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Per l’inizio del dialogo, quello vero (B. Spinelli)

ITALIA E PAKISTAN: LA DIVINA COMMEDIA (Dante Alighieri) E IL POEMA CELESTE (Muhammad Iqbal). Ri-leggiamo insieme... le due opere e i due Autori! Un’ipotesi di rilettura di DANTE .... e un appello per un convegno e per il Pakistan!!!

DANTE PER LA PACE, PER LA PACE TRA LE RELIGIONI E TUTTI I POPOLI.
venerdì 9 novembre 2007 di Federico La Sala
[...] W O ITALY ... Dopo di lui, in Vaticano, è tornata la confusione, la paura, e la volontà di potenza e di dominio. Un delirio grande, al di qua e al di là del Tevere, ma La Legge dei nostri ‘Padri’ e delle nostre ‘Madri’ Costituenti è sana e robusta ... Dante è riascoltato a Firenze, come in tutta Italia - e nel mondo. Anche nel Pakistan - memori del “Poema Celeste” (Muhammad Iqbal) - la Commedia non è stata dimenticata!!! [...]
PENSARE UN ALTRO ABRAMO: GUARIRE LA NOSTRA (...)

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> PAKISTAN. Lutto nazionale: ’E’ il nostro 11 settembre’ (di Maurizio Salvi)

mercoledì 17 dicembre 2014

Pakistan, folle attacco dei talebani a scuola. Lutto nazionale: ’E’ il nostro 11 settembre’

"Spari a bruciapelo contro bambini", almeno 141 morti in Pakistan

di Maurizio Salvi *

ISLAMABAD

Il brutale attacco da parte di un commando di talebani alla Scuola pubblica militare di Peshawar che ha causato la morte di 141 persone di cui 132 bambini ed adolescenti "e’ il nostro 11 settembre". Lo scrive in prima pagina il quotidiano The Express tribune di Islamabad. Mentre il Pakistan osserva il primo dei tre giorni di lutto nazionale decretato dal governo, il giornale scrive che questo atto "e’ il nostro 11/9. E’ un attacco al futuro del Pakistan, ai suoi giovani figli e figlie". "Gli abitanti di Peshawar - si dice ancora - non sono alieni a al dolore e al lutto. Ma mai questa citta’ ha vissuto qualcosa di tale grandezza nei 2.500 anni della sua storia". Il primo ministro pachistano Nawaz Sharif, giunto ieri a Peshawar per coordinare il piano di risposta all’attacco presiedera’ oggi in citta’ un vertice di tutti i partiti presenti in Parlamento per concordare una lotta piu’ efficace al terrorismo.

Con una furia contro bambini e civili innocenti senza precedenti nella storia del Paese, i talebani del Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP) hanno attaccato oggi a Peshawar una scuola pubblica gestita dai militari sparando all’impazzata ed uccidendo, al termine di nove ore di follia e scontri con le forze di sicurezza, 141 persone, di cui ben 132 bambini e adolescenti. I feriti sono invece 124, di cui 121 minori.

Unanime la condanna mondiale del gesto terroristico.

Malala, l’adolescente pachistana appena insignita del premio Nobel per la Pace e che questi stessi talebani tentarono di uccidere, ha parlato di "un attacco atroce e vile".

Il presidente Usa Barack Obama ha tuonato contro "la depravazione" degli assalitori, il segretario generale dell’Onu, Ban Ki moon ha definito l’azione "un atto di vigliaccheria" e il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni non ha esitato a bollare l’accaduto come "un crimine contro l’umanità".

I talebani afghani hanno criticato l’eccidio compiuto in Pakistan in una scuola dagli uomini di Tehrek -e-Taliban. Lo riferisce la Bbc online. Il portavoce Zabihullah Mujahid ha detto che "l’emirato islamico è scioccato da quanto avvenuto e condivide il dolore delle famiglie dei bambini uccisi nell’attacco".

Sembrava una giornata come molte altre nella ’Army Public School’, una struttura del nord-ovest pachistano che ospita centinaia di scolari e studenti fra i 6 ed i 17 anni, quando intorno alle 10.30 (le 6.30 italiane) è invece letteralmente "scoppiato l’inferno". Un commando di sette militanti pesantemente armati, fra cui almeno un kamikaze, sono infatti penetrati nel compound dell’istituto scolastico che si trova sulla Warsak Road vestiti con uniformi militari false ed hanno subito preso in ostaggio un gruppo di giovani nella zona dell’auditorium. Mentre questo succedeva, il portavoce del TTP, Muhammad Khorrasani, ha rivendicato l’attacco sostenendo che si trattava di una "vendetta" per i tanti militanti talebani catturati ed uccisi nei territori tribali durante le operazioni militari di questi mesi nel Waziristan settentrionale e nella Khyber Agency. "Abbiamo scelto con attenzione l’obiettivo da colpire con il nostro attentato", è stato il folle messaggio, perché "il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore". Poi, per sottolineare la determinata ferocia dell’attacco, uno dei membri del commando si è fatto esplodere fra la gente, causando decine di vittime. In un quadro di grande confusione e di terrore, moltissime persone sono riuscite comunque a mettersi in salvo per raccontare ai media gli orrori di cui erano stati testimoni.

Imperterriti i militanti hanno proseguito la loro missione omicida entrando con le armi in pugno classe per classe sparando a bruciapelo contro chiunque incontrassero. "Come in una macabra processione - ha raccontato Musdassar Abbas, tecnico del laboratorio di fisica della scuola - sei o sette di loro sono entrati nelle aule e hanno sparato contro professori ed allievi come in un tiro al bersaglio". E ancora, una fonte dell’esercito ha raccontato alla tv americana Nbc che i terroristi avrebbero dato fuoco ad un insegnante e costretto i bambini a guardarlo mente moriva. "Sono entrati in classe - ha assicurato un testimone - ed hanno gettato della benzina sul corpo dandogli fuoco". Durante tutto l’attacco i talebani hanno fatto esplodere rudimentali ordigni, almeno 12, che hanno reso ancora più drammatica la situazione. Poi, a poco a poco, le forze di sicurezza hanno preso possesso dei quattro edifici scolastici, riuscendo ad uccidere tutti gli assalitori e mettendo così fine alla loro crudele impresa. Un attacco che riceverà un’immediata risposta da parte delle forze di sicurezza: il premier pachistano Nawaz Sharif, condannando l’assalto, ha detto che la campagna militare in Nord Waziristan, lanciata a metà giugno ed entrata nella fase finale, "continuerà fino a che non saranno eliminati tutti i terroristi".

* ANSA, 17 dicembre 2014 (ripresa parziale)


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