Per evitare contatti con i circa trecento cittadini che presidiavano l’ingresso dell’area
(nel comune di Montecorvino, nel salernitano) è stata usata un’entrata secondaria
Allarme rifiuti, blitz all’alba riaperta la discarica di Parapoti
L’impianto è l’unico della Regione immediatamente utilizzabile, per tamponare la grave crisi in atto.
Ma sindaco e vicesindaco annunciano battaglia: "La guerra civile è appena iniziata"
NAPOLI - E’ stata riaperta la discarica di Parapoti, a Montecorvino Pugliano (provincia di Salerno), dove dovrebbe confluire buona parte dei rifiuti campani dopo la chiusura, prevista per oggi, dell’impianto di Villaricca. All’interno sono già al lavoro i tecnici, che stanno predisponendo la zona che dovrà accogliere la spazzatura. Ma il sindaco e il suo vice non ci stanno, e già promettono battaglia: "La guerra civile è appena iniziata", minacciano.
Il blitz è avvenuto all’alba di oggi, alle 5,44. Per evitare contatti con i circa trecento manifestanti che da quattro giorni stazionavano davanti all’ingresso per impedire la riapertura, le forze dell’ordine e i tecnici sono entrati da un ingresso secondario della cava. Non ci sono stati al momento contatti tra i cittadini - guidati da Rosetta Sproviero, la "pasionaria" e ora vicesindaco del comune - e le forze dell’ordine.
Un risultato importante. Visto che la discarica di Papapoti - in cui sono stati sversati, dal ’98 al 2000, circa un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti - è l’unica immediatamente utilizzabile, per affrontare la crisi dell’emergenza rifiuti in Campania. Adesso i tecnici sono impegnati a scaricare argilla per impermeabilizzare il terreno, per iniziare la messa in sicurezza necessaria a stoccare immondizia.
E a guidare la protesta contro la riapertura c’è, ancora una volta, Rosetta Sproviero: colei che già nel 2004 guidò la protesta che tagliò l’Italia in due, con l’occupazione di binari e arterie stradali e autostradali. All’alba la donna ha avuto un malore e altri due manifestanti sono svenuti; ma si tratta solo di reazioni a una lunga notte di attesa.
Poco dopo, sono arrivate le dichiarazioni di guerra. Prima il sindaco, Domenico Di Giorgio: "Non è finita qui - ha dichiarato - C’è stato l’utilizzo di un metodo cui lo Stato ci sta abituando, l’inganno. Noi adesso iniziamo qui davanti il consiglio comunale congiunto Montecorvino-Rovello. Ci sentiamo una sorta di repubblica a parte ed è per questo che sto pensando seriamente di chiedere a quella di San Marino se possiamo aderirvi". E poi Rosetta Sproviero: "Lo Stato - ha minacciato - vuole la guerra e guerra sarà, per Prodi, Bassolino e Bertolaso. La guerra civile è appena iniziata".
* la Repubblica, 26 maggio 2007