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"CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1Gv., 4, 1-8). "Se mi sbalio, mi coriggerete"(Giovanni Paolo II).

"Deus caritas est" (2006). Sul Vaticano, in Piazza san Pietro, il "Logo" del Grande Mercante!!! Caro BENEDETTO XVI ... Messa in latino? Ma quale latino?! Quello a "motu proprio"? "Sàpere aude!". Faccia come insegna CONFUCIO. Provveda a RETTIFICARE I NOMI. Segua FRANCESCO !!! E ri-mediti sulla ’sollecitazione’ (Un "Goj") di Luigi Pirandello ... a Benedetto XV.

Un tragico "lapsus" (Sigmund Freud) più che millenario .... contro lo spirito evangelico e la "divina commedia" (Dante Alighieri)!!!
domenica 27 gennaio 2008 di Federico La Sala
[...] Nell’anniversario del “Giorno della memoria”, il 27 gennaio, non poteva essere ‘lanciato’ nel ‘mondo’ un “Logo” ... più ‘bello’ e più ‘accattivante’, molto ‘ac-captivante’!!! [...]

FORZA “Deus caritas est”?!
Altro che la Chiesa di Maria... - e Giuseppe!?
Questa è la Chiesa ... del “latinorum”!!!
Caro BENEDETTO XVI ...
Corra, (...)

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> Caro BENEDETTO XVI ... faccia come insegna CONFUCIO: provveda a RETTIFICARE I NOMI. Segua FRANCESCO !!!

lunedì 30 ottobre 2006

Anche un premio giornalistico tra le iniziative adottate

Vaticano: no a declino studi latino e greco

La Santa Sede vuole mobilitare anche i media: «sono in pericolo studi storici, filologici, filosofici, teologici» *

CITTÀ DEL VATICANO - A chi viaggia per lavoro può accadere, in ambito internazionale, di rimanere «male» constatando che l’inglese parlato, per esempio , da tedeschi, è in media largamente migliore del nostro. Per il buon motivo che è materia meglio studiata a scuola. Ma (ancora più umiliante), può accadere anche che perfino la loro conoscenza del latino sia migliore della nostra. Ovvia l’obiezione:pazienza, l’inglese serve, il latino no. Ma non tutti la pensano così, e se in alcuni Stati esteri il valore formativo delle lingue classiche è ancora tenuto in gran conto, nel nostro Paese, che dovrebbe essere la culla naturale perlomeno del latino, è invece in calo. E a preoccuparsene è, ancora, uno Stato estero, cioè Città del Vaticano, che teme che , in generale, il declino dello studio di greco e latino porterà a un impoverimento degli studi non solo storici, ma anche filologici, filosofici e teologici e a un «decadimento della ricerca seria in quei settori». Per arginare questo interesse declinante la Santa Sede vuole porre il problema non solo in ambito accademico e scolastico, anche attraverso i media, «nell’ambito più vasto dell’opinione pubblica» e per «sensibilizzare» le autorità nazionali e «sovranazionali preposte alle scelte educative».

PREMIO GIORNALISTICO - A questo scopo il Pontificio comitato di scienze storiche ha deciso di promuovere un «premio giornalistico» per articoli su quotidiani o periodici dedicati a «attualità e significato delle lingue classiche per lo sviluppo scientifico e culturale»; «importanza delle lingue classiche sul piano pedagogico»; «politiche sviluppate dagli Stati al fine di favorire lo studio delle lingue classiche». Il dicastero pontificio da sempre dà spazio al sostegno e all’incremento delle discipline umanistiche per una maggiore valorizzazione della storia e intende contribuire alla promozione delle lingue classiche nelle scuole e università europee e nei paesi di cultura euorpea. Il premio è alla sua seconda edizione e valuterà articoli dal 31 ottobre 2006 al 30 aprile 2007. «Nonostante le deludenti politiche scolastiche adottate in questo settore negli ultimi decenni - spiega il dicastero vaticano - occorre ribadire con forza, e a tutti i livelli istituzionali, l’importanza delle lingue classiche per una cultura che è alla base non solo dell’Europa presente e futura e di Paesi che risentono di queste radici culturali, ma che, in ultima analisi, rappresenta un patrimonio culturale per l’intera umanità». 30 ottobre 2006

* www.corriere.it, 30.10.2006


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