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Per l’inizio del dialogo, quello vero (B. Spinelli)

ITALIA E PAKISTAN: LA DIVINA COMMEDIA (Dante Alighieri) E IL POEMA CELESTE (Muhammad Iqbal). Ri-leggiamo insieme... le due opere e i due Autori! Un’ipotesi di rilettura di DANTE .... e un appello per un convegno e per il Pakistan!!!

DANTE PER LA PACE, PER LA PACE TRA LE RELIGIONI E TUTTI I POPOLI.
venerdì 9 novembre 2007 di Federico La Sala
[...] W O ITALY ... Dopo di lui, in Vaticano, è tornata la confusione, la paura, e la volontà di potenza e di dominio. Un delirio grande, al di qua e al di là del Tevere, ma La Legge dei nostri ‘Padri’ e delle nostre ‘Madri’ Costituenti è sana e robusta ... Dante è riascoltato a Firenze, come in tutta Italia - e nel mondo. Anche nel Pakistan - memori del “Poema Celeste” (Muhammad Iqbal) - la Commedia non è stata dimenticata!!! [...]
PENSARE UN ALTRO ABRAMO: GUARIRE LA NOSTRA (...)

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> DANTE PER LA PACE, PER LA PACE TRA LE RELIGIONI. ITALIA E PAKISTAN: LA DIVINA COMMEDIA (Dante Alighieri) E IL POEMA CELESTE (Mohammad Iqbal). PER UNA ’PARTITA’ DEL CUORE E DELLA RAGIONE tra Oriente e Occidente, Cristianesimo e Islamismo. Ri-leggiamo insieme... le due opere e i due autori: ri-prendiamo il dialogo! Un’ipotesi di rilettura di DANTE .... e un appello per un convegno!!!

martedì 10 luglio 2007


-  Le fonti ufficiali parlano di almeno 43 estremisti uccisi. Morte anche tre "teste di cuoio"
-  Il mullah Rashid Ghazi, secondo una tv pachistana, si è rifugiato nei sotterranei della madrassa

-  Pakistan, l’esercito attacca i miliziani
-  Decine di vittime nella "moschea rossa"

-  Prima del blitz concesso a una ventina di bambini di mettersi in salvo
-  Il Lal Mashid era l’ultima resistenza nella città dei leader radicali
*

ISLAMABAD - Assalto all’alba delle forze militari pachistane ai miliziani islamici concentrati nel Lal Mashid (la "moschea rossa") di Islamabad dove i leader radicali avevano organizzato l’ultima resistenza. Ci sono molte vittime tra i fondamentalisti mentre una cinquantina di miliziani, secondo fonti governativie, si sono arrese e consegnate alle forze militari in una pausa nei combattimenti.

Le fonti ufficiali parlano di almeno 43 miliziani uccisi ma secondo la televisione pachistana Geo Tv il bilancio potrebbe superare le 70 vittime tra miliziani e studenti. Sul fronte militare pachistano sono rimaste uccise tre "teste di cuoio". Il portavoce dell’esercito, il generale Waheed Arshad, ha precisato di non essere a conoscenza di vittime tra i civili e di non avere alcuna informazione sulla sorte di Abdul Rashid Ghazi. Il bilancio, ad ogni modo, rischia di essere ancor più grave. Un testimone, che ha parlato al telefono dall’interno dell’edificio con un giornalista dell’agenzia France Press, ha detto che all’interno della moschea ci sono morti "ovunque".

L’attacco è stato deciso dopo che erano fallite le trattative, durate undici ore, tra il capo dei miliziani islamici, il mullah Abdul Rashid Ghazi, i ministri pachistani e alcuni leader islamici.

Al centro delle trattative c’era il rilascio delle donne e dei bambini che venivano tenuti come scudi umani all’interno della moschea. Poco prima che il bliz avesse inizio intorno alle 4 del mattino (ora locale), i miliziani hanno concesso a una ventina di bambini di mettersi in salvo.

L’esercito ha annunciato di essere riuscito a prendere il controllo sia della moschea sia della vicina scuola coranica. Gli studenti del Lal Mashid e della vicina madrassa, che punta a imporre la legge islamica, sono da mesi una spina nel fianco del governo del generale Pervez Musharraf.

Non si sa ancora quale sia stata la sorte di Abdul Rashid Ghazi. Secondo Geo Tv, il religioso estremista, insieme con i suoi miliziani armati, si è rifugiato nei sotterranei della madrassa che viene indicato come un edificio molto più grande e robusto della moschea. Nel blitz è morta invece la madre del leader degli integralisti. Secondo quanto riferito da uno dei figli, Maulana Abdur Rashid, la donna è stata crivellata di colpi. Secondo altre testimonianze, la donna sarebbe deceduta in seguito al soffocamento a causa del fumo causato dagli incendi e delle esplosioni.

Nei giorni scorsi oltre 600 degli studenti islamici, asserragliati nella "moschea rossa", si erano arressi alle forze militari.

* la Repubblica, 10 luglio 2007


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