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Per l’inizio del dialogo, quello vero (B. Spinelli)

ITALIA E PAKISTAN: LA DIVINA COMMEDIA (Dante Alighieri) E IL POEMA CELESTE (Muhammad Iqbal). Ri-leggiamo insieme... le due opere e i due Autori! Un’ipotesi di rilettura di DANTE .... e un appello per un convegno e per il Pakistan!!!

DANTE PER LA PACE, PER LA PACE TRA LE RELIGIONI E TUTTI I POPOLI.
venerdì 9 novembre 2007 di Federico La Sala
[...] W O ITALY ... Dopo di lui, in Vaticano, è tornata la confusione, la paura, e la volontà di potenza e di dominio. Un delirio grande, al di qua e al di là del Tevere, ma La Legge dei nostri ‘Padri’ e delle nostre ‘Madri’ Costituenti è sana e robusta ... Dante è riascoltato a Firenze, come in tutta Italia - e nel mondo. Anche nel Pakistan - memori del “Poema Celeste” (Muhammad Iqbal) - la Commedia non è stata dimenticata!!! [...]
PENSARE UN ALTRO ABRAMO: GUARIRE LA NOSTRA (...)

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> ITALIA E PAKISTAN: LA DIVINA COMMEDIA (Dante Alighieri) E IL POEMA CELESTE (Mohammad Iqbal). ---- Erano probabilmente gli agenti della Cia che mangiavano all’interno del locale, l’obiettivo dell’attentato al ristorante italiano a Islamabad, capitale del Pakistan. L’attentato contro il ristorante Luna Caprese è costato la vita a una cooperante turca che lavorava come infermiera all’ambasciata americana, e ha provocato almeno dieci feriti, tra cui una donna italiana proprietaria del locale, ricoverata in condizioni non gravi, un diplomatico britannico e alcuni membri dello staff della legazione statunitense a Islamabad.

domenica 16 marzo 2008


-  Il locale Luna caprese è nel centro della capitale pachistana. L’obiettivo agenti della Cia
-  La vittima un’infermiera turca. Ricoverati un’italiana, diplomatici Usa e un inglese

-  Bomba contro un ristorante italiano
-  Una morta e diversi feriti a Islamabad

I ISLAMABAD - Erano probabilmente gli agenti della Cia che mangiavano all’interno del locale, l’obiettivo dell’attentato al ristorante italiano a Islamabad, capitale del Pakistan. L’attentato contro il ristorante Luna Caprese è costato la vita a una cooperante turca che lavorava come infermiera all’ambasciata americana, e ha provocato almeno dieci feriti, tra cui una donna italiana proprietaria del locale, ricoverata in condizioni non gravi, un diplomatico britannico e alcuni membri dello staff della legazione statunitense a Islamabad.

IL VIDEO

"Ci sono moltissimi feriti che hanno perso braccia e gambe. Alcuni stranieri erano all’interno. Sembrava l’inferno", ha raccontato un dipendente del locale, noto luogo d’incontro della comunità occidentale e dall’élite intellettuale locale, uno dei pochi ristoranti che serve alcool nella capitale, affacciato su un mercato che era affollato per lo shopping del sabato sera. "E’ stata un’esplosione molto potente", ha detto un agente di polizia. "Un muro del ristorante è parzialmente crollato".

Non è ancora chiaro se l’ordigno fosse stato collocato in precedenza nel locale e telecomandato, oppure se sia stato lanciato da al di là del basso muro di cinta. Un cameriere ha raccontato che c’era un gruppo di una decina di stranieri che cenava nel giardino sul retro del ristorante quando è avvenuta l’esplosione. "Mancava poco alle 9 di sera (le 15.40 in Italia). C’è stata una forte esplosione e la gente è stata sbalzata via dalle sedie. C’erano feriti ovunque", ha aggiunto un cameriere. "Abbiamo cercato subito di aiutare queste persone per farle uscire da lì. Giacevano in un mare di sangue".

Tra i feriti, oltre alla proprietaria italiana del ristorante, cinque cittadini americani; un diplomatico britannico, secondo quanto ha confermato il Foreign Office; un cinese; un giapponese e un canadese. Nell’esplosione sono rimasti feriti anche tre pachistani, una coppia che stava cenando nel locale e uno dei camerieri. Secondo alcune fonti due pachistani sarebbero in condizioni gravi.

L’attentato al ristorante Luna Caprese, il primo contro stranieri dal 2002 in Pakistan, precede di due giorni l’apertura a Islamabad della prima sessione del nuovo parlamento uscito dalle elezioni del 18 febbraio che hanno segnato la vittoria dell’opposizione ostile al presidente Pervez Musharraf. Un’ondata di violenza senza precedenti insanguina il Pakistan da mesi. Dall’inizio del 2007 in 118 attentati, per lo più messi a segno da kamikaze, hanno perso la vita 1.065 persone. Appena tre mesi fa, un terrorista suicida fece strage di poliziotti a Lahore, capitale della provincia orientale del Punjab: morirono in 26. L’attacco più criminale, resta quello del 18 ottobre 2007 quando la festa a Karachi per il rientro in patria di Benazir Bhutto dopo un lunghissimo di esilio, piombò nella tragedia: lo scoppio di due bombe provocò oltre centotrenta morti ed un numero altissimo di feriti tra la folla di attivisti del Partito popolare pachistano. La stessa Bhutto, scampata a quel primo attentato, fu assassinata due mesi dopo durante un comizio elettorale a Rawalpindi.

* la Repubblica, 15 marzo 2008.


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