Dopo lo sciopero della fame iniziato da Emma Bonino scende in campo. Fabio Mussi. Partono due giorni di mobilitazione con i Poli divisi al loro interno
"Non tenete in vita il dolore" Anche due ministri per Welby
ROMA - "Non ci si può accanire a tenere in vita il dolore". Le parole sono di Fabio Mussi, ministro per l’Università e la Ricerca, e sanciscono un intervento del governo nel caso di Piergiorgio Welby dopo l’annuncio del ministro Emma Bonino che ha iniziato lo sciopero della fame per l’uomo - malato di distrofia muscolare - che ha chiesto ufficialmente di di "staccare la spina" delle macchine che lo tengono in vita. Si allarga dunque la protesta a sostegno dell’uomo che chiede di morire e che fece esplodere questa sua richiesta con una drammatica "video-lettera aperta" al presidente Napolitano. Oggi e domani due giornate di mobilitazione, che sono destinate a dividere nuovamente le coscienze. In modo trasversale, come dimostrano le prese di posizione opposte proprio su "Repubblica" del presidente della Commissione Sanità del Senato Ignazio Marino (favorevole) e del ministro per la Famiglia Rosy Bindi (nettamente contraria).
(la Repubblica, 4 dicembre 2006)