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"CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1Gv., 4, 1-8). "Se mi sbalio, mi coriggerete"(Giovanni Paolo II).

"Deus caritas est" (2006). Sul Vaticano, in Piazza san Pietro, il "Logo" del Grande Mercante!!! Caro BENEDETTO XVI ... Messa in latino? Ma quale latino?! Quello a "motu proprio"? "Sàpere aude!". Faccia come insegna CONFUCIO. Provveda a RETTIFICARE I NOMI. Segua FRANCESCO !!! E ri-mediti sulla ’sollecitazione’ (Un "Goj") di Luigi Pirandello ... a Benedetto XV.

Un tragico "lapsus" (Sigmund Freud) più che millenario .... contro lo spirito evangelico e la "divina commedia" (Dante Alighieri)!!!
domenica 27 gennaio 2008 di Federico La Sala
[...] Nell’anniversario del “Giorno della memoria”, il 27 gennaio, non poteva essere ‘lanciato’ nel ‘mondo’ un “Logo” ... più ‘bello’ e più ‘accattivante’, molto ‘ac-captivante’!!! [...]

FORZA “Deus caritas est”?!
Altro che la Chiesa di Maria... - e Giuseppe!?
Questa è la Chiesa ... del “latinorum”!!!
Caro BENEDETTO XVI ...
Corra, (...)

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> "Deus caritas est" (2006). Sul Vaticano, in Piazza san Pietro, il "Logo" del Grande Mercante!!! ---- Diiritti d’autore e "Luce del mondo". Il benvenuto alla “Ratzinger Academy” (di Philippe Clanché).

martedì 21 dicembre 2010

Il benvenuto alla “Ratzinger Academy”

di Philippe Clanché

in “www.temoignagechretien.fr” del 21 dicembre 2010 (traduzione: www.finesettimana.org)

Luce del mondo, il libro-intervista di Benedetto XVI con il giornalista tedesco Peter Seewald è già un successo di libreria. La sua prima apparizione a La Procure di Parigi, sabato 27 novembre, si è esaurita in poche ore. Bayard éditions annuncia una tiratura di 63 000 copie.

Trattandosi di un successo planetario, alcuni osservatori si sono chiesti quale uso avrebbe fatto Benedetto XVI dei suoi diritti d’autore. La vita austera e laboriosa dei papi moderni non offre loro molte possibilità di spendere i loro soldi in cose futili.

Le persone vicine al papa hanno trovato la risposta. La metà dei guadagni di questo libro, così come dei precedenti - ossia già 2,5 milioni di euro - sarà destinata alle opere di carità del pontefice. L’altra metà servirà per una struttura cui è stato dato avvio in marzo e che è stata annunciata il 26 novembre: la Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI (1). La sua finalità sarà quella di sostenere gli studi sul pensiero del teologo divenuto pontefice.

Il comitato scientifico della Fondazione, presieduto dal cardinale Camillo Ruini (ex vicario di Roma ed ex presidente della conferenza episcopale italiana) avrà tre competenze: “Determinare gli obiettivi annuali e pluri-annuali, nonché i suoi criteri di funzionamento, in seguito fissare le regole di eccellenza per i premi da attribuire agli studenti selezionati per i loro lavori, organizzare infine iniziative culturali e scientifiche” (2).

Il cardinal Ruini, che in febbraio avrà 80 anni, ha detto di volersi dedicare in modo particolare all’attribuzione dei “Premi Ratzinger”, a partire, spera, dal 2011. Il prelato ha espresso, imprudentemente, l’idea di una sorta di “Premio Nobel di teologia”. Dopo tutto, l’insieme dei campi della ricerca accademica non è interamente coperto dagli esperti del Comitato Nobel. Si parla effettivamente della celebre medaglia Fields come di un Premio Nobel di matematica.

È comunque interessante ricordare ciò che rappresentava fino a poco tempo fa il nome di Joseph Ratzinger per la ricerca teologica. Si sa che il prelato tedesco ha diretto con fermezza per un quarto di secolo la Congregazione per la Dottrina della fede.

Dal 1981, è stato quindi lui a provvedere affinché le idee che si allontanavano poco o tanto dalla linea ufficiale romana fossero marginalizzate. È stato lui a proibire l’insegnamento e/o la pubblicazione delle opere di alcune decine di teologi considerati sovversivi.

Insomma, non è esagerato dire che la sua concezione della parola “ricerca” non era necessariamente quella comunemente accettata nel mondo accademico. Ma non faremo qui l’elenco di tutte le vittime di questo venerabile censore, che fu forse per Giovanni Paolo II ciò che Fouché fu per Talleyrand. Gli interessati possono fin d’ora immaginare le tematiche di ricerca privilegiate dalla nuova fondazione. Progetti tipo “Dalla fine del nascondimento alla nuova evangelizzazione, il ritorno di Dio contro la secolarizzazione” saranno indubbiamente sostenuti più di altri.

Ma non si sa mai. Dato che siamo ottimisti, proponiamo allo studio alcuni temi su cui i nostri futuri “Nobel” di teologia potranno indagare: “Monaco 1978-1981 ovvero le tribolazioni di un valente insegnante nella sua dura missione di pastore diocesano”, “La normalizzazione delle teologie alternative negli anni ’80”, “L’accusa di marxismo e l’assassinio delle teologie della liberazione”, “Clericalismo: la piaga romana”, “Tommaso d’Aquino, studio di una totemizzazione teologica”...

-  (1) Esiste già a Monaco un’altra “Fondazione Joseph Ratzinger-Benedetto XVI”.

-  (2) Il comitato scientifico comprenderà anche i cardinali Bertone e Amato, nonché i segretari delle Congregazioni per l’Educazione cattolica e per la Dottrina della fede.


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