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MAMMASANTISSIMA. Il grande ordine simbolico del "Che-rùbino" ... tutti e tutto!!!

lL "LOGO" DELLA SAPIENZA, L’UMANITA’, E L’ACQUA. PAESE IMPAZZITO: FORZA "CHE RùBINO" TUTTO E TUTTI !!! PER IL "logo" della "SAPIENZA" DI ROMA, UN APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA!!! Una nota, con articoli - a cura di Federico La Sala

sabato 12 luglio 2008
[...] Affinché il "cherubino" non diventi "un diavoletto"... che ha trovato una pietra "cara" e "preziosa" ed esclami: "che - rubìno!" ... Qui non capiscono il valore di un’"ACCA" - H, lo prendo Io: lo venderò a "caro-prezzo" ("caritas"); e fonderò un ’nuovo’ partito, una ’nuova’ chiesa [...]
ITALIA: LA NOSTRA PATRIA E’ LA LINGUA, NON LA TERRA NON IL SANGUE. Dante e Saussure insegnano.
EMERGENZA EDUCATIVA: TRADIMENTO DEGLI INTELLETTUALI.
 (...)

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> lL "LOGO" DELLA SAPIENZA, L’UMANITA’, E L’ACQUA. PAESE IMPAZZITO ---- «L’Università Spa noi non la vogliamo». Alla Sapienza quattro facoltà occupate.

mercoledì 22 ottobre 2008

l’Unità/ Roma, 22.10. 2008

Alla Sapienza quattro facoltà occupate

Nel mirino della protesta la legge 133. Così in 2mila contestano il rettore Frati per la scelta di non fermare l’anno accademico. Poi bloccano Chimica, Scienze Politiche, Fisica e Lettere

di Greta Filippini

Blocco dell’anno a la Sapienza? Il Senato, riunito in seduta straordinaria, ha detto “no”. Ad attendere la presa di posizione istituzionale contro la legge 133, si sono riuniti in 2mila. Studenti provenienti da tutte le facoltà, in piedi sulle scale del rettorato, megafoni alla mano, hanno urlato la loro protesta contro i tagli all’istruzione e la privatizzazione della scuola. «L’Università Spa noi non la vogliamo», hanno scritto gli universitari su uno striscione srotolato per il sit-in. Niente blocco, dunque, ma un’unica giornata di stop alle lezioni, fissata per venerdì 24. La decisione non ha colto di sorpresa gli studenti che, al “totoblocco” davano quasi certo il rifiuto del Rettore Frati e dei colleghi. «Buffoni, buffoni», hanno urlato in coro gli universitari all’annuncio della decisione e subito si sono riuniti in assemblea nelle varie facoltà. In serata, poi, la notizia: occupazione a Chimica e a Scienze Politiche, seguite a ruota da Fisica e Lettere. A nulla è valsa la lettera aperta consegnata in mattinata nelle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita alla Sapienza per la cerimonia in onore dello storico Giuliano Procacci. “Ci auguriamo che anche lei decida da che parte stare e non abbandoni a se stessa la scuola”, era l’appello finale contenuto nel comunicato degli studenti. «Con il Presidente abbiamo avuto un colloquio di 20 minuti - ha raccontato Sestili -. Napolitano si è detto preoccupato per le sorti della scuola pubblica e ci ha assicurato che risponderà pubblicamente alla lettera». Oggi, altra giornata calda all’ateneo capitolino. In programma, infatti, l’inaugurazione dell’anno accademico della facoltà di Economia. «Una festa senza brindisi - promette Fabiola -. Apriremo l’anno, portando davanti a presidi, docenti e studenti la criticità di questa legge».

Acque agitate anche all’Università Roma3. Ieri mattina, in 700 hanno partecipato all’assemblea organizzata dagli studenti della facoltà di Lettere e Filosofia per chiedere la sospensione della didattica. Durante l’incontro, una quindicina di ragazzi del Blocco Studentesco, gruppo attivista di estrema destra, hanno preso la parola e sono stati fischiati dagli studenti dei collettivi universitari. Spintoni ed insulti si sono susseguiti da una parte e dall’altra fino all’intervento della Polizia. Fissata per martedì prossimo una nuova assemblea per discutere le ulteriori mobilitazioni.

Assemblee, cortei e occupazioni, ieri, anche in numerosi licei capitolini. Dopo il blocco spontaneo delle lezioni al Liceo Ettore Majorana, in mattinata hanno abbandonato i banchi anche gli studenti del Liceo Scientifico Pasteur. Nel IV Municipio, intanto, i ragazzi della scuola Giordano Bruno si sono aggregati al corteo dell’Istituto Nomentano, che nel primo pomeriggio era stato occupato dal Blocco Studentesco. «Domani saremo ancora qui - hanno dichiarto quelli del Blocco - e non escludiamo di occupare nei prossimi giorni anche il Giordano Bruno».


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