EMERGENZA ALLUVIONI
Pakistan, 20 milioni di sfollati in fuga dalle inondazioni
Almeno 1.400 i morti e oltre il 12% della popolazione in difficoltà in cerca di un riparo. La Farnesina: "Rintracciati in India tutti gli italiani nelle zone dei monsoni"
di PIETRO DEL RE *
LE CATACLISMICHE alluvioni che colpiscono il Pakistan hanno già flagellato la vita di 20 milioni di persone, pari al 12 per cento della popolazione. Lo ha reso noto ieri il premier Yusuf Raza Gilani nel sommesso discorso tenuto in occasione dell’anniversario dell’indipendenza del paese, evento che in segno di lutto è stato celebrato senza feste o parate militari. "La sfida più grande che il nostro governo sta affrontando è la riabilitazione di coloro che si trovano in difficoltà senza cibo, vestiti o riparo, alle prese con malattie di ogni genere", ha detto Gilani.
Sono raccapriccianti, le cifre del disastro. Mancano elettricità e acqua potabile, ponti e strade sono stati distrutti, molte aree sono raggiungibili solo per via area. Tra la province di Khyber Pakhtunkhwa, Punjab e Sindh, dove l’acqua che avanza non ha ancora raggiunto il suo culmine, milioni di ettari di frumento sono andati distrutti. Perciò, un sacco di farina di 40 chili costa adesso 5000 rupie, il doppio dall’inizio dell’emergenza. Dopo aver inondato tutte le città sulle sue sponde, il fiume Indo ha raggiunto in alcuni tratti una larghezza di 25 chilometri, che è venti volte quella normale.
Il presidente Asif Ali Zardari, criticato per aver continuato una sua visita a Londra nonostante il disastro, ha tracciato un bilancio indicando che 71 distretti hanno subito gli effetti di piogge e inondazioni, 720.000 case sono andate distrutte e 1,2 milioni di persone hanno perso tutto. Si materializzano anche i rischi di epidemie: nell’ospedale di Mingora, principale città della Valle dello Swat, è stato ieri segnalato un caso di colera, oltre ad altri sei sospetti.
Solo nelle ultime ore sono state evacuate intere città con centinaia di migliaia di abitanti. Nell’area di Kutcha, l’acqua ha sommerso 25mila villaggi. Per oggi è atteso il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che si recherà nelle zone più devastate dalle peggiori inondazioni degli ultimi 80 anni.
Sempre ieri, un gruppo di sfollati ha assalito un convoglio di mezzi di due ong carichi di aiuti per le vittime. L’assalto è avvenuto vicino al villaggio di Jadeywala, nel distretto di Muzaffargah, nella provincia del Punjab, una zona evacuata in vista di nuove inondazioni. Altrove, dopo analoghi attacchi, la polizia ha disperso la folla affamata con i manganelli e arrestato cinque persone.
Intanto, sono stati tutti rintracciati gli italiani presenti nel Ladakh, regione dell’India colpita dalle alluvioni nei giorni scorsi. Lo riferisce la Farnesina evidenziando che "chiaramente non escludiamo ve ne siano altri che non sono stati ancora segnalati, ma prevale l’ottimismo". Proseguiranno invece le ricerche di Riccardo Pitton, il ragazzo torinese disperso durante le inondazioni. Il ministero degli Esteri insiste nello scoraggiare i turisti a recarsi a Leh o a proseguire verso le zone inondate. Si è aggravato infine il bilancio delle vittime per le frane nella provincia cinese di Gansu, nel nord-ovest del paese. Il numero delle vittime è salito a 1.239. Ma il tragico computo dei morti potrebbe aggravarsi, poiché mancano all’appello circa 500 persone.
* la Repubblica, 15 agosto 2010