rito dell’accoppiamento, allude alla festosità delle femmine libere.
-  Quei religiosi assicurano che l’aquila che aggredisce l’uccello dal canto lascivo è mandata dal creatore e l’altissimo è grato a chi punisce duramente ogni creatura indegna. Indegna è di certo la femmina che pone in evidenza il proprio ingegno, che parla e ragiona con saccenteria, che non curva il capo quando spunta il sole. Che non sa tacere quando l’uomo, suo padrone, ordina e soprattutto ride di sottecchi quando quello inciampa pronunciando sciocchezze. Non c’è quindi pena né pietà per la femmina che non sta alposto suo, cioè l’ultimo».


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