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Per l’inizio del dialogo, quello vero (B. Spinelli)

ITALIA E PAKISTAN: LA DIVINA COMMEDIA (Dante Alighieri) E IL POEMA CELESTE (Muhammad Iqbal). Ri-leggiamo insieme... le due opere e i due Autori! Un’ipotesi di rilettura di DANTE .... e un appello per un convegno e per il Pakistan!!!

DANTE PER LA PACE, PER LA PACE TRA LE RELIGIONI E TUTTI I POPOLI.
venerdì 9 novembre 2007 di Federico La Sala
[...] W O ITALY ... Dopo di lui, in Vaticano, è tornata la confusione, la paura, e la volontà di potenza e di dominio. Un delirio grande, al di qua e al di là del Tevere, ma La Legge dei nostri ‘Padri’ e delle nostre ‘Madri’ Costituenti è sana e robusta ... Dante è riascoltato a Firenze, come in tutta Italia - e nel mondo. Anche nel Pakistan - memori del “Poema Celeste” (Muhammad Iqbal) - la Commedia non è stata dimenticata!!! [...]
PENSARE UN ALTRO ABRAMO: GUARIRE LA NOSTRA (...)

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> ITALIA E PAKISTAN: LA DIVINA COMMEDIA (Dante Alighieri) E IL POEMA CELESTE (Muhammad Iqbal). --- India e Pakistan sono stati ad un passo da una guerra, nei giorni scorsi, a causa di una falsa telefonata. Lo rivela il quotidiano pachistano in lingua inglese Dawn.

domenica 7 dicembre 2008

La Stampa, 7/12/2008 (11:40)

-  LA STORIA

-  Si finge il ministro dgli Esteri indiano
-  "Siamo pronti ad attaccare Islamabad"

Alta tensione tra i due paesi dopo la strage negli hotel. Una falsa telefonata rischia di far scoppiare una guerra

ISLAMABAD. India e Pakistan sono stati ad un passo da una guerra, nei giorni scorsi, a causa di una falsa telefonata. Lo rivela il quotidiano pachistano in lingua inglese Dawn, spiegando che venerdì 28 novembre sarebbe potuta essere la data di inizio della quarta guerra (se si esclude quella non dichiarata del 1998) tra i due cugini atomici. Secondo quanto scrive il quotidiano, tutto è cominciato la sera di venerdì dell’altra settimana, a due giorni dall’inizio degli attacchi terroristici a Mumbai, nelle stesse ore in cui i gruppi speciali indiani liberavano gli ultimi ostaggi negli alberghi della città. Nella residenza ufficiale del presidente pachistano Asif Ali Zardari squilla il telefono riservato: dall’altra parte il ministro degli esteri indiano, Pranab Mukherjee, accusa il Pakistan di aver aiutato i terroristi, annuncia di star spostando le truppe verso il confine pachistano e ingiunge a Islamabad di prendere provvedimenti contro i fondamentalisti islamici. Zardari richiama a Islamabad il primo ministro Yusuf Raza Gilani che era a Lahore, un aereo militare parte alla volta di New Delhi per riportare a casa il ministro degli esteri Shah Mahmud Qureshi che sarebbe dovuto ritornare il giorno dopo con un volo di linea.

Il capo di stato maggiore dell’esercito viene avvisato di mettere in stato di massima allerta le truppe, e di cominciare a spostare battaglioni dal confine afghano a quello indiano. Sono state 24 ore di intense telefonate, di contatti diplomatici tra Islamabad, New Delhi e Washington. Lo stesso pseudo ministro degli esteri indiano autore del falso telefonico con Zardari avrebbe provato a chiamare anche il segretario di stato americano Condoleezza Rice, ma i servizi americani non hanno passato la telefonata. La Rice ha invece parlato con Zardari e poi con Mukherjee, che ha smentito tutto. Con il ministro degli esteri indiano la Rice ha usato un tono grave dicendosi, secondo una fonte giornalistica, «estremamente preoccupata per l’escalation che avrebbe potuto portare ad una guerra provocata dall’India».

La Rice è stata poi inviata di persona a Delhi e Islamabad per calmare gli animi e normalizzare la situazione, stringendosi all’India nonostante la vecchia alleanza con il Pakistan. Il ministro pachistano dell’informazione, Sherry Rehman, si è affrettata stasera a dire che non c’è stata nessuna falla nella sicurezza, dal momento che la telefonata fasulla proveniva da un numero del ministero degli esteri indiano, già utilizzato in passato. Accertamenti sono in corso, in Pakistan e in India, per tentare di scoprire chi, spacciandosi per Mukherjee, è arrivato vicino a gettare le due potenze nucleari dell’Asia meridionale sulla strada del non ritorno. Più vicino, forse, di quanto abbiano potuto gli attentati di Mumbai. Il credito dato al falso telefonico è solo l’ultimo esempio di quanto sia alta la tensione tra i due paesi, i quali si erano ravvicinati negli ultimi anni normalizzando i loro rapporti, ma sono stati sul punto di romperli nuovamente dopo che l’India ha accusato Islamabad, i suoi servizi e alcuni esponenti militari, di aver in qualche modo aiutato i terroristi pachistani che hanno assaltato Mumbai facendo quasi 200 morti.


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