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Per l’inizio del dialogo, quello vero (B. Spinelli)

ITALIA E PAKISTAN: LA DIVINA COMMEDIA (Dante Alighieri) E IL POEMA CELESTE (Muhammad Iqbal). Ri-leggiamo insieme... le due opere e i due Autori! Un’ipotesi di rilettura di DANTE .... e un appello per un convegno e per il Pakistan!!!

DANTE PER LA PACE, PER LA PACE TRA LE RELIGIONI E TUTTI I POPOLI.
venerdì 9 novembre 2007 di Federico La Sala
[...] W O ITALY ... Dopo di lui, in Vaticano, è tornata la confusione, la paura, e la volontà di potenza e di dominio. Un delirio grande, al di qua e al di là del Tevere, ma La Legge dei nostri ‘Padri’ e delle nostre ‘Madri’ Costituenti è sana e robusta ... Dante è riascoltato a Firenze, come in tutta Italia - e nel mondo. Anche nel Pakistan - memori del “Poema Celeste” (Muhammad Iqbal) - la Commedia non è stata dimenticata!!! [...]
PENSARE UN ALTRO ABRAMO: GUARIRE LA NOSTRA (...)

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> ITALIA E PAKISTAN: LA DIVINA COMMEDIA (Dante Alighieri) E IL POEMA CELESTE (Muhammad Iqbal). --- Islam e Occidente: "Nietzsche in Paradiso" (Francesca Bocca-Aldaqre).

martedì 30 marzo 2021

Islam e Occidente:

Francesca Bocca-Aldaqre, "Nietzsche in Paradiso" (Mimesis, 112 pp., 10 e.)

di Alessandro Mazzi (Il Foglio, 19 marzo 2021)

Un libro che parla con l’esattezza filosofica della ricerca e il rigore della poesia ispirata da alteintuizioni, quello della professoressa Bocca-Aldaqre. E’ raro trovare libri in grado di accordare così armoniosamente due realtà che ancora oggi si vorrebbero tenere scisse, diventando invece testimonianza filosofica di una conciliazione già presente, che attende solo di essere riconosciuta.

L’occidente, frammentato in una costante ricerca di una propria identità, e l’islam, depauperato come nemico barbaro a cui contrapporsi, sono fratelli che si parlano da tutta la loro storia attraverso le parole dei loro filosofi più illustri.

Con questo spirito il libro di Bocca-Aldaqre è composto da coppie di filosofi visionari che si incontrano nella sfera del pensiero, la cui poetica tocca vette mistiche che dalle loro reciproche temporalità continuano a dialogare assieme.

Il perno dell’incontro, la coppia centrale, è costituita da Nietzsche, accolto in Paradiso dalla poesia di Muhammad Iqbal, padre spirituale del Pakistan, il quale comprese già all’epoca dei suoi studi a Heidelberg la grandezza del filosofo tedesco, scrivendo "guai al mistico che ha la sventura di nascere in Europa!", tacciata come terra che non riconosce i propri profeti.
-  Nietzsche d’altro canto cerca una guida con"occhio oltre-europeo", citando più di cento riferimenti all’islam nella sua opera, per riscoprire nei popoli musulmani l’affermazione della vita che Iqbal ha trovato nell’amore sufico di Rumi, suo maestro spirituale.

L’Europa e l’islam si sostengono a vicenda oltre il nichilismo. Similmente il ribelle di Jünger si sposa con l’azione riformatrice di Jama-luddin al Afghani, impegnati contro la lotta al materialismo e promotori del ritorno a un vivere essenzialmente sacro. Entrambi desiderosi di riunificare le differenze religiose dall’interno della religione stessa nella riscoperta dell’ispirazione originaria, "il grande fiume non può essersi inaridito", scriveva Jünger, d’accordo con Afghani che la ribellione consiste nell’attingere alla sorgente della poesia per rivoluzionare radicalmente la propria vita e la nostra azione nelmondo.

Certo l’autrice non vuole semplicemente scrivere un’opera di filosofia comparata, ma al contrario, come dichiara lei stessa, cerca in questa alchimia eurasiatica di promuovere quel percorso di ricerca di una via europea lasciatoci in eredità da Heidegger e Corbin. Proprio il filosofo della foresta nera scrisse l’incipit "Vie, non ope-re" nell’edizione dei suoi primi scritti, sposando una filosofia asistemica che trascenda la presa teoretica sull’essere, affratellato in questo con Ibn Arabi, il quale trovò la sapienza incamminandosi nel proprio cuore (Alessandro Mazzi).


L’Islam piacentino che fa scuola 2.0 ai musulmani d’Italia

La direttrice dell’Istituto Averroè Francesca Bocca-Aldagre:
-  «Catechismo online per bambini e ragazzi ogni domenica»

di Simona Segalini ("Libertà" , 17.11.2020)

La catechesi religiosa si aggiorna e si adegua ai tempi. Parte da Piacenza il progetto di lezioni a distanza sull’Islam destinato ai giovanissimi, dagli 8 ai 14 anni. Non solo quelli piacentini, ma di tutta Italia. L’idea, diventata realtà due giorni fa, domenica, con la prima giornata di catechismo dedicato alle storie del Profeta, è venuta all’Istituto di studi islamici Averroè di Piacenza diretto da Francesca Bocca-Aldagre. La 33enne teologa piacentina, docente di Lingua e Cultura Araba alla Società Umanitaria di Milano, coordina il gruppo di docenti - una decina, per ora - che dalla piattaforma Zoom porta il messaggio ai fedeli di Maometto e in particolare ai bambini e ai ragazzi, dentro le loro case. Annullate, infatti, le lezioni in presenza al Centro islamico sulla Caorsana, dopo che soltanto la prima seduta di catechismo si era potuta tenere coi bambini presenti, prima delle nuove restrizioni di ordine sanitario.

Quest’anno l’Istituto Averroè era partito con un centinaio di adesioni, contro le 250 degli anni precedenti. Una riduzione dei partecipanti imposta dalla necessità del distanziamento. Ma, anche questa corsa ai ripari non è stata sufficiente a salvaguardare la catechesi in presenza. Catechesi online, allora, e perché no, allargata a tutta Italia. Sono già oltre 200 le adesioni pervenute.

Francesca Bocca-Al-dagre è la vulcanica direttrice dell’Istituto. Teologa, ma anche prolifica scrittrice, nel 2019 ave-va dato alle stampe, con il giorna-lista Pietrangelo Buttafuoco, ilsaggio "Sotto il suo passo nasco-no i fiori" (La Nave di Teseo) men-tre è appena uscito il libro di poesie "Non amo chi tramonta"(ed. Cartacanta). A gennaio la teologa piacentina sarà ancora sul mercato editoriale con una terza opera. Un saggio (ed. Mimesis) daltitolo "Nietzsche in Paradiso"

Del progetto di catechesi a distanza è fondatrice e coordinatrice. « Dopo la prima lezione - racconta la professoressa Bocca-Al-dagre - abbiamo dovuto spostare online gli incontri per le note ragioni sanitarie. E facendolo abbiamo esteso la possibilità di entrare nelle nostre aule virtuali, formate ciascuna da una decina di presenti, anche ai giovanissimi ditutta Italia. Molti di loro vivono in piccoli centri che non hanno un luogo di culto e di catechesi, e questa che offriamo loro, dunque, è una bella possibilità di sperimentare comunque la comunità». Per i più piccoli le lezioni - incentrate sulle storie dei profeti,Mohamed, la preghiera, i valori etici dell’Islam - vengono integrate anche da quiz e giochi per catturare più agevolmente l’attenzione dietro uno schermo. Tutto viene svolto rigorosamente in lingua italiana. «Fino all’anno scorso - spiega la direttrice - svolgevamo anche lezioni di lingua araba, ma attualmente replicarle online non è possibile, stiamo cercando soluzioni». Gli insegnanti sono musulmani piacentini di seconda generazione. Alla decina attualmente in cattedra se ne aggiungeranno dei nuovi, al termine delle attività di formazione.


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