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"Gomorra" italica....

EMERGENZA RIFIUTI. PRODI sollecita pulizia. Decreto speciale per la CAMPANIA. A otto mesi di distanza dalla nomina, Bertolaso promette: "La soluzione in dieci giorni". Ma alla fine viene sostituito dal prefetto di Napoli Pansa - a cura di pfls

sabato 7 luglio 2007 di Federico La Sala
[...] "La Presidenza del Consiglio - spiega una nota - ha avviato la fase di uscita dall’emergenza rifiuti in Campania. In seguito all’approvazione e alla conversione del decreto legge n. 61 dell’11 maggio 2007 sugli interventi straordinari per lo smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania per le cui finalità sono stati stanziati 80 milioni di euro, la Presidenza del Consiglio comunica che questa fase transitoria, in vista del passaggio alla gestione ordinaria della Regione Campania - (...)

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> EMERGENZA RIFIUTI. PRODI sollecita pulizia. Decreto speciale per la CAMPANIA. Bertolaso, Commissario.

lunedì 21 maggio 2007

150 roghi in 24 ore. Pecoraro: i rifiuti nelle cave della mafia *

Strade coperte per centinaia di metri da rifiuti e incendi che continuano a registrarsi a Napoli e in provincia. Centocinquanta, in 24 ore, dalle otto di ieri alle otto di lunedì mattina, i cumuli in fiamme: oltre 90 solo la scorsa notte. In alcuni tratti, a causa della presenza di innumerevoli cumuli di immondizia, l’aria è a dir poco irrespirabile. E i vigili del fuoco, la scorsa notte, sono soprattutto intervenuti in provincia: a San Giorgio a Cremano, a Portici, a Castellammare di Stabia come a Torre Annunziata. Colpita dagli incendi anche la periferia di Napoli e zone come Melito, Sant’Antimo, Afragola, Pozzuoli.

Per il contenzioso che ha posto l’ Italia sul banco degli accusati per l’esistenza nel nostro Paese di un gran numero di discariche illegali o non controllate, l’Ue ha raccolto elementi necessari a compiere un vero e proprio censimento. La «banca dati» dell’illegalità si è avvalsa soprattutto delle rilevazioni condotte dal Corpo forestale dello Stato italiano. Un primo censimento, avvenuto nel 1986, aveva riguardato 6.890 degli 8.104 comuni italiani e aveva consentito al Corpo Forestale - si legge nel documento Ue - di accertare l’ esistenza di 5.978 discariche illegali. Un secondo censimento, effettuato nel 1996, aveva riguardato 6.802 comuni e aveva rivelato al Cfs l’esistenza di 5.422 discariche illegali.

Dopo il censimento del 2002, il Cfs ha ancora catalogato 4.866 discariche illegali, 1.765 delle quali non figuravano nei precedenti studi. Secondo il Cfs, 705 tra le dette discariche abusive contenevano rifiuti pericolosi. Per contro, il numero delle discariche autorizzate era soltanto di 1.420. Secondo i «numeri» che corredano la sentenza della Corte, in Abruzzo vi sarebbero 361 discariche abusive, per una superficie di 1.016.139 metri quadrati. In Basilicata le discariche abusive sarebbero 152 pari a 222.830 metri quadrati. In Calabria ce ne sarebbero 447 (1.655.479 metri quadrati) e in Campania 225 pari a una superficie di 445.222 metri quadrati. In Emilia Romagna se ne contano 380 per 254.398 metri quadrati, in Lazio 426 per una superficie stimabile in 663.535 metri quadrati. In Lombardia sarebbero 541 (1.132.233 metri quadrati) nelle Marche 244 (364.781 metri quadrati) e in Molise 84 (199.360 metri quadrati).

Alla Puglia la maglia nera con 599 discariche abusive pari a una superficie di 3.861.622 metri quadrati, mentre in Piemonte ne sarebbero state rilevate 335 (270.776 metri quadrati) in Toscana 436 (545.005 metri quadrati). In Umbria le discariche abusive sarebbero 157 pari a una superficie di 71.510 metri quadrati e in Veneto 174 (5.482.527 metri quadrati). Le rilevazioni riguardano le regioni a statuto ordinario ma la Commissione disporrebbe di informazioni da cui risulterebbe che la situazione è analoga nelle regioni a statuto speciale.

E dal ministero dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio arriva una proposta: togliere i rifiuti dalle strade e metterli nelle cave sottratte alla malavita organizzata. «In Campania ce ne sono almeno 300 attualmente nella disponibilità della magistratura. - suggerisce il ministro - Naturalmente vanno verificasti con attenzione, i siti scelti, valutando le compatibilità e i possibili vincoli ambientali e paesaggistici». Il ministro ammette che questa ipotesi richiede tempi lunghi, ma, aggiunge: «Il prefetto Pansa e il commissario Bertolaso si stanno adoperando proprio per questo, ed io mi fido di loro».

* l’Unità, Pubblicato il: 21.05.07, Modificato il: 21.05.07 alle ore 11.41


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