Massignon alla ricerca delle fonti di Dante
L’autore della «Commedia» influenzato o no dalla lettura di un testo arabo?
DI BIANCA GARAVELLI (Avvenire, 07.06.2008).
Quasi un secolo fa l’importante studioso spagnolo di letteratura araba Miguel Asìn Palacios pubblicò un ponderoso saggio sull’influenza esercitata sulla Commedia di Dante da immagini, situazioni, paesaggi di un altro libro che racconta un illustre viaggio nell’aldilà: il Libro della Scala, in cui Maometto guidato dall’arcangelo Gabriele varca le soglie di Paradiso e Inferno. Questo saggio, L’escatologia musulmana nella Divina Commedia, suscitò molta impressione e molte discussioni: ora abbiamo conferma di quanto il tema sia attuale grazie a questo libro di Louis Massignon, Il soffio dell’Islam, che a quella discussione fra studiosi partecipò.
Il saggio di Palacios uscì nel 1919 e Massignon rispose subito dopo, concludendo che i ’prestiti letterali’ elencati puntualmente non rappresentano una prova, perché le due culture, cristiana e musulmana, poste di fronte alla sfida di rappresentare le regioni che prima o poi visiteremo dopo la morte, avrebbero reagito in modi simili, e con inevitabili somiglianze.
E comunque cultura musulmana e cristiana, per la comune provenienza da quella greco-ellenistica, hanno similitudini ben più antiche e radicate. Massignon è anche scettico su come fosse possibile per Dante, anche ipotizzando una mediazione del suo maestro Brunetto Latini, leggere il viaggio soprannaturale di Maometto. Oggi, dopo le scoperte di Enrico Cerulli (1949) e gli studi di Maria Corti (1993), abbiamo nuove importanti tessere per il mosaico: l’intuizione di Palacios era giusta, Brunetto Latini ricevette in dono dal re di Castiglia Alfonso il Savio, presso il quale aveva guidato un’ambasceria di Firenze, una traduzione in latino del Libro della Scala e almeno la possibilità concreta che Dante lo prendesse in mano dunque c’è. Lo stesso Massignon, in un saggio del 1956, a sua volta tradotto qui, ne dà notizia. Resta da chiedersi quanto questa lettura possa essere stata risolutiva per la Commedia. Ricordando sempre che è molto difficile districare la matassa degli intrecci culturali e delle suggestioni incrociate, c’è indubbiamente una somiglianza in molte ’trovate’ specialmente nell’Inferno che possono far pensare a una lettura diretta del testo arabo, come la disputa fra angelo e diavolo per la collocazione di un’anima, il ghiaccio in cui è immerso Lucifero. Tuttavia quel che conta è che l’intenzione fondamentale dell’autore della Commedia era ben lontana da quella dell’anonimo autore del Libro della Scala e che questa lettura non può aver scalfito la rocciosa cattedrale gotica del pensiero dantesco.
Tuttavia questo complesso libro, ottimamente curato dal giovane studioso di Letteratura e cultura araba Andrea Celli, non contiene solo questo: molte altre sono le strade per cui il ’soffio dell’Islam’ può aver lambito le regioni occidentali. Per esempio, la mistica di Giovanni della Croce, o addirittura Gérard de Nerval, attratto dall’arte islamica di leggere i sogni, pur restando cristiano. Così come un grande cristiano, San Francesco, ha lasciato la sua traccia in un testo musulmano che parla del suo incontro col Sultano a Damietta, esaltando le qualità mistiche del santo. Il punto di vista di Massignon, nato nel 1883 e nella giovinezza amico di Huysmans, come nell’età matura di Maritain e La Pira, da sempre aperto alla cultura musulmana che conobbe direttamente fin dagli anni del colonialismo francese, è di totale attenzione alle qualità profonde della scrittura, che non dev’essere asservita a fini commerciali, perché in essa risiede la possibilità suprema di raggiungere il Reale. È in questo che mistica musulmana e mistica cristiana sono sempre, assolutamente vicine.
Louis Massignon
IL SOFFIO DELL’ISLAM
La mistica araba e la letteratura occidentale
Medusa. Pagine 224. Euro 22,00