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Per una buona economia - domestica....

GOVERNO-PRODI : UNA FINANZIARIA PER L’ITALIA E PER L’EUROPA. Un "segnale" (piccolo, ma segnale): il premier e i ministri si sono ridotti del 30% le loro indennità.

domenica 1 ottobre 2006 di Federico La Sala
[...] Il premier ha parlato della "più grande redistribuzione di risorse mai fatta da un governo: i poveri - ha spiegato - diventeranno un po’ meno poveri. Il contrario di quello che stava accadendo. Aiuteremo chi ha meno". Padoa Schioppa l’ha spiegata, più tecnicamente, così: "Abbiamo puntato su tre obiettivi: portare i conti dello Stato fuori dalla zona di pericolo, ridistribuire risorse e aprire una prospettiva di sviluppo. Le mani nelle tasche degli italiani? Non è vero: c’è una (...)

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giovedì 12 ottobre 2006

Irpef: un guadagno per 16 milioni di famiglie*

Quanto si paga, di più o di meno?. I conti sulla riforma dell’Irpef contenuta in Finanziaria che tanto allarmano gli italiani, li ha fatti l’Istat. E da questo calcolo risulta che oltre 16 milioni di famiglie ci guadagneranno e neanche poco. La riforma del secondo modulo Irpef e degli assegni familiari presente in Finanziaria comporterà in media un incremento di 100 euro del reddito familiare, secondo Istat.

Il risultato della simulazione, ha spiegato nell’audizione sulla Finanziaria davanti alle commissioni Bilancio di Camera il presidente dell’Istituto Luigi Biggeri, è che a beneficiare dei provvedimenti sarebbero 16 milioni di famiglie che riceverebbero 263 euro in più all’anno. A rimetterci sarebbero però 4,8 milioni di nuclei familiari, con una perdita di 400 euro annui.

Complessivamente con la manovra si ridurrebbe la povertà relativa grazie all’uscita dalla soglia di povertà di 140 mila nuclei familiari. Il decimo di famiglie più povere vedrebbe infatti aumentare il proprio reddito dello 0,8% e quelle a reddito basso e medio basso di oltre l’1%. Svantaggiate invece le famiglie nei due decimi a reddito più elevato ma «per alcuni dettagli tecnici dei provvedimenti anche numerose famiglie a reddito medio-basso verrebbero colpite dalla manovra, così come circa un milione di famiglie del decimo più povero non trarrebbero benefici perché nullatenenti, esenti o incapienti».

Ci sono 4 milioni di italiani che percepiscono un reddito inferiore ai 700 euro il mese. «Sono le famiglie più povere e non usufruiscono dei benefici» previsti dalla Finanziaria, sottolinea Biggeri. Di questi 4 milioni di lavoratori a basso reddito, ha precisato ancora Biggeri, «circa 1,5 vive in famiglie in condizioni di disagio economico». E per questi, come prevedono alcune modifiche parlamentari, si tratterebbe di prevedere assegni o sgravi compensativi e di sostegno al reddito.

Quanto alll’altro nodo della Finanziari, relativo alla misura che prevede il passaggio del 50% del flusso di Tfr dagli accantonamenti dei datori di lavoro ad un apposito fondo dell’Inps, in attesa che la Ue si pronunci, secondo l’Istat questi finanziamenti dovrebbero migliorare la situazione del deficit pubblico. Secondo l’istituto statistico infatti il nuovo Fondo -«in base alla classificazione del Sec 95» - «si configurerebbe come una unità appartenente al settore delle amministrazioni pubbliche», sia come gestione sia come finalità. Dunque ai fini del calcolo del deficit, nel conto consolidato delle Amministrazioni pubbliche i versamenti che i datori di lavoro saranno tenuti a fare saranno classificati come contribuiti sociali, mentre le liquidazioni erogate saranno classificate come prestazioni sociali in denaro». Un passaggio di mano che non è un artificio contabile ma va a modificare la natura di queste somme.

Nel frattempo, sul 2006 l’Istat ha calcolato che secondo la stima delle entrate tributarie la pressione fiscale salirà al 41,4% del Pil. - Nel secondo semestre ci sarà un rallentamento della crescita delle entrate rispetto «all’aumento molto forte che c’è stato nel primo semestre di quest’anno».

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www.unita.it, Pubblicato il: 12.10.06 Modificato il: 12.10.06 alle ore 15.59


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