Dopo il massacro dei terroristi a Mumbai. Il ministro degli interni indiano si dimette
Uno dei terroristi confessa: "I cittadini israeliani erano uno dei nostri obiettivi"
India, alta tensione con il Pakistan
"Pronti a rivedere processo di pace" *
ROMA - Il governo indiano è pronto a sospendere il processo di pace con Islamabad in seguito agli attentati di Mumbai, la cui paternità viene attribuita a gruppi terroristici con base in Pakistan. Lo scrive oggi l’agenzia stampa indiana Pti. E intanto il massacro di Mumbai provoca le prime conseguenze interne: il ministro dell’interno, Shivraj Patil, si è dimesso, ammettendo di avere una responsabilità morale nell’accaduto. Lo ha riferito la televisione Ndtv.
La decisione di Patil fa seguito ad una ondata di critiche che in modo compatto la stampa indiana ha rivolto nelle ultime ore al comportamento del governo e di tutto il mondo politico, unendo nel biasimo sia il partito del Congresso, al potere a livello federale, sia l’opposizione rappresentata essenzialmente dai nazionalisti indù del Bharatiya Janata Party.
Poco dopo il ministro dell’Interno si è dimesso il consigliere per la sicurezza nazionale del governo indiano, M.K.Narayan. Stando ai canali Ndtv e Times Now, M.K. Narayanan ha già presentato le dimissioni al primo ministro, Manmohan Singh, che le ha accettate. Secondo fonti vicine al premier, "molti altri membri importanti del governo dovrebbero lasciare".
Intanto (lo scrive il "Times of India") il pachistano Azam Amir Kasab, l’unico dei terroristi catturato vivo, ha detto alla polizia che il gruppo è stato inviato anche con la specifica missione di colpire cittadini israeliani per "vendicare le atrocità commesse contro i palestinesi". Ed è per questo, avrebbe sempre detto Kasab, che i terroristi hanno preso d’assalto il centro ebraico alla Nariman House.
Il ministero degli esteri israeliano ha reso noto ieri che sono in totale nove i cittadini israeliani uccisi negli attentati di Mumbai.
* la Repubblca, 30 novembre 2008