Cresce la tensione dopo le parole del sindaco di Roma e di Frati sugli inviti alla Sapienza
"Criminale è chi smantella l’Università"
l’Onda contro Alemanno e il rettore
di Carlo Picozza (la Repubblica, 6.1.2009)
ROMA - «Criminale è il disegno di quanti, come il sindaco e il rettore, vogliono smantellare l’università». Non si fa aspettare la risposta dell’Onda alle parole del sindaco Gianni Alemanno («La Sapienza è ostaggio di 300 piccoli criminali») e alle «interpretazioni» che ne dà il rettore Luigi Frati. L’affermazione di Alemanno («Criminali; gente di cui dobbiamo liberarci») è benzina sul fuoco delle polemiche per l’incontro (saltato) con l’ex br Valerio Morucci e l’annuncio a Repubblica del nuovo invito consegnato dal rettore al Papa (dopo quello, contestato, per la prolusione di Benedetto XVI all’apertura dello scorso anno accademico).
«La demonizzazione del movimento», per Francesco Raparelli, dottorando in Filosofia, «mira a nascondere le insidie della privatizzazione degli atenei, dei tagli a ricerca e personale, dell’abbassamento dei saperi. Si punta alla normalizzazione, complice Frati che vuole usare questa come merce di scambio con il governo per qualche briciola in più». «Il rettore», aggiunge Luca Cafagna (Scienze politiche), «vorrebbe ridurre l’esperienza di democrazia dell’Onda all’azione di una minoranza e, guarda caso, parla di libertà di parola quando nessuno, nell’università chiusa per ferie, può parlare».
«Ogni giorno Frati fa un gioco diverso», ancora Raparelli, «ora fa le veci dell’alleato Alemanno tentando di minimizzarne le affermazioni, aggiustandone il tiro pro domo sua e addita come bersaglio del sindaco i senzatetto che hanno occupato la vecchia sede dell’ospedale dei tumori, un edificio che gli sta a cuore». «I due vogliono depistare dall’operazione di smantellamento dell’università», dice Alioscia Castronovo, laureando di Lettere. «Criminale è questo disegno non quello di quanti vi si oppongono». Anche i docenti reagiscono alle parole di Alemanno. Il presidente dell’ateneo della Scienza, Fabrizio Martinelli, sente «puzza di "pulizia culturale"». E Fabrizio Vestroni, preside di Ingegneria, esorta: «Più equilibrio. E dialogo».