La popolazione vuole impedire il passaggio delle trivelle che devono aprire un nuovo sito
Nella notte roghi di spazzatura nel napoletano, dove la situazione rimane drammatica
Rifiuti, tensione ad Ariano Irpino
alcuni contusi tra i manifestanti *
AVELLINO - L’emergenza rifiuti torna a creare tensioni in Campania. Questa mattina sulla statale 90 "delle Puglie", all’altezza del bivio di Villanova del Battista (Avellino), ci sono stati tafferugli tra forze dell’ordine e manifestanti che si oppongono al passaggio delle trivelle dirette a contrada Pustarza di Savignano Irpino, il sito individuato dal commissario straordinario Gianni De Gennaro per una discarica capace di contenere settecentomila tonnellate di rifiuti.
Il presidio dei manifestanti, circa 250, ha fatto barriera al passaggio delle quattro trivelle scortate da circa 300 poliziotti in assetto antisommossa. Sono state anche incendiate balle di fieno che hanno prodotto una densa nube nera sulla zona. Le forze dell’ordine hanno tentato di liberare la sede stradale e ci sono stati contatti ravvicinati con i manifestanti, alcuni dei quali sono stati medicati presso l’ospedale di Ariano Irpino. Tra questi anche un giornalista di un’emittente televisiva locale. Sul posto si è recato il sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta. Al momento, la situazione è di stallo con manifestanti e poliziotti che si fronteggiano a distanza.
Nella notte i problemi si sono concentrati invece nel napoletano dove in diverse località sono stati dati alle fiamme cumuli di rifiuti. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire per spegnere 55 roghi. Tra le situazioni più gravi quella che si registra a Melito, dove ormai i sacchetti di rifiuti hanno invaso quasi tutte le strade, tra cui un tratto della Circumvallazione esterna di Napoli, un’arteria percorsa quotidianamente da migliaia di veicoli.
Qui la scorsa notte è stato appiccato un vasto incendio lungo la strada che collega la variante di Melito alla Circumvallazione. La densa colonna di fumo che si è levata ha invaso tutta la zona, avvelenando l’aria e costringendo centinaia di famiglie a stare in casa con le finestre chiuse. Finora i pochi interventi eseguiti per la rimozione dei sacchetti, nonostante le rassicurazioni date, non hanno avuto l’effetto sperato. I cumuli, tra produzione quotidiana e giacenze accumulate nelle scorse settimane, sono ancora lì, rappresentando una vera e propria minaccia per la salute pubblica.
* la repubblica, 18 febbraio 2008.