Proteste nel capoluogo campano. Benevento paralizzata da una manifestazione
Ai comuni del Sannio si sono uniti quelli del Molise. Scuole ancora chiuse per 100.000 studenti
Rifiuti, a Napoli è ancora emergenza
in città 7.000 tonnellate non raccolte
Il sindaco Iervolino: "Non sono io a dovermi dimettere, si cerca un capro espiatorio"
Smaltimento, accordo raggiunto con le Marche. Anche la Lombardia dà la propria disponibilità *
NAPOLI - Si sperava in un miglioramento grazie alle misure adottate dal governo, ma invece l’emergenza rifiuti in Campania cresce di ora in ora, insieme alle proteste dei cittadini. Sono oltre 7000 le tonnellate di spazzatura non raccolte solo a Napoli. La situazione di maggiore disagio si registra nei quartieri periferici, ma anche in altri quartieri, come quelli collinari e la zona ospedaliera.
Al momento i tecnici dell’Asia, l’azienda napoletana di igiene ambientale, stanno lavorando per cercare di rimuovere i cumuli di spazzatura nei quartieri del centro storico, dove i rifiuti potrebbero rappresentare anche un problema di viabilità, e di assicurare almeno la pulizia dei mercati rionali.
E i cittadini hanno ripreso le proteste. I cittadini che protestano per la permanenza dei rifiuti hanno messo in atto due blocchi stradali. Il primo è ad Agnano: il traffico è bloccato in via Scarfoglio e nei pressi dello svincolo della tangenziale. Un altro blocco è in via Beccarelli, nei pressi del corso Malta. Sul posto sono giunte alcune pattuglie della polizia. Proteste si stanno registrando anche in provincia, ad Arzano e Quarto.
Le scuole rimangono ancora chiuse. Sono circa centomila gli studenti della provincia di Napoli che anceh oggi non frequenteranno le lezioni a causa delle scuole chiuse provocate dall’emergenza rifiuti. Le attività scolastiche, infatti, sono sospese in una sessantina di istituti sparsi in più comuni tra cui Torre Annunziata, San Giorgio a Cremano, Boscoreale, Quarto, Sant’Anastasia e Casalnuovo.
Ma anche a fronte del permanere della situazione di degrado, non è il sindaco di Napoli che si deve dimettere, assicura Rosa Russo Iervolino: "Non mi passa neanche per la testa. Perché in una città commissariata da 14 anni, dove il Comune ha il compito di compattare, di raccogliere l’immondizia, e anche per sversarla deve avere il benestare del commissariato del governo, non è certo il sindaco che si deve dimettere. Nè devono farlo il presidente della Provincia o il presidente della Regione. Credo che ci sia la volontà di trovare un capro espiatorio".
Non protestano solo i cittadini napoletani, ma anche quelli delle zone che dovrebbero accogliere i rifiuti della Campania per smaltirli. In tremila oggi sono arrivati dal Molise a Benevento per unirsi alle proteste dei Comuni del Sannio contro l’individuazione del sito di Colle Alto di Morcone (Benevento), al confine con il Molise, per lo stoccaggio di ecoballe. Stamani un corteo di 20 pullman, trattori e camion che, secondo gli organizzatori, ha raggiunto i 12 chilometri, è partito da Sepino (Campobasso) per raggiungere Benevento dove intorno alle 10.30 è cominciata una manifestazione. La città è praticamente paralizzata dal corteo.
Si stanno intanto avviando faticosamente le operazioni di smaltimento dei rifiuti campani. Saranno smaltiti in tutte e quattro le province delle Marche i tremila metri cubi (al massimo) di rifiuti campani che la Regione e le Province si sono impegnati ad accogliere. E anche il governatore della Lombardia Roberto Formigoni si è detto disponibile ad accogliere una parte dei rifiuti campani, purché si tratti di un intervento temporaneo e con precise garanzie da parte del governo.
Mentre per il momento in Sardegna sembrano essersi fermate le proteste e gli attacchi personali contro il governatore Renato Soru. Restano per il momento ancora segreti i nomi dei due giovani incensurati, ma con legami con le frange più estreme e violente dei supporter del Cagliari, arrestati sabato sera con l’accusa di essere pronti a compiere un attentato incendiario contro la residenza del presidente della Regione Autonoma della Sardegna.
* la Repubblica, 14 gennaio 2008.