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"CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1Gv., 4, 1-8). "Se mi sbalio, mi coriggerete"(Giovanni Paolo II).

"Deus caritas est" (2006). Sul Vaticano, in Piazza san Pietro, il "Logo" del Grande Mercante!!! Caro BENEDETTO XVI ... Messa in latino? Ma quale latino?! Quello a "motu proprio"? "Sàpere aude!". Faccia come insegna CONFUCIO. Provveda a RETTIFICARE I NOMI. Segua FRANCESCO !!! E ri-mediti sulla ’sollecitazione’ (Un "Goj") di Luigi Pirandello ... a Benedetto XV.

Un tragico "lapsus" (Sigmund Freud) più che millenario .... contro lo spirito evangelico e la "divina commedia" (Dante Alighieri)!!!
domenica 27 gennaio 2008 di Federico La Sala
[...] Nell’anniversario del “Giorno della memoria”, il 27 gennaio, non poteva essere ‘lanciato’ nel ‘mondo’ un “Logo” ... più ‘bello’ e più ‘accattivante’, molto ‘ac-captivante’!!! [...]

FORZA “Deus caritas est”?!
Altro che la Chiesa di Maria... - e Giuseppe!?
Questa è la Chiesa ... del “latinorum”!!!
Caro BENEDETTO XVI ...
Corra, (...)

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> Caro BENEDETTO XVI ... faccia come insegna CONFUCIO: provveda a RETTIFICARE I NOMI. Segua FRANCESCO !!!

giovedì 7 dicembre 2006

“Santità, il Paleologo diceva di Maometto un’altra cosa...” *

Domanda tutt’altro che oziosa: l’imperatore bizantino Manuele II Paleologo ha detto davvero quella frase che - citata da Benedetto XVI a Ratisbona - ha fatto da miccia all’incendio che si sa?

Ricapitoliamo. Questa è la frase così come il papa l’ha riportata nella sua lezione, in tedesco:

“Zeig mir doch, was Mohammed Neues gebracht hat, und da wirst du nur Schlechtes und Inhumanes finden wie dies, daß er vorgeschrieben hat, den Glauben, den er predigte, durch das Schwert zu verbreiten”.

Nella versione italiana ufficiale diffusa dal Vaticano la frase suona così:

“Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava”.

Entrambe le versioni, sia la tedesca che l’italiana, ricalcano quella di Théodore Khoury, il curatore francese dei dialoghi di Manuele II Paleologo con un dotto musulmano di Persia, pubblicati nella collezione “Sources Chrétiennes”:

“Car montre-moi que Mahomet ait rien institué de neuf: tu ne trouverais rien que de mauvais et d’inhumain, tel ce qu’il statue en décrétant de faire progresser par l’épée la croyance qu’il prêchait”.

Il guaio è che l’originale greco della frase di Manuele II Paleologo non dice esattamente così.

È quanto ha notato don Silvio Barbaglia, biblista della diocesi di Novara. Il quale ha pensato bene di recapitare a Benedetto XVI una lettera per avvertirlo dell’imprecisione.

Nella lettera don Barbaglia scrive tra l’altro:

“Santità, ritengo che vada segnalata una traduzione errata dal testo greco in francese ad opera di Théodore Khoury e, conseguentemente, in tutte le altre lingue moderne.

“Dal contesto che precede la frase in oggetto si evince che Manuele II Paleologo stia procedendo entro una logica di confronto tra la Legge di Mosè e Maometto: quest’ultimo difeso dal persiano come profeta e nuovo legislatore, con una pretesa di ‘novità’ rispetto all’ebraismo e al cristianesimo. Ovvero, ci troviamo nella tipica disputa per cogliere quale sia la religione superiore, culmine della rivelazione dell’unico Dio.

“Se tale è il contesto, allora la traduzione dell’aggettivo greco ‘cheiron’ - tradotto in francese da Khoury con ‘mauvais’, in tedesco con ‘Schlechtes’ e in italiano con ‘cose cattive’ - non è corretta. Osservando la lingua greca questo è un aggettivo comparativo di ‘kakos’, ovvero si colloca in una comparazione logica tra un insieme e un altro. Per questo, è certamente più adeguata una traduzione che dia il senso di ‘peggiore di’ oppure di ‘minore di’. Dire che Maometto ‘ha portato soltanto delle cose cattive e disumane’ significa fare un’affermazione assoluta, cioè slegata da ogni comparazione, mentre qui il problema è esattamente quello di comprendere il rapporto tra ebraismo, cristianesimo e islam. La tesi del Paleologo sarebbe quella secondo cui Maometto non avrebbe portato nulla di nuovo rispetto a ciò che c’era e le ‘novità’ pretese dal persiano non erano che peggioramenti se paragonati a quelli originari di Mosè e di Cristo.

“Inoltre, il secondo aggettivo ‘apanthropotaton’ appare in una forma di superlativo che a sua volta può essere inteso come assoluto o come relativo. Essendo in un contesto di comparazione andrebbe accolta la forma del superlativo relativo. Il termine fa pensare a un ‘allontanamento’ (‘apo’) da una immagine di uomo (‘anthropos’), quindi a un’azione ‘disumanizzante’ quale è la violenza per imporre la fede: la cosa ‘più disumanizzante’ di tutte.

“Dunque la frase potrebbe essere tradotta così:

“‘Mostrami infatti quale novità è stata istituita da lui (Maometto), ma non vi troverai se non cose peggiori e le più disumanizzanti, come l’avere comandato di diffondere, per mezzo della spada, la fede che egli predicava’.

“Credo che così impostata la traduzione renda maggior ragione del pensiero di Manuele II Paleologo”.

SETTIMO CIELO di Sandro Magister, Postato in General il 6 Dicembre, 2006


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