Anche un premio giornalistico tra le iniziative adottate
Vaticano: no a declino studi latino e greco
La Santa Sede vuole mobilitare anche i media: «sono in pericolo studi storici, filologici, filosofici, teologici» *
CITTÀ DEL VATICANO - A chi viaggia per lavoro può accadere, in ambito internazionale, di rimanere «male» constatando che l’inglese parlato, per esempio , da tedeschi, è in media largamente migliore del nostro. Per il buon motivo che è materia meglio studiata a scuola. Ma (ancora più umiliante), può accadere anche che perfino la loro conoscenza del latino sia migliore della nostra. Ovvia l’obiezione:pazienza, l’inglese serve, il latino no. Ma non tutti la pensano così, e se in alcuni Stati esteri il valore formativo delle lingue classiche è ancora tenuto in gran conto, nel nostro Paese, che dovrebbe essere la culla naturale perlomeno del latino, è invece in calo. E a preoccuparsene è, ancora, uno Stato estero, cioè Città del Vaticano, che teme che , in generale, il declino dello studio di greco e latino porterà a un impoverimento degli studi non solo storici, ma anche filologici, filosofici e teologici e a un «decadimento della ricerca seria in quei settori». Per arginare questo interesse declinante la Santa Sede vuole porre il problema non solo in ambito accademico e scolastico, anche attraverso i media, «nell’ambito più vasto dell’opinione pubblica» e per «sensibilizzare» le autorità nazionali e «sovranazionali preposte alle scelte educative».
PREMIO GIORNALISTICO - A questo scopo il Pontificio comitato di scienze storiche ha deciso di promuovere un «premio giornalistico» per articoli su quotidiani o periodici dedicati a «attualità e significato delle lingue classiche per lo sviluppo scientifico e culturale»; «importanza delle lingue classiche sul piano pedagogico»; «politiche sviluppate dagli Stati al fine di favorire lo studio delle lingue classiche». Il dicastero pontificio da sempre dà spazio al sostegno e all’incremento delle discipline umanistiche per una maggiore valorizzazione della storia e intende contribuire alla promozione delle lingue classiche nelle scuole e università europee e nei paesi di cultura euorpea. Il premio è alla sua seconda edizione e valuterà articoli dal 31 ottobre 2006 al 30 aprile 2007. «Nonostante le deludenti politiche scolastiche adottate in questo settore negli ultimi decenni - spiega il dicastero vaticano - occorre ribadire con forza, e a tutti i livelli istituzionali, l’importanza delle lingue classiche per una cultura che è alla base non solo dell’Europa presente e futura e di Paesi che risentono di queste radici culturali, ma che, in ultima analisi, rappresenta un patrimonio culturale per l’intera umanità». 30 ottobre 2006
* www.corriere.it, 30.10.2006