L’ANALISI.
Da Islamabad una svolta con il bliz contro i militanti di Lashkar e Taiba
Presa la mente dell’attacco a Mumbai
il Pakistan arresta vecchie conoscenze
di VINCENZO NIGRO *
Gli uomini arrestati domenica dalle autorità pachistane, e soprattutto Zaki ur Rehman Lakhvi, sono vecchie conoscenze dell’intelligence di Islamabad. Militanti che per anni hanno lavorato nei movimenti che lo stesso ISI, il principale servizio segreto pachistano, ha sempre armato e finanziato per combattere una guerra a bassa intensità nel Kashmir occupato dall’India.
Lakhvi è stato descritto dall’unico attentatore di Mumbai sopravvissuto agli scontri con la polizia come l’uomo che ha materialmente organizzato la missione, dando poi per telefono l’ordine di partire con l’attacco al commando di terroristi addestrati e organizzati in Pakistan. Il suo arresto è importante, perché dopo giorni di attesa passiva il governo civile e i militari pachistani hanno deciso di reagire alla pressioni, alle richieste di India e Stati Uniti.
"Lashkar-e-Taiba", l’esercito dei puri, è un gruppo militante nato da una costola di "Markaz Dawatul Irshad", una organizzazione caritatevole islamica che nel frattempo ha cambiato nome in Jamaat Ud Dawa. Per capirci, la Jamaat Ud Dawa era in prima linea nei soccorsi alle vittime del terremoto che nel 2005 fece almeno 70mila morti nel Kashmir pachistano e nella North West Frontier Province.
Lashkar, messo fuorilegge nel 2001 dal generale Musharraf, ha consolidato la sua fama tra gli islamici pachistani con la resistenza all’occupazione indiana del Kashmir: fondata nel 1989 da Hafiz Mohammad Saeed e da Zafar Iqbal, l’organizzazione ha basato la sua filosofia sul wahabismo, la corrente fondamentalista dell’Islam praticata in Arabia saudita, e la corte saudita è stata sempre uno dei principali sostenitori e finanziatori delle organizzazioni caritatevoli islamiche pachistane, organizzazioni tutte ad un passo dalla resistenza armata o addirittura dal terrorismo contro gli indiani.
I primi attacchi di Lashkar vennero portati a segno nel 2000-2001, con l’attacco più eclatante al Forte Rosso di New Delhi, una base dell’esercito indiano nel cuore della capitale dell’unione. Altri attacchi all’aeroporto di Srinagar nel 2001 e un blitz contro un gruppo di guardie di frontiera indiane nell’aprile del 2001. L’attacco più eclatante, il primo ad essere ricordato nelle cronache nei giorni degli attentati di Mumbai, fu l’assalto al parlamento indiano di New Delhi che portò India e Pakistan sull’orlo di una guerra generalizzata.
E’ importante capire quali saranno i prossimi passi del governo e dei militari pachistani contro Lashkar-e-Taiba: il presidente Zardari ha detto che chiunque venga arrestato in Pakistan perrà processato nel suo paese, ma i rapporti sotterranei di L-e-T con i servizi segreti pachistani e con i militari rendono qualsiasi inchiesta pachistana molto poco credibile.
* la Repubblica, 8 dicembre 2008.