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DIRITTI UMANI ?! A RISCHIO!!! Oltre 43 milioni di bambini privati del diritto allo studio. Un’iniziativa di SAVE THE CHILDREN e di altre associazioni umanitarie

mercoledì 4 ottobre 2006 di Federico La Sala
[...] “Il dato di 43 milioni di bambini che vivono in paesi con situazioni di emergenza e vedono negato il loro fondamentale diritto ad un educazione adeguata, presentato nel rapporto internazionale che diffondiamo oggi, ci deve far riflettere e non può essere ignorato”, continua Maurizia Iachino. “E’ per noi un dovere morale intervenire perché l’educazione è l’unico strumento per affrancarli da una situazione di dolore e indigenza. E’ solo così che i bambini di oggi (...)

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venerdì 1 dicembre 2006

LOTTA ALL’AIDS: MELANDRI ABBASSARE I PREZZI *

ROMA - Nell’attesa che arrivino i risultati della ricerca per un vaccino che metta fine al flagello dell’Aids, la parola prevenzione resta la bandiera della giornata mondiale contro la malattia. Il segretario generale dell’Onu Kofi Annan, ha esortato oggi gli abitanti del pianeta, e in particolare i loro leader, a una maggiore responsabilità nella lotta all’Hiv, "la più grande sfida della nostra generazione". In un messaggio, 25 anni dopo la comparsa della pandemia, Annan si è felicitato per i progressi realizzati, ma al contempo ha auspicato a rinnovare gli sforzi.

Una richiesta alla quale il Parlamento europeo ha risposto con una risoluzione con la quale sollecita maggiori fondi per i programmi di prevenzione. Il documento chiede di integrare l’informazione e l’assistenza su comportamenti sessuali responsabili e sull’ efficace prevenzione delle malattie trasmissibili in tutti i servizi in materia di sanità riproduttiva e sessuale.

Prevenzione che si traduce nell’uso del preservativo a favore del quale il ministro delle Politiche Giovanili e dello Sport Giovanna Melandri ha chiesto la riduzione del prezzo, abbassandone l’Iva dal 20 al 10%. "Molti Paesi in Europa si sono già mossi - afferma il ministro - ed è ora che anche l’Italia agisca. In tal senso credo che ridurre l’Iva sui profilattici dall’attuale 20% al 10% sia necessario per tentare di rimuovere una delle cause del loro mancato utilizzo in situazioni a rischio tra i più giovani. La normativa comunitaria lo consente e per questo ritengo che il Governo debba agire quanto prima".

Il ministro della sanità francese Xavier Bertrandt, riferisce il ministro, ha deciso che più di dieci milioni di profilattici da 20 centesimi l’uno saranno messi a disposizione a partire dal primo dicembre in oltre 20 mila punti vendita accessibili ai più giovani come licei, edicole, farmacie e tabaccherie. Nella Legge di Bilancio inglese, inoltre, Gordon Brown ha fatto inserire nello scorso mese di marzo la riduzione dell’aliquota sui profilattici dal 17,5% al 5%, estendendo il provvedimento anche a tutti gli anticoncezionali.

La richiesta trasversale di guardare al preservativo come ad un’arma fondamentale per la lotta alla malattia si rafforza con le parole di Chiara Moroni, vicepresidente dei parlamentari di Forza Italia e responsabile nazionale del Dipartimento Farmaceutica di Fi, che chiede di vincere un tabù. "Le istituzioni devono garantire risorse - sottolinea la parlamentare - per sostenere la ricerca e per promuovere campagne di informazione e prevenzione. L’Aids non è stato ancora sconfitto". E a dimostrarlo, come sempre, sono i dati ufficiali. Duemilioni e trecentomila sieropositivi all’Hiv hanno meno di 15 anni.

Nel solo 2005, sono morte a causa del virus 380 mila fra bambini e ragazzi, secondo l’Unicef, che con la campagna "Uniti per i bambini, uniti contro l’Aids", tramite l’sms solidale 48589 (un ero da telefonini e 2 ero a chiamata da rete fissa), fino al 5 gennaio 2007, raccoglie fondi per finanziare specifici programmi per aiutare i bambini vittime dell’Aids. E meno del 10% delle donne incinte riceve terapie mediche che prevengono la trasmissione del virus ai figli. La giornata prevede manifestazioni in tutta Italia concerti e a Roma una cerimonia alla quale parteciperà il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il ministro Livia Turco e la ricercatrice Barbara Ensoli, al cui studio e a quelli di altri gruppi di scienziati nel mondo, si guarda con speranza.

* ANSA, 1 DICEMBRE 2006


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