Ansa» 2008-01-22 21:16
RIFIUTI: ANCORA RIVOLTA, BLOCCHI E OCCUPAZIONI
NAPOLI - Blocchi stradali, occupazioni, spazzatura in fiamme, sindaci con la fascia tricolore alla guida delle rivolte popolari: il giorno dopo l’annuncio di De Gennaro del piano per uscire dell’emergenza rifiuti, riesplode la protesta in Campania, alimentata anche dalle migliaia di tonnellate di spazzatura che, nonostante gli sforzi, continuano a rimanere in strada. E diventa difficile immaginare come nei prossimi giorni, quando entreranno in azione le ruspe per riaprire le discariche chiuse e allestire i siti indicati dal capo della polizia, la situazione possa migliorare.
RIVOLTA A VILLARICCA E NO GLOBAL OCCUPANO LA MANIFATTURA DI TABACCHI - Le proteste si sono concentrate soprattutto a Villaricca, una delle tre discariche: il blocco stradale attuato da una cinquantina di cittadini ha di fatto diviso l’area flegrea e il giuglianese, creando disagi a migliaia di persone. Proteste solo annunciate invece a Ariano Irpino dove cittadini e amministratori comunali hanno però fatto sapere che si stanno organizzando per impedire la riapertura di Difesa Grande. A Napoli sono stati invece i no global protagonisti delle proteste: un centinaio di giovani ha occupato l’ex Manifattura tabacchi, dove dovrebbero finire 10mila tonnellate di spazzatura. "Non è possibile che si venga a buttare la mondezza tra le case". A Marigliano l’intera giunta comunale si é autosospesa, approvando un documento con cui si fermano per due giorni le attività amministrative e si costituisce il presidio davanti al sito dove dovrebbero finire i rifiuti. E non va meglio a Giugliano, San Giorgio a Cremano, Melito, dove i cittadini sono scesi in strada per protestare non contro l’apertura di discariche ma contro la mancata rimozione dell’immondizia.
DE GENNARO, SERVE SENSO DI RESPONSABILITA’ DI TUTTI - E’ con questa realtà che il commissario deve fare i conti, sapendo benissimo che il tempo a disposizione è ormai scaduto. Ecco dunque l’appello al "senso di responsabilità" di tutti. "Eventuali ostacoli allungheranno i tempi e renderanno impossibile riportare alla normalità il sistema dello smaltimento dei rifiuti. Ed è interesse di tutti avere una normalità di sistema", ha detto l’ex capo della Polizia ad Avellino dove ha incontrato le autorità locali. Rientrato a Napoli, De Gennaro ha ripreso le riunioni con l’unità di crisi per predisporre tempi e modalità degli interventi da attuare nei prossimi giorni. E non è escluso, ma questa è al momento solo un’ipotesi che non ha trovato conferme, che il commissario possa chiedere a palazzo Chigi, crisi permettendo, un ulteriore intervento. In particolare un’ordinanza o un decreto che obblighi tutte le regioni italiane ad accogliere l’immondizia campana in modo da liberare almeno le strade.
BASSOLINO E IERVOLINO, PRIORITA’ E’ ATTUARE IL PIANO - Intanto De Gennaro ha incassato il sostegno e la solidarietà delle autorità locali. "L’attuazione del piano è la priorità delle priorità - ha detto il presidente della Campania Antonio Sassolino - e pertanto vanno isolati coloro che, a qualsiasi titolo, ancora si oppongono e ostacolano la realizzazione di queste scelte". Il piano dell’ex capo della polizia "é positivo. Ora attendiamo la seconda fase che prevede le infrastrutture perché senza gli interventi radicali tra qualche mese ci ritroveremo nella stessa situazione", ha aggiunto il sindaco di Napoli.
MONTESARCHIO: 7 INDAGATI, ANCHE L’EX COMMISSARIO CATENACCI - In attesa di uno spiraglio, sulla monnezzopoli campana piove l’ennesimo avviso di garanzia. Questa volta è la procura di Benevento ad indagare sette persone, tra cui l’ex commissario per l’emergenza Corrado Catenacci, per lo sversamento nella discarica di Montesarchio (una delle tre indicate da De Gennaro) di rifiuti "non conformi a quanto prescritto dalla legge". I sette sono accusati a vario titolo di disastro ambientale, inquinamento atmosferico e del suolo, sversamento reiterato di rifiuti pericolosi.