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Eu-angélo: "Dio" è AMORE!!!

E’ iniziata la "commedia", quella "divina", in ’volgare’ ... ma la Chiesa ’cattolica’ non sa né di Dante, né di Manzoni: sa solo di latino e nemmeno bene -"Deus caritas est"?! IL ’CARDINALE’ EMMANUEL MILINGO PRENDE LE DISTANZE E CONSACRA VESCOVI QUATTRO PRETI SPOSATI !!!

"Amore è più forte di Morte / Passione più potente degli Inferi"(Cantico dei cantici: 8.6-7; trad. di G. Garbini, Paideia1992)
martedì 26 settembre 2006 di Federico La Sala

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> E’ iniziata la "commedia", quella "divina", in ’volgare’ ... ma la Chiesa ’cattolica’ non sa né di Dante, né di Manzoni: sa solo di latino e nemmeno bene -"Deus caritas est"?! IL ’CARDINALE’ EMMANUEL MILINGO PRENDE LE DISTANZE E CONSACRA VESCOVI QUATTRO PRETI SPOSATI !!!

martedì 3 ottobre 2006

CASO MILINGO: IL RITORNO DELL’INGUARIBILE GUARITORE

di Agenzia ADISTA N.69 del 07-10-2006 *

33566. WASHINGTON-ADISTA. Questa volta sarà molto più difficile tornare indietro. Mons. Emmanuel Milingo, l’arcivescovo emerito di Lusaka, in Zambia, che nel 2001 aveva provocato scandalo e preoccupazione nella Chiesa sposandosi con l’agopunturista coreana Maria Sung in una cerimonia collettiva officiata dal discusso reverendo Moon, è incorso nella scomunica latae sententiae per aver ordinato vescovi, lo scorso 24 settembre a Washington, quattro preti sposati. I quattro nuovi prelati, tutti già precedentemente ordinati all’interno di numerose congregazioni vecchio-cattoliche americane, serviranno "Married Priests Now", la "prelatura personale" fondata da Milingo con lo scopo di sostenere la causa dei preti sposati e "farsi sentire a voce alta" in loro nome.

Quello di Milingo sarebbe un vero e proprio atto scismatico - equivalente a quello compiuto da mons. Lefèbvre nel 1988. Ma l’arcivescovo, con trascorsi di esorcista nonché di cantante ospite ad un festival di Sanremo, dichiara di volere rimanere "fedele alla Chiesa" e di "onorare e rispettare il Santo Padre". Di fronte alla notifica di scomunica inviatagli dalla Santa Sede, Milingo ha risposto di "non accettare la scomunica e di rimandarla amorevolmente a Sua Santità, il nostro amato Benedetto XVI, perché la riconsideri, la ritiri e si unisca a noi nel richiamare al servizio della Chiesa i preti sposati". In effetti, la teologia ufficiale cattolica definisce valida ma illecita la consacrazione compiuta da un vescovo validamente consacrato (Milingo lo è).

In occasione del matrimonio del 2001 con la Sung, Giovanni Paolo II recuperò col perdono la ’pecora nera’ della Chiesa, forse anche per evitare il rischio di uno scisma in Africa guidato sostenuto dagli ingenti mezzi del reverendo Moon. Ma questa volta l’arcivescovo africano si muove apparentemente senza sponsor e l’atto vaticano non si è fatto attendere (per i possibili retroscena, v. notizia successiva).

Con "Married Priests Now", lanciata a luglio sempre a Washington, Milingo afferma di volersi rivolgere ai 150.000 sacerdoti sposati che la Chiesa ha respinto. Di questi, 25.000 solo negli Stati Uniti e 1.200 sarebbero pronti a seguirlo. Al lancio dell’iniziativa era presente anche Giuseppe Serrone, un prete sposato italiano. "C’è un disperato bisogno di preti, ora e nel futuro", si legge nel comunicato seguito all’ordinazione dei quattro vescovi: "le accuse di abusi sessuali contro i preti celibatari negli Stati Uniti dicono chiaramente che c’è qualcosa che non va".

Il Vaticano ha notificato a Milingo e ai quattro da lui ordinati la scomunica, dichiarando di "non riconoscere" le ordinazioni. Ma l’arcivescovo emerito di Lusaka ha ribadito la loro validità: "Ho consacrato questi quattro uomini sposati come vescovo cattolico, in una linea valida di successione apostolica".

Fuga, ritorno e nuova fuga del figliol prodigo

Il matrimonio collettivo di Milingo con una sposa scelta per lui dal reverendo Moon nel corso di una sfarzosa cerimonia il 27 maggio 2001 aveva colto di sorpresa il Vaticano che aveva subito minacciato, per bocca dell’allora card. Joseph Ratzinger, o il divorzio o la scomunica.

Qualche mese di tentennamento e Milingo era tornato all’ovile con il perdono del papa e con la punizione di un anno di ritiro spirituale, relegato a Zagarolo, sotto stretta sorveglianza e senza poter uscire dai confini del piccolo paesino in provincia di Roma. E non era la prima volta che il monsignore si trovava sotto osservazione: già nel 1982, dopo esser stato accusato di pratiche di guarigione non ortodosse e persino di stregoneria, il Vaticano lo aveva trasferito presso il Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, per tenerlo d’occhio più da vicino. Un controllo che gli stava stretto, con numerosi atti di insofferenza verso la disciplina - che guardava sempre meno di buon occhio i riti e le messe da lui officiati, con esorcismi e persone in trance - fino all’avvicinamento alla setta di Moon e al matrimonio con Maria Sung.

La seconda sparizione, a giugno di quest’anno, aveva ancora una volta colto alla sprovvista la Santa Sede. Si erano diffuse voci di un ritorno di Milingo in Zambia o di un suo imminente rientro in Italia. Fino alla ricomparsa a Washington, nei nuovi panni di paladino dei diritti dei preti sposati.

Una nuova vita: la moglie - con cui si è risposato a luglio con rito civile - assicura i giornalisti della virilità del 76enne Milingo e della sua volontà, lei 48enne, di dargli un figlio.

Malgrado lo scandalo, il Vaticano sembra essere pronto, previo pentimento e nuovo rinnegamento della sposa, a riaccoglierlo. Mons. Velasio De Paolis, segretario del Supremo tribunale della Segnatura apostolica, gli lascia la porta aperta: "La Chiesa non nega il perdono a nessuno". (ludovica eugenio e alessandro speciale)

www.ildialogo.org, Martedì, 03 ottobre 2006


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