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Che fare?!

Finalmente sappiamo che cosa è successo a Vicka-Maria, la bambina bielorussa ospite a Cogoleto, in Italia. Una nota (2006) di Ida DOMINIJANNI e, oggi - 2007, una denuncia di Furio COLOMBO - a cura di pfls.

lunedì 12 febbraio 2007 di Federico La Sala
[...] Né la famiglia né lo Stato sono più quelli di una volta: ci sono bambini abbandonati in patria che trovano famiglia fuori, ci sono, nella complessa galassia dei migranti, figli che lasciano madri e padri e madri e padri che lasciano i figli per trovare lavoro altrove, ricongiungimenti familiari difficili, separazioni coniugali inevitabili, amori troncati e amori trovati. E’ il ghenos oltre il ghenos di oggi, quando anche lo Stato dovrebbe andare oltre lo Stato. A Genova un amore era (...)

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> AMORE è PIù FORTE DI MORTE, ma né lo Stato-chiesa né la Chiesa-stato lo sa più. Una nota di Ida DOMINIJANNI, sul "caso " della bambina bielorussa - MARIA

mercoledì 1 novembre 2006

Intervistata la bambina bielorussa e nei coniugi Giusto si riaccende la speranza "Non è vero che ho scelto di rimanere nel mio Paese. Vorrei partire subito"

Parla Vikha, la bimba bielorussa "Voglio ritornare in Italia" *

ROMA - Parla Vikha (o Maria come è stata soprannominata in Italia), la bimba bielorussa contesa tra la coppia genovese e il governo di Minsk: "Voglio ritornare in Italia", dice al telefono con il giornalista del Secolo XIX Paolo Crecchi che l’ha chiamata per "Radio 19". Da alcuni giorni le autorità bielorusse l’hanno affidata alla famiglia Vasilevski che già ospita il fratellino Sasha di 13 anni.

Maria, hai scelto dove vuoi vivere?

"Italia", risponde quasi stupita della domanda.

Quando pensi di tornare?

"Non lo so. Vorrei adesso".

Vikha preferisce parlare in italiano al telefono. Il giornalista genovese le chiede se, in casa, ci sono i genitori e lei accetta di rispondere dopo aver precisato che sono fuori. Si mostra un tantino seccata per l’insistenza con cui il giornalista le porge le domande ma, alla fine, dice con voce serena e divertita. "E’ la terza volta che mi telefoni". Poi scoppia a ridere.

E’ il mio lavoro

"E allora: buon lavoro"

Verrai in Italia con tuo fratello Sasha?

Vikha prima risponde di "sì", poi comprende meglio la domanda e precisa: "No, non con Sasha".

Ma i gornali scrivono che tu hai scelto di stare in Bielorussia.

"E’ una bugia. Io voglio tornare in Italia".

Era stato l’avvocato Diego Perugini, il legale italiano che cura a Genova gli interessi della Bielorussia, a dire che la bambina era contenta nella nuova famiglia adottiva: "Vikha ha espresso la volontà di stare insieme a Sasha - aveva detto - e abbiamo dato corso a questo desiderio".

Vikha però ha cambiato idea. Nell’intervista rilanciata ai microfoni di Radio 19, l’emittente radiofonica legata al Secolo XIX e rilanciata dal TG24 di SkyTv, la bambina è precisa: tra i coniugi Giusto di Cogoleto e i nuovi "genitori" Vasilevski di Zhodino, sembra non avere dubbi. "Voglio salutare Chiara", dice la bimba ricordando il nome della "mamma" affidataria italiana. "Io voglio bene a tutti lì in Italia. E’ lì che voglio ritornare".

Di certo le parole di Vikha riaccenderanno la battaglia legale sull’affidamento della piccola. La decisione del governo di Minsk di scegliere i coniugi bielorussi come futuri genitori, sembrava aver spento per sempre i riflettori sul caso. Ma l’intervista alla bambina, la prima resa pubblica nonostante i vincoli che proteggono il contatto con i minori, ravviva la speranza di Chiara e Alessandro Giusto che non hanno mai abbandonato il sogno di riavere a casa la piccola Vikha.

L’emozione dei coniugi Giusto. "Sentire la voce di Vikha è stata una emozione fortissima. Abbiamo letto il giornale e poi l’abbiamo sentita nelle registrazioni trasmesse da radio e tv. Non ci siamo persi neppure una parola". E’ stato questo il commento dei Giusto che non riescono a nascondere la loro gioia dopo aver sentito confermata dalla bimba, durante l’intervista telefonica, la sua volontà di tornare in Italia. "Una volontà - spiega Alessandro Giusto - che la piccola ha sempre espresso, da quattro anni almeno una volta alla settimana".

Sul futuro di Maria-Vikha, però, rimangono ancora molti punti interrogativi. La famiglia di Zhodino, intervistata dal Secolo XIX, chiarisce di non essere disposta a tenere la bimba. "Non sappiamo se il governo ci aiuterà finanziariamente - ha detto Sergej Vasilevski - Noi vogliamo bene ai bambini, ma ne abbiamo già due e lavoriamo. Insomma, preferiremmo che Vikha tornasse in Italia".

Da Cogoleto, intanto, i Giusto confermano di essere disposti ad adottare anche Sasha, il fratello di Maria. "Siamo pronti ad ospitarlo, ma bisogna fare molta attenzione alla rete di sentimenti del bambino: lui ha già una famiglia affidataria in Bielorussia e una in Italia. Bisognerebbe creare una rete di famiglie per rispettare i suoi sentimenti".

Dalla Bielorussia, comunque, non sono più arrivate notizie ufficiali circa la pratica di adozione che la famiglia Giusto ha avviato da tempo nei confronti di Vikha. "Non abbiamo sentito più nessuno - dice Alessandro Giusto - ma speriamo che questa intervista possa rappresentare un passo avanti importante. Ora tutti sanno che la bambina vuole tornare". (1 novembre 2006)

* www.repubblica.it, 01.11.2006


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