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MAMMASANTISSIMA. Il grande ordine simbolico del "Che-rùbino" ... tutti e tutto!!!

lL "LOGO" DELLA SAPIENZA, L’UMANITA’, E L’ACQUA. PAESE IMPAZZITO: FORZA "CHE RùBINO" TUTTO E TUTTI !!! PER IL "logo" della "SAPIENZA" DI ROMA, UN APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA!!! Una nota, con articoli - a cura di Federico La Sala

sabato 12 luglio 2008
[...] Affinché il "cherubino" non diventi "un diavoletto"... che ha trovato una pietra "cara" e "preziosa" ed esclami: "che - rubìno!" ... Qui non capiscono il valore di un’"ACCA" - H, lo prendo Io: lo venderò a "caro-prezzo" ("caritas"); e fonderò un ’nuovo’ partito, una ’nuova’ chiesa [...]
ITALIA: LA NOSTRA PATRIA E’ LA LINGUA, NON LA TERRA NON IL SANGUE. Dante e Saussure insegnano.
EMERGENZA EDUCATIVA: TRADIMENTO DEGLI INTELLETTUALI.
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> lL "LOGO" DELLA SAPIENZA... PAESE IMPAZZITO: FORZA "CHE RùBINO" TUTTO E TUTTI !!! --- Magno Gaudio, il rettore è l’ombra di Frati. Il nuovo Magnifico è un suo uomo di fiducia (di C. Di Foggia)

sabato 4 ottobre 2014

Magno Gaudio, il rettore è l’ombra di Frati

A La Sapienza di Roma finisce l’era del barone più discusso d’Italia, ma il nuovo Magnifico è un suo uomo di fiducia

di Carlo Di Foggia (il Fatto, 04.10.2014)

Solo il tempo fugherà la sensazione che ieri aleggiava all’ombra della Minerva: come il Gattopardo, anche Sapienza cambia per non cambiare. Rispettati i pronostici della vigilia, l’Ateneo più grande d’Europa (103 mila iscritti) si affida nuovamente a un esponente dell’area medica: Eugenio Gaudio, preside della facoltà di Medicina, per vent’anni feudo del suo predecessore, il plurindagato (e spesso archiviato) Luigi Frati con cui ha condiviso 9 anni da vice negli uffici della presidenza.

La scelta non era ampia. Dopo il ritiro simultaneo di 4 candidati (su sei) già dopo il primo turno, Gaudio ha ottenuto poco meno del 60 per cento dei voti, battendo l’unico sfidante rimasto, il prorettore ed ex capo dipartimento di Fisica Giancarlo Ruocco. Non è un mistero che il preside di Medicina puntasse a un risultato ancora più netto e le 217 schede bianche uscite ieri dalle urne raccontano di un tentativo di prolungare i giochi. Non è servito: toccherà a questo 58 enne medico cosentino vicino all’Opus Dei e con ottimi sponsor nella pastorale universitaria guidata dal vescovo Lorenzo Leuzzi ricevere la pesante eredità dell’era Frati.

I LEGAMI con quest’ultimo sono noti. Nel 2000 Gaudio fu chiamato a Medicina proprio da Frati. Mentre il magnifico risanava i conti a suon di tagli e accorpamenti di facoltà, medicina è cresciuta: triplicandosi. Tutto, raccontano i maligni, per accontentare i fedeli Gaudio e Adriano Redler, ex assessore e consigliere regionale, poi forzista e candidato alle ultime Europee.

Come spesso accade nel primo ateneo romano, i legami si dispiegano in famiglia. Al dipartimento di Carlo Gaudio, fratello di Eugenio, il magnifico Luigi affidò il figlio Giacomo, cardiochirurgo nella stessa facoltà del padre, dove hanno trovato posto anche la moglie e l’altra figlia, Paola, laureata in giurisprudenza ma ordinario di medicina legale, che invece rientra proprio nel dipartimento di Eugenio.

A maggio scorso, nella struttura, un concorso è stato annullato dal Tar del Lazio: quello per la cattedra di Medicina legale, affidata a Vittorio Fineschi, ma prima ricoperta da Paolo Arbarello, uno dei luminari della materia in Italia, scalzato dopo 16 anni di servizio per decisione “unilaterale” (si legge nella sentenza) del rettore e del Senato accademico. La causa? “Incompatibilità” con un altro incarico ricoperto dal docente, di cui però erano stati informati sia Frati che Gaudio. Insomma, una figuraccia. Negli ultimi tempi, il preside di medicina ha poi curato per conto del rettore le trattative con la Regione per risolvere la grana del Policlinico. “Gaudio ha preso il massimo dei voti degli studenti (l’80 per cento, ndr): questo è il segnale di un vero rinnovamento”, spiega il magnifico uscente. Vero, due delle più grandi sigle si erano da tempo schierate a favore del rettore di medicina, vuoi perché la più importante, “Vento di cambiamento”, è nata e cresciuta in seno alla facoltà, vuoi perché condivide con i vertici l’origine cosentina. E dalla Calabria proviene una cospicua fetta del personale de La Sapienza.

DAL CANTO suo, il neo rettore ha già fatto sapere di non voler parlare del suo predecessore. Il magnifico ha provato fino all’ultimo a guidare i giochi, cercando di convincere Gaudio ad accettare i voti, e un ruolo in rettorato, di Tiziana Catarci, l’altro candidato (poi ritiratosi).

Nei corridoi dell’amministrazione raccontano di una riunione durata un’ora e iniziata poco dopo la chiusura dei seggi al primo turno: nulla da fare, Gaudio ha proseguito da solo. “Non farò l’ex, mi dedicherò ad altro” ha tagliato corto ieri Frati. Non è un mistero che l’ormai ex rettore ambisca alla guida della fondazione Sapienza, che incassa gli affitti del gigantesco patrimonio immobiliare dell’Ateneo e gestisce i lasciti testamentari, conservando il ruolo di direttore del prestigioso centro Neuromed del Molise. Più che il passato però, è il presente a porre le sfide più difficili. La cura Frati ha riportato in attivo i conti (da meno 60 a più 8,5 milioni nel 2013) ma in 10 anni Sapienza ha perso circa 40mila iscritti. Nel complesso Sapienza muove un volume di risorse che supera il miliardo di euro e tra docenti e personale amministrativo conta più di diecimila unità

Di certo, l’ambizione non manca. Durante la campagna elettorale Gaudio ha promesso l’impossibile: la promozione di tutti gli abilitati, scatenando in rete la presa in giro degli studenti.


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